La dittatura dei banchieri: Novi ritorna alle origini
Sabato 29 settembre 2012 nella sala convegni del prestigioso circolo Posillipo, alla presenza di oltre 250 persone, è stato presentato il libro “La dittatura dei banchieri, L’economia usuraia, l’eclissi della democrazia, la ribellione populista, scritto dal giornalista Emidio Novi, per anni direttore del quotidiano “Il giornale di Napoli” nonché parlamentare per lungo tempo nelle file di Forza Italia ed edito dalle edizioni Controcorrente.
A presentare questo testo che affronta i motivi dell’attuale crisi che rischia di spazzare via non solo i governi ma le stesse identità culturale e nazionali, oltre all’autore, erano presenti Renato Rocco e l’editore della casa editrice Controcorrente Pietro Golia.
Da una attenta ed approfondita analisi della crisi economica mondiale e dalla ricostruzione degli scenari in cui si ricompone il non facile rapporto tra la finanza e la politica, con la sempre più evidente subalternità di quest’ultima nei confronti della prima, prendono forma, le riflessioni che Emidio Novi, affida al suo libro.
E’ evidente, sostiene l’autore, che la globalizzazione ha creato un nuovo mostro definito del turbo capitalismo finanziario e corsaro che sta travolgendo la democrazia, nel suo significato storico formato in occidente,comprimendo, giorno dopo giorno, l’autonomia dei singoli stati ed alimentano la ribellione delle masse con sbocchi populistici.
La svolta epocale che caratterizza la storia dell’occidente, secondo Novi va ricercata nella riuscita alleanza tra l’oligarchia finanziaria e tecnocratica da un lato e la sinistra giacobina ed intellettuale dall’altro.
Questa coalizione, secondo Novi, schiaccia le Nazione, espropria le sovranità, svuota la democrazia, nega qualsiasi identità e cultura, ed a pagare il conto di questa insana alleanza sono, in primis, i ceti medi produttivi, che costituiscono l’unico argine al dilagare della turbo finanza predatoria e delle sue guardie rosse.
Una parte importante del libro è dedicato ad una contraddizione, definita oscena, della Bce che ha affamato la Grecia e poi ha stampato centinaia di miliardi di euro per correre in aiuto ai banchieri.
Il rigore imposto dalla Bce ai singoli stati, che dovrebbero essere sovrani, ha provocato il dilagare della recessione in tutta Europa, esponendo ad ulteriori speculazioni gli stati membri.
D’altronde le sempre meno risorse fornite alla produzione, agli investimenti ed alla ricerca, stanno portando al fallimento la piccola impresa, consegnando di fatto, ai mercati finanziari la possibilità di far fallire gli stati.
Questo turbo capitalismo sta creando un anomalo sistema comunista che alla fortuna di trovarsi come avversari popoli rassegnati, ingrigiti ed impoveriti, governati da burocrazie tecnocrate espressione del mondo delle banche e dell’alta finanza cosmopolita.
Siamo dominati, sostiene Novi, da una nomenclatura senza cuore e senza anima, che governa in nome e per conto degli altri.
Il libro “La dittatura dei banchieri”, in questo momento di crisi ideale e di valori, rappresenta uno squarcio di luce in un momento storico in cui sono minacciate le tradizioni e le identità nazionali.
Più che "Novi torna alle origini", forse direi che Goldman Sachs, Moody's, Draghi, Napolitano e Monti tornano alle origini e servono l'assist a Novi
RispondiEliminadiciamo che questo libro oggi più che mai è attuale visto il degenerare delle cose...ma l'autore l'avrebbe potuto tranquillamente scrivere anche qualche annetto fa quando a decidere da che parte orientare le scelte economiche e non erano i leader del suo stesso partito...
RispondiEliminaFlavio