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20 settembre a Roma, Grimaldi spacca il movimento pro-Siria in nome dell'emergenza fascista e rossobruna


(umt) Alla vigilia della manifestazione a sostegno della Siria (Roma, 20 settembre) riesplode l'emergenza rossobruna. A lanciare l'allarme una vecchia conoscenza, Fulvio Grimaldi, che già si era distinto nella campagna di panico mediatico scatenata intorno all'iniziativa di solidarietà con l'Iraq promossa nell'autunno 2003 dal Campo antimperialista. 
E’ semplicemente spaventoso il discredito che getta sulla solidarietà alla Siria – grande merito della codarda latitanza e degenerazione politica della “sinistra” – la manifestazione dei neonazisti allestita per la Siria davanti a Montecitorio il 20 settembre. Gira in rete un manifesto che chiama a un presidio davanti alla Camera e a una successiva tavola rotonda e chi non conosce l’identità politica ed etica dei personaggi che vi figurano come relatori (vedi sotto) potrebbe anche illudersi di poter dare, partecipando, un contributo alla verità sul complotto antisiriano e alla difesa di quello Stato e di quel popolo che da 18 mesi resiste compatto contro l’attacco delle più sanguinarie e reazionarie forze del mondo. Peccato che i protagonisti dell’evento, a cui la sinistra criminalmente ha lasciato questi spazi, siano eredi diretti di altre tra le forze più sanguinarie, reazionarie, tiranniche della nostra storia recente, se non addirittura picchiatori neonazisti in proprio.
A destare il suo allarme l'adesione esplicita di Forza nuova (un suo dirigente siciliano ha, tra l'altro, un ruolo nel movimento di solidarietà grazie a una piccola agenzia di notizie sulla Siria) anche se a ben vedere i promotori della manifestazione hanno esplicitamente vietato l'uso di "bandiere di partito" e i relatori al cinema Capranichetta hanno una composizione cromatica ampia, a prendere per buona i profili che lo stesso Grimaldi ne traccia: dal bianco del mastelliano Mimmo Srour, italo-siriano, all'azzurro della parlamentare forzista Souad Sbai, marocchina, dal rosso di Ferdinando Rossi e di monsignor Cappucci (il vescovo arrestato dagli israeliani come armiere dell'Olp) alle diverse sfumature di rosso-bruno dei socialisti nazionali Ugo Gaudenzi ed Ernesto Ferrante e dell'eurasiatista Stefano Bonilauri per finire con il nero del forzanovista Alessandro Catalano. Eppure, in effetti, a preoccupare il nostro - che pure aveva preso la parola in occasione della precedente iniziativa promossa dallo stesso comitato a giugno - più che l'adesione esplicita dei fascisti è il ruolo giocato dai militanti eurasiatisti:  
A Roma, con piena consapevolezza, sono andato e ho parlato all’iniziativa per la Siria garantitami antifascista dal promotore, consigliere comunale del PdCI. Il tentativo di infiltrazione di quattro ridicoli bruno-vestiti di “Stato e Potenza” non ha potuto in quell’occasione adulterare l’egemonia progressista e antimperialista della maggioranza di compagni, checché vi vogliano far credere. A garantirlo c’è stato anche il mio intervento d’apertura, credo tuttora reperibile in rete. La successiva manifestazione a Milano, lanciata con un manifesto di netto sapore iconografico fascista e firmato “Stato e Potenza”, segnava già una repellente caduta di stile, di gusto e di politica. La bella faccia pulita della Siria veniva imbrattata dal discorso di un ceffo che, esaltando le potenze dell’Asse (quelle della genocida colonizzazione pre-Nato di Africa e Asia), ne compiangeva la sconfitta. Ora siamo alla terza uscita di questa cosca di nazisti, con deprimente corredo cosmetico di qualche ingenuo privo della più elementare discriminante politica, etica, culturale, addirittura umana, vescovo, o ex senatore che sia.
Di ben altro spessore, invece, l'intervento di Militant che, nel suo blog, affronta il fenomeno rosso-bruno in termini di analisi politica e non di caccia all'uomo. Altro aspetto interessante della riflessione è il riconoscimento che il rosso-brunismo non è un fenomeno mimetico del fascismo ma ha una propria identità e vitalità: 
I nazi-maoisti, o comunitaristi, oggi rossobruni, esistono più o meno da cinquant’anni, non sono certo una scoperta recente. Fino a quando però era presente il problema politico dell’Unione Sovietica, del socialismo reale e politicamente possibile, questi erano chiaramente nel campo nemico, capitalista e anti-comunista, e questo li rendeva immediatamente identificabili dai compagni. Oggi, scomparso il problema politico del socialismo, questi si sono confusi con la retorica anti-globalizzazione. Hanno iniziato ad usare linguaggi a noi affini, e dotarsi di una simbologia para-socialista che li rende facilmente fraintendibili [questi due link sono di Militant]. Rimangono in ogni caso pochi. L’utilizzo efficace della rete ha ingigantito un problema che è difficilmente riscontrabile nella vita reale. Infatti, tali formazioni, oltre che essere assolutamente elitarie – proprio per la loro natura “accademica”, nella stragrande maggioranza dei casi non esistono se non virtualmente. Le iniziative che raramente producono, vedono la presenza di poche unità di persone, il più delle volte parenti degli stessi organizzatori. Altre volte, invece, qualche esponente della sinistra – più o meno radicale – ci casca, e avalla operazioni politiche o culturali che invece dovremmo combattere, esattamente come combattiamo il neofascismo. Presenziando a tali iniziative, si sdogana un mondo effimero e ristretto, ma che potrebbe divenire importante se venisse legittimato quale interlocutore politico credibile. La caduta storica dell’ipotesi politica socialista ha portato a sinistra molti “intellettuali” che una volta sarebbero stati a destra o “democratici”. Questa congrega, oggi saldamente nel campo della sinistra, cede alle sirene geopolitiche del rossobrunismo proprio perchè, non essendo mai stati comunisti, non fanno dell’antifascismo uno dei valori fondanti del proprio essere politico. Evitiamo di fare i nomi perché altre volte si sono dimostrati interessanti pensatori, ma ribadiamo il concetto: nessuna legittimazione ci può essere verso chi sfrutta l’armamentario simbolico della sinistra per affermare idee aberranti.
Ma anche a sinistra c'è chi, come Cloro, la professoressa-blogger già nota ai lettori di Fascinazione, che rifiuta il ricatto antifascista in nome della necessità di assicurare il più ampio sostegno all'iniziativa: 
La questione che “chi sostiene la manifestazione per la Siria è fascista” è una vecchia questione. Se cercate su Google potete vedere che la stessa accusa di fascismo in passato veniva rivolta a chi protestava per Saddam Hussein (quello che avrebbe avuto “armi di distruzione di massa” ricordate?) o contro la guerra in Afghanistan. Oggi come allora dicono che “partecipare alla manifestazione di Roma è affiancarsi ai fascisti” perché quelli di Forza Nuova si sarebbero infiltrati. Come se in ogni manifestazione non s’infiltrassero da sempre celerini, fascisti e delinquenti provocatori da ogni dove. Ciò non toglie nulla alla bontà della motivazione di chi manifesta per la pace. L’organizzatore, Soso, ha garantito che chiunque parteciperà lo farà a titolo personale e non saranno ammessi altri vessilli se non la bandiera siriana e quella italiana per significare la solidarietà tra i due popoli. 
E lo fa lanciando un messaggio di speranza: 
Rifiuto i “distinguo” quando si tratta di accettare la guerra. Compreso quelli degli “antifascisti duri e puri” che in nome dei presunti infiltrati ad un’iniziativa popolare gettano fango su ogni pacifismo disinteressato che in questo paese raduni gente. In nome dell’ambiguità, di questo “stare nel mezzo” che asseconda le guerre imperialistiche, la sinistra istituzionale ha rinunciato ad ogni iniziativa pacifista. E’ assente. E la storia insegna che negli spazi politici vuoti i fascisti vi si insinuano. Forza Nuova è un movimento giovanile: molti dei suoi “adepti” hanno 16-17 anni. Se parteciperanno in modo non etichettato, non facendosi riconoscere per questa sgradevole appartenenza, come cittadini privati, questo può essere anche un fatto positivo: a quell’età si può cambiare idea e da un gruppo fetente di baciapile fascisti come FN si può pure pensare di uscirsene, soprattutto quando per loro si tratterà di accettare un mondo diverso e più duro di quel che ha conosciuto la mia generazione. Intanto, presenziare contro la barbarie imperialista non è comunque nulla di fascista, non è violento, non è autoritario. Quello che fanno ai loro convegni m’interessa poco. Come individui umani che marciano contro la guerra, dei giovani destrorsi possono andare bene, considerato che ci sono sempre 4 gatti perchè nessuno di queste cose parla mai.

14 commenti:

  1. Intanto pubblico la risposta alle accuse mosse da Grimaldi

    http://associazioneculturalezenit.wordpress.com/2012/09/14/lassociazione-culturale-zenit-risponde-a-fulvio-grimaldi/

    Per il resto devo solo rattristarmi un po' perché non ci sono più le liste e le schedature di una volta, Grimaldi non ha perso nemmeno il tempo ad aggiornarsi, ho lasciato FN da due anni e da diverso tempo mi occupo solo dell'Associazione Culturale Zenit.

    Alessandro Catalano

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  2. Ai cosiddetti fantasmi rosso-bruni, si contrappongono gli ancor più evanescenti rosso-rossi (o meglio, rosso-verdi, anche se resta da stabilire se verde salafita, verde dollaro, o entrambe le sfumature).
    Per il resto, a parte prendere a cascate in faccia dei 'kompagni' nelle gloriose manifestazioni antiberluska, non risulta che i duri e puri mazzieri del PD di militont, abbiano fatto mai qualcosa di serio. Perchè non si abbarbicano in cima alla torre della Carbosulcis o dell'Alcoa? facciano vedere quanto sono vicini ai lavoratori, invece che alle questure, alle caserme della Nato e agli uffici dell'Ucigos...

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  3. "Spacca il movimento pro-siria" STO PAIO DI PALLE
    Perchè sinceramente le varie mobilitazioni hanno visto scendere in piazza 4 sfigati tra ruderi stalinisti come Grimaldi e nazimao incartapecoriti come Gaudenzi. I gruppi principali della questione Siria se ne fregano, vedi a destra CPI e a sinistra i disobbedienti.
    Comunque non capisco perchè Grimaldi, Catalano, Gaudenzi e co. al di là delle divergenze ideologiche invece di fare ridicoli presidi di una ventina di partecipanti non creano una Legione Condor de noatri e vanno a combattere al fianco del Presidente siriano...ma forse non hanno le palle...

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  4. A Valle Giulia nel 1968, il movimento studentesco, aveva tracciato a caratteri cubitali, una scritta sul muro di cinta. Recitava così:"l'antifascismo è una battaglia di retroguardia". Fu in nome dell'antifascismo che le mummie del PCI e dell' ANPI riuscirono a turlupinare l'intero movimento. Sul versante opposto simile manovra fu fatta dal MIS di Almirante, in nome dell'anticomunismo.Quando capiranno queste "guardie bianche" del sistema il loro ruolo di ascari, sarà sempre tardi.La storia purtroppo non insegna nulla a costoro, voglio solo ricordare il patto di non aggressione firmato a Mosca, tra il Terzo Reich e l'URSS di Stalin, esempio di pragmatismo,intelligenza politica,la giusta via che poi fu smarrita e provocò la catastrofe finale dell'Europa.Marciare divisi colpire uniti lo stesso nemico: il capitalismo apolide e guerrafondaio!

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  5. Vi siete dimenticati di citare il mutualista grafomane nazionalsocialista ...ahahahahhh !
    Chi sarà mai ?

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  6. Si vede che Grimaldi non ha niente di meglio da fare, anima santa. E ha pure l'orologio che gli resta indietro.

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  7. Grimaldi è un giudeo sionista imparentato con la famiglia Grimaldi di Montecarlo che è serva della grande finanza mondiale.

    Fù lo stesso principe Ranieri suo zio di secondo grado a raccomandarlo in RAI per fare il giornalista. Una vergogna.

    Meno male che quest’infiltrato del mossad si è allontanato da solo.

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  8. mamma che accozzaglia destro e sinistro terminali...

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  9. Ugo peró non citare le cazzate di altri paro-paro.
    1) i comunitaristi non sono nazimaoisti ma nazionalitari ed antifascisti come ben sanno i topi di fogna nazifascisti toscani.
    2) Grimaldi ce l'ha con il Campo Antimperialista perchè sono quartinternazionalisti non per altro.

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  10. Grimaldi potrebbe avercela con se stesso da giovane, essendo stato dirigente del Raggruppamento giovanile missino in Liguria.
    Quanto all'identità politica dei comunitaristi già abbiamo dato. Se Militant non si è convinta mi dispiace per voi ma non è un problema mio.

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  11. Non c'è niente da fare, ho sono dei grandi Coglioni o a servizio del Capitale, pe nun sbagliasse famoli sguazzà nella loro merda, per quanto ci riguarda riposto un vecchio post/risposta, Militant l'ha censurato, buona lettura, http://www.comunismoecomunita.org/?p=3197

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  12. infiltrare quattro gatti cosa facile viceversa in una manifestazione fascista i sinistri non vanno

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  13. http://www.informarexresistere.fr/2012/09/15/lettera-a-fulvio-grimaldi-da-un-siriano-ditalia/601524_3803297240647_676427512_n/#axzz26q3yO5Eo

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  14. mi auguro che alla manifestazione partecipi molta gente

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