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Pussy Riot e libertà d'espressione. Ma anche in Italia l'odio religioso è reato



(umt) Giusta indignazione ha suscitato in tutto il mondo civile la condanna inflitta alle tre musiciste di una banda punk russa, le Pussy Riot (Rivolta della Fica in inglese) per una performance anti-Putin nella cattedrale di Mosca. La maggiori istituzioni internazionali stigmatizzano i due anni inflitti per "teppismo religioso". Anche se l'iniziativa era di evidente carattere politico la sentenza punisce piuttosto l'aspetto blasfemo.
Con la loro canzone «blasfema, insultante» – si legge nella sentenza – le tre donne hanno commesso una «grave violazione dell’ordine pubblico, disturbando la quiete dei cittadini e insultando profondamente le convinzioni del fedeli ortodossi e mostrando mancanza di rispetto per la società». Secondo i giudici, il loro comportamento andava punito non solo perché il testo «esprimeva chiaramente l’odio basato su affiliazione religiosa» ma anche perché l’obiettivo politico ricercato era quello di raggiungere «il circolo più vasto possibile di fedeli dando pubblicità» al loro gesto. 
Riccardo Noury, portavoce italiano di Amnesty International analizza i pericoli della nuova alleanza tra Stato e Chiesa:

"Del clima persecutorio di questo processo ne è fedele testimonianza la lunghissima lettura della sentenza in cui la giudice Syrova non ha risparmiato niente alle tre Pussy Riot, mescolando “peccati” e “reati”: promozione dell’omosessualità (che a Mosca non è ancora reato), imitazione di azioni demoniache, messa in pericolo dell’ordine sociale con modi volgari, atti vandalici che hanno costituito una reale minaccia alla pace sociale. Tre giovani punk hanno sfidato la stretta alleanza chiesa-stato, rivelando la sempre maggiore intolleranza del potere russo e i sempre più ristretti limiti consentiti alla libertà d’espressione".
Anche in Italia, uno dei Paesi più liberi del mondo, in numerose città si sono svolte manifestazioni di solidarietà con le vittime della repressione del regime autoritario russo. Peccato che nessuno abbia ricordato che anche nel Belpaese c'è una legge che criminalizza, tra le altre manifestazioni dell'odio, quello religioso: in base ad essa Maurizio Boccacci e altri tre dirigenti di un gruppuscolo della destra radicale, Militia, sono stati arrestati, sottoposti a sei mesi di custodia cautelare e nel prossimo mese di ottobre saranno condannati per aver affisso 16 striscioni antiebraici in cui il principale bersaglio politico è il sindaco Alemanno (embé: i romani sono fatti così, conta solo la Capitale). E molti dei (giustamente) indignati di oggi brinderanno.
Io, invece, a proposito della Legge Mancino resto convinto della giustezza di quanto scritto, ormai vent'anni fa, con Oreste Scalzone, in occasione del suo varo: "La chiusura dei covi dei naziskin è un principio gravissimo: è un precedente che potrà essere usato in un futuro prossimo contro altre emergenze".

12 commenti:

  1. libertà!, libbertà!!, libbertà!!! http://video.unita.it/media/Mondo/L_orgia_anti_Medvedev_della_leader_Pussy_Riot_5472.html

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  2. http://quintoelementomusical.wordpress.com/2012/08/10/il-caso-pussy-riot-riot-grrrls-al-servizio-della-geopolitica/

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  3. Come al solito l'unitá scrive cazzate. Quelli dell'orgia sono il collettivo Voina. Non le pussyriot.
    Comunque la questione è che le leggi e la giustizia sono cristalizzazioni dei rapporti di forza e di conseguenza i giudici le interpretano.
    In russia sbattono in carcere le pussy e non dicono nulla sulle violenze anticecene e antislamiche.
    In italia fanno un culo cosi a quelli di Militia che attaccano Alemanno e invece Borghezio può fare liberamente i suoi show da KKK.

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  4. Ma che noia tutti i piagnistei, erano in Russia, un paese notoriamente NON democratico, sapevano a cosa andavano incontro... Vogliamo mettere in discussione la liberta' di uno Stato di fare quello che vuole nei suoi confini? Benissimo ma come la democrazia la cosa deve essere condivisa, nel momento in cui uno Stato fa quello che vuole che si fa? Lo si invade come fanno gli USA un po' ovunque? Io in tutta questa vicenda vedo piuttosto la solita rivendicazione del diritto di essere contro, senza accettarne le conseguenze. Come tanta sinistra (e poca destra) in Italia. La vogliamo smettere di stupirci? Il potere e' il monopolio della forza, tutto il resto e' zero. E la democrazia non esiste, e' solo una concessione, come ogni corteo senza morti e carri armati.

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  5. La verità è che bestemmia e peccato saranno pure liberi e liberamente accettati, ma entrare in cattedrale durante una funzione per gridare "Puttana" al Patriarca e merda sulla chiesa e come fare irruzione in casa del vicino e dare della troia alla vecchia nonna. Io sarei andato giù molto più pesante...

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  6. Gli stessi che gridano alla libertà violata per le pussy riot sono poi gli stessi che plaudono quando viene applicata la "mancino" o alla condanna a cinque anni dei serenissimi.
    Riki

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  7. La condanna alle "signorine" è un esempio di civiltà.

    Gippo

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  8. Come viceversa gli stessi che inneggiano per Putin e alla condanna delle Pussy, quando viene applicata la Mancino contro di loro sono i primi a piagnucolare per la libertà di espressione.

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    1. Gli unici che piagnucolano per la Mancino sono quei leghisti che si sono pure vantati di averla sottoscritta in parlamento.

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  9. Fanculo ! Ste tre zoccole incappucciate ci penseranno due volte prima di fare un'altra minchiata satanica...

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  10. Per l'anonimo, Le Pussy Riot sono l'emanazione "musicale" di VOINA e l'orgia al museo coinvolge la leader delle PR. Trovi tutto qui http://quintoelementomusical.wordpress.com/2012/08/10/il-caso-pussy-riot-riot-grrrls-al-servizio-della-geopolitica/

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