Mobilitazione nazionale di Lotta Studentesca. E suona la grancassa su incidenti fantasma

(umt) E’ iniziata questa mattina la mobilitazione di Lotta Studentesca contro la legge Aprea ed i provvedimenti inseriti dal Governo Monti nella legge di stabilità.  Un'iniziativa coordinata sul piano nazionale, con azioni dimostrative nelle scuole di diverse città ma che ha avuto grande risalto nelle cronache romane dei quotidiani on line. In questi casi è un tic del mestiere aggrapparsi all'analogia: e così la lettura a caldo è che si sia trattato di una sorta di immediata risposta del movimento giovanile di Forza nuova all'iniziativa dei "concorrenti" del Blocco studentesco di CasaPound che ieri hanno conquistato grande visibilità mediatica con un blitz riuscito al Giulio Cesare e fallito al Mameli. I militanti di Lotta studentesca hanno preso l'iniziativa in tre scuole della Capitale, ben distribuite nel territorio metropolitano: due licei nei quartieri borghesi l'Azzarita ai Parioli e l'Alberti all'Eur e un istituto tecnico, il Galilei, nel popolare quartiere dell'Esquilino. Così un banale episodio (i bidelli che chiudono il portone per impedire l'ingresso dei dimostranti) viene enfatizzato oltre misura ma, ci tiene a precisare Francesco Mangiaracina, coordinatore di Ls, che non era in programma nessuna incursione nelle scuole ma erano previste solo dimostrazioni esterne. Nel comunicato diffuso il responsabile nazionale motiva l'azione: 

“Fuori i privati dalle scuole”, “No alla legge Aprea”, “Più potere agli studenti”: queste le parole d’ordine lanciate nei presidi, sit in e assemblee straordinarie coordinate dal movimento nei diversi istituti della Capitale. “Con queste azioni abbiamo voluto esprimere il più totale dissenso verso la legge Aprea, una legge che mira a fare della scuola un’azienda a tutti gli effetti, snaturandola della sua funzione e riducendo ulteriormente la partecipazione degli studenti alla vita dell’istituto. Una legge che in nome di una malintesa autonomia scolastica, spiana di fatto la strada all’ingresso dei privati nei consigli di istituto, privati che in cambio di finanziamenti potranno facilmente accrescere il proprio potere decisionale ed influire sui destini della scuola” dichiara Francesco Mangiaracina, coordinatore nazionale di Lotta Studentesca. “Siamo saturi dell’ipocrisia con cui questi burocrati affrontano i problemi della scuola e dei giovani. Pescecani che a parole blaterano sulla necessità di adeguare l’istruzione agli standard europei, ma che nei fatti si vantano di “tagliare solamente 10.000 cattedre” o peggio, di aumentare l’orario dei docenti a 24 ore settimanali, mantenendone inalterato lo stipendio, fatto questo che ne accresce la demotivazione e la rabbia. Dagli studenti al personale ATA, dai professori ai movimenti studenteschi, siamo tutti mobilitati contro questo governo di banchieri che non crede nell’istruzione e affossa la scuola. Già solo per questo Monti e Profumo farebbero bene a dimettersi!” conclude Mangiaracina.