Il corsivo/Alemanno sotto attacco: chi di stupro ferisce ...

L'Acquedotto Alessandrino teatro dello stupro

(umt) Sul fronte dell'integrazione e del conflitto etnico e razziale è complicato ricondurre la frastagliata fenomenologia della cronaca più o meno "nera" a linee di lettura intellegibili e indicative di una più ampia e generale tendenza. Guardate la pagina di "La Repubblica.it" di oggi. In rapida sequenza si susseguono due notizie atroci: da una parte il giovane marocchino che, dopo numerosi rifiuti, violenta a Roma, nel parco di Torpignattara, una quarantenne italiana, un homeless madre di tre figli e poi la rapina, dall'altra a Torino lo scrittore che ammazza una puttana nigeriana per scriverci su un romanzo e finire arrestato perché la polizia si rende conto che l'autore dell'opera e del delitto non potevano che essere la stessa persona.

E qui il discorso andrebbe spostato sulla violenza di genere, sulla diffusione del femminicidio, un tema ricorrente negli ultimi mesi. E così un blogger di "Repubblica" come Marco Bracconi può parlare di "nemesi di Alemanno" e divertirsi a sfruculiare il sindaco di Roma: tu ci hai costruito un'intera campagna elettorale sulla questione (il delitto di Tor di Quinto in particolare) - sembra dirgli - e ora non ti puoi lamentare se i tuoi avversari, da Storace al Pd, ti mettono in conto la violenza dell'Acquedotto Alessandrino come espressione del tuo fallimento...

PS: Sempre a proposito di conflitto etnico: neanche il brutale pestaggio di un marocchino, ridotto in fin di vita a Genova, da parte di tre incensurati italiani è riconducibile direttamente all'odio razziale: i tre sono giustizieri dilettanti, decisi a punire il responsabile di troppi furti. Evidentemente gli è scappata la mano.