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In morte di Nicolini, un intellettuale anomalo nella lotta al terrorismo 2a edizione

(umt) E' tenero e commosso il ricordo che Filippo Ceccarelli, sul canale video di Repubblica.it, offre di Renato Nicolini, scomparso stamattina: "Un lampo di allegria nel buio degli anni '70". E per una volta mi riconosco in pieno nella sintesi che il desk del portale editoriale romano ci offre:
 Un uomo curioso, onesto, comunista antico e innovativo, raro prodigio di umiltà e fantasia". Filippo Ceccarelli ricorda l'assessore che attraverso la cultura restituì le strade e le piazze a una capitale incupita dagli anni di piombo.
Ma non è tutto. L'originalità politica di Renato Nicolini consiste nell'essere stato la più raffinata espressione di un progetto di sinistra che puntava sulla centralità dei movimenti e in particolare sull'immaginario creativo (dal '68 al '77) senza cedere alle lusinghe delle scorciatoie violente, e per questo finì liquidato dalla bigotteria berlingueriana come "cultore dell'effimero". Una lettura storica affermata oggi con una serie di interventi della redazione degli Altri. da Andrea Colombo (che ragiona sul fatto che Nicolini è già stato dimenticato) a Sansonetti (la modernità è di sinistra ma il Pds gli preferì Rutelli come sindaco di Roma). Così per Angela Azzaro
altro che estate romana (che poi ormai mi fa venire in mente quel tonto di Veltroni), altro che Massenzio, Nicolini, Renato Nicolini, ha provato a cambiare la sinistra con le armi dell'immaginario. Ci ha provato, ha dato uno scossone. Lui ha vinto, la sinistra ha perso. Ciao Renato e viva il bel teatro che piaceva a te
 Per quel che mi riguarda, invece, mi riconosco molto nello status che un compagno di Torre Maura, Renato Maiale pubblica sulla bacheca facebook della stessa Angela
E' morto Renato Nicolini, un trentenne che nel 1976, nel pieno della stagione più dura della nostra storia repubblicana, divenne assessore alla cultura del Comune di Roma. Tirò via i romani dalle case, sconfiggendo la paura del terrorismo, li portò nelle piazze, dando vita a quell'estate romana che per nove anni provò ad abbattere le barriere tra cultura popolare e cultura d'élite. A sinistra lo accusarono di essere "effimero". Proprio ora Angela Azzaro ha scritto: "Renato ha provato a cambiare la sinistra con le armi dell'immaginario. Ci ha provato, ha dato uno scossone. Lui ha vinto, la sinistra ha perso". Come darle torto?
E infatti le dà ragione anche Miro Renzaglia, che degli anni di piombo fu protagonista e al tempo stesso vittima:
Era il 1976 – dicevo – quando Renato Nicolini assunse l’incarico al Comune di Roma. Roma era una città impaurita, con il più alto tasso di violenza politica (ma non solo politica: tanto per fare un esempio, la Banda della Magliana agì proprio in quello stesso periodo) mai conosciuto prima e, fortunatamente, nemmeno dopo. Come ricordava il poeta Lucio Dalla: «Si esce poco la sera / compreso quando è festa. / E c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia / davanti alla finestra». Il clima era quello. Beh! Nonostante queste fossero le premesse, Nicolini, con un atto che ha del rinascimentale, riuscì spezzare la catena della paura, smorzare il chiasso delle rivoltelle con la cultura e restituire la città ai cittadini. L’ “Estate Romana” che partorì dal suo cervello fu, sempre per dirla con le parole del poeta sopra citato: “La notte dei miracoli”. Roma si rianimò, la periferia riconquistò il centro attirata dai film, dai concerti, dal teatro, dal cabaret, dagli eventi. Per dirla con una parola sola: dalla cultura.
In effetti, a ben pensarci, sì, senza Nicolini, senza la capacità della sinistra pcista di tenere le masse dentro lo Stato col cazzo che i torturatori alla Nicola Ciocia e la loro barbarie sarebbero riusciti da soli a sconfiggere le Brigate Rosse

1 commento:

  1. Nicolini spezzò il clima di guerra civile a Roma, a Massenzio ci si andava tutti, compagni e camerati e in quel clima neanche ci si scontrava.Dato che non riesco a postare sull'argomento Bologna, intervista ad Adinolfi, dato che c'è un passaggio in merito, dirò che Via Rasella rappresenta l'origine terroristico-mafiosa di questa repubblichetta, altro chè atto di guerra. Terroristi gli Usa e i partigiani appaltatori di rappresaglie.

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