In morte di Alberto B. Mariantoni: dalla stampa mainstream alla lotta alla dittatura delle banche
(umt) Si è spento in meno di un mese, divorato da un male feroce, Alberto B. Mariantoni, una figura di intellettuale e professionista rara nella destra radicale. A leggere il suo curriculum sul suo sito web personale emerge la figura di un giornalista e politologo di rango internazionale, con una rete di collaborazioni a prestigiose testate e istituzioni culturali mainstream (nella foto mentre intervista Arafat nel 1982). Negli ultimi anni emergono, con maggiore evidenza tracce di un impegno più evidente sul fronte del sostegno alla lotta del popolo palestinese e dell'amicizia con i popoli del Vicino Oriente.
Alberto Bernardino Mariantoni è nato a Rieti ( I ), il 7 Febbraio del 1947. E’ laureato in Scienze Politiche e specializzato in Economia Politica, Islamologia e Religioni del Vicino Oriente. E’ Master in Vicino e Medio Oriente. Politologo, scrittore e giornalista, è stato per più di vent’anni Corrispondente permanente presso le Nazioni Unite di Ginevra e per circa quindici anni sul tamburino di «Panorama». Ha collaborato con le più prestigiose testate nazionali ed internazionali, come «Le Journal de Genève», «Radio Vaticana», «Avvenire», «Le Point», «Le Figaro», «Cambio 16», «Diario de Lisboa», «Caderno do Terceiro Mundo», «Der Spiegel», «Evénements», «Stern», «Die Zeit», «Berner Zeitung», «Il Giornale del Popolo», «Gazzetta Ticinese», «24Heures», «Le Matin», «Al-Sha’ab», Al-Mukhif Al-Arabi», nonché «Antenne2», «Télévision Suisse Romande», «Televisione Svizzera Italiana», ecc. E’ esperto di politica estera e di relazioni internazionali, con particolare riferimento ai paesi arabi e musulmani e dell’Africa centrale ed occidentale. Ha al suo attivo decine e decine di inchieste e di reportages in zone di guerra e di conflitti politici. E’ autore di oltre trecento interviste ai protagonisti politici ed istituzionali dei paesi del Terzo Mondo e della vita politica internazionale. Ha insegnato presso la Scuola di Formazione continua dei giornalisti di Losanna. E’ stato Professore invitato presso numerose Università Europee e Vicino-Orientali. Ha scritto: «Gli occhi bendati sul Golfo» (Jaca Book, Milano 1991); «Le non-dit du conflit israélo-arabe» (Pygmalion, Paris, 1992); «Le storture del male assoluto» (Herald Editore, Roma, 2011); con AA.VV., «Una Patria, una Nazione, un Popolo» (Herald Editore, Roma 2011); con AA.VV., «Nuova Oggettività – Popolo, Partecipazione, Destino» (Heliopolis Edizioni, Pesaro, 2011). Dal 1994 al 2004, è stato Presidente della Camera di Commercio Italo-Palestinese. Nel 2009-2010 ha collaborato, come docente, con lo I.E.M.A.S.V.O - Istituto 'Enrico Mattei' di Alti Studi sul Vicino e Medio Oriente di Roma.
Della sua dimensione umana e politica offre uno spaccato interessante (e affettuoso) Claudio Marconi, sul blog del fronte di Liberazione dai Banchieri
Vado a prendere una sua lettera autografa – e già anche nei tempi di internet c’è ancora chi scrive a mano – scritta in bella calligrafia – perché per Alberto, come per la Tradizione estremo orientale, scrivere bene significava pensare bene, scritta con la penna stilografica, come si faceva una volta, anche se si lamentava che l’inchiostro non era più buono come quello di un tempo, la giro e rigiro tra le mani: non riesco a concentrarmi. Mi sostiene solamente la consapevolezza che continueremo a stare insieme, anche se non materialmente, perché, ad un certo grado di affinità, gli spiriti si pensano. Economista, saggista, storico, solo pochissime altre personalità possono vantare di essere state autenticamente ribelli ed eretiche. La sua attenzione si è da sempre focalizzata sulla indispensabilità di uscire dall’apparente insolubile dualismo capitalismo-marxismo. Lo studio dei meccanismi dell’economia e, di conseguenza monetari, attraverso l’analisi delle ricorrenti ed inspiegabili crisi inflazionistiche ed economiche formano, negli ultimi tempi, il nucleo centrale del suo interesse extra-storico e politico. I suoi articoli e saggi di economia, purtroppo, conoscono una lunga notte. Le sue tesi sconvolgono le classiche coordinate di analisi economico-politica. (...) Alberto ancora una volta colpirà nel segno. Testimone e protagonista del suo tempo non indietreggiò, mai, davanti al suo destino, anche quando questo gli fu avverso. Forse proprio per questa sua coerenza, tutto un “ certo “ ambiente lo ha isolato, contribuendo, tuttavia, a farne un uomo troppo alto per essere intaccato da critiche meschine.
La sua ultima uscita pubblica era stata lo scorso 28 settembre a Latina. Su invito del'Associazione Passepartout aveva presentato il suo ultimo volume, «Le storture del male assoluto - I “crimini” fascisti che hanno fatto grande l’Italia» edito da Herald.
Il suo impegno politico più recente era stato invece la diffusione del Proclama nazionale per liberare l'enclave Italia, che aveva raccolto adesioni trasversali nell'area della destra radicale.
Del suo prestigio internazionale testimonia la circostanza che quando, nella primavera del 2003, il Front national si premura di lanciare un appello per una lista unitaria in Italia alle Europee del 2004 è proprio Mariantoni il coordinatore del comitato promotore. Alla fine saranno eletti candidati di entrambe le liste contrapposte (Fiamma vs. il triciclo della Mussolini) ma sarà il primo di una serie di fallimenti politici che ridurranno la destra radicale a percentuali elettorali omeopatiche.
mi scrisse a suo tempo una lettera (pubblicata nei commenti al seguente post): http://andreacarancini.blogspot.it/2011/03/ezra-pound-fascista-o-revisionista.html
RispondiEliminaLa risposta polemica di Joe Fallisi ad un suo pezzo sulla Libia: http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/81730
RispondiElimina