In ricordo di Raffaele Iannelli, operaio comunista dell'Alfa Sud

(umt) Raffaele Iannelli, l'ex militante di Prima linea ucciso oggi ad Afragola, alla periferia Nord di Napoli, era un operaio rivoluzionario ben noto nel movimento comunista degli anni Settanta. L'area metropolitana aveva numerosi poli operai: a Bagnoli l'Italsider-Ilva, alla Sanità i pellettieri, nell'area orientale i cantieri navali, l'Ignis sud e un diffuso tessuto di fabbrichette di mobili, il polo chimico ad Acerra e a Pomigliano d'Arco l'Alfa sud. Una composizione di classe molto diversificata: enorme la differenza tra l'aristocrazia operaia della metallurgia  e i nuovi operai della catena, provenienti dalle lotte dei cantieristi che avevano costruito la "cattedrale nel deserto" ma anche contadini raccomandati dai parroci o che si erano comprati il posto in fabbrica. Eppure l'Alfa sud, come altri grandi impianti industriali del Nord ricchi di classe operaia giovane, divenne una realtà di punta delle lotte operaie nella seconda metà degli anni Settanta. Tra le avanguardie di questo ciclo, alcune scelsero di contrastare il riflusso alzando il tiro: dalla violenza organizzata in fabbrica (che echeggia nella splendida tamurriata dell'Alfa sud, cantata dai Zezi nel 1976: con la "spazzolata" degli impiegati) alla lotta armata, scelta che invece non attecchì in un contesto di più solida tradizione operaia e comunista, come l'Italsider-Ilva. Raffaele Iannelli fu tra questi. Ora riposi in pace.