Strage di Bologna: Pacifici indica e il "Giornale" rilancia la pista palestinese
(umt) A giusta ragione Francesca Mambro e Valerio Fioravanti si sono sovente lamentati dell'indifferenza della destra alle loro sorti giudiziarie sulla strage di Bologna, una condanna che continuano instancabilmente a contestare. oggi quindi possono essere ben soddisfati se possono al tempo stesso incassare un endorsement importante (quello del leader degli ebrei romani che scagiona i Nar e invita a indagare sulla pista palestinese) e la discesa in campo del "Giornale" che, appunto, nel raccontare la presa di posizione espressa da Riccardo Pacifici rilancia tutto l'argomentario agitato in questi mesi dai supporter della pista tedesco-palestinese: dalla presenza della sospettata Frohlich (nella foto), data per certa quando vi è solo una approssimativa testimonianza in proposito, alla militanza nell'Autonomia operaia di Mauro Di Vittorio, una delle vittime dell'esplosione, altra circostanza che non ha avuto riscontro. L'unica novità che emerge dall'articolo (nello stesso hotel bolognese dove ha soggiornato la notte tra l'1 e il 2 agosto Kram avrebbe dormito anche un brigatista): lascia francamente perplessi: nelle rigide norme organizzative della formazione clandestina, nel 1980, era esplicitamente vietato il ricorso agli alberghi.
Pacifici, Fioravanti, Mambro uniti nella lotta!!
RispondiEliminaCome ai vecchi tempi in Libano...
20 anni di onoratissimo carcere per ottenere alla fine la solidarietà pelosa di una tirbù di buzzurri ebrei, tsk...i fascisti o cosiddetti, stanno alla frutta....
RispondiEliminaa dire il vero mambro e fioravanti in libano non ci andarono affatto.
RispondiEliminaVero ma è altrettanto vero che De Francisci, loro supporter dei Nar (il fratello Amedeo aveva dato il documento a Valerio bruciato a luglio 80 con un pacco di cocaina in un giubbino dimenticato da Fioravanti)il 5 febbraio era a Pd a convincerli a espatriare a Beirut dopo quello che doveva essere l'ultimo colpo per finanziare la fuga all'estero.
RispondiEliminaE vero per vero a Beirut ci andò Alibrandi, che subentrò a Giusva al vertice dei Nar (è improprio ma ci siamo capiti) e Belsito e Sordi e Procopio e i Lai.
Il smascheramento del ”lodo Moro” non averebbe significato un grande scandalo per la politica italiana.
RispondiEliminaAttivisti palestinesi potevano muoversi liberamente in quasi tutti paesi occidentali.
Che il SISMI abbia commesso depistaggi per coprire una strage commessa dai palestinesi solo per proteggere un accordo come sicuramente esisteva anche in altri paesi mi sembra assurdo.
Che cosa poteva invece essere stato un motivo per ordinare a Giuseppe Santovito (capo del SISMI) di organizzare i depistaggi?
http://strage80bologna.wordpress.com/2011/03/23/tragedia-per-la-fiat-e-per-leni/
Coinvolgere la Libia in quel momento avrebbe voluto dire tragedia per la Fiat e per l’Eni…
…e per tutto il resto di Tangentopoli.
OGGI COME IERI
RispondiEliminaFASCISTI E SIONISTI
STESSA FECCIA STESSA FINE.