Mercoledรฌ, Aprile 23 2025

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2 agosto/3 - Strage di Bologna Persichetti smonta la pista romana, Fioravanti e Adinolfi rilanciano

(umt) Stavolta Valerio Fioravanti si รจ deciso. Basta con i cazzeggiamenti, si entra nel vivo dei temi della campagna a suo sostegno per la strage di Bologna, portata avanti dai supporter della pista tedesco-palestinese che si intreccia in maniera ancora non ben definita con l'ipotesi Raisi che potremmo definire romano-palestinese.
Lo fa con una lunga lettera al Giornale in cui richiama l'attenzione sul peso del terrorismo arabo in Italia (60 morti) e sulla mancanza di un "culto delle vittime" paragonabile a quello cresciuto in risposta al terrorismo e allo  stragismo:
Ipotesi se ne possono fare altre, ad esempio che l'inchiesta non riesce ad andare avanti perchรฉ sin dall'inizio marcia nella direzione sbagliata. Questa cosa iniziรฒ a dirla pubblicamente Cossiga giร  nel 1998, quando con Francesca andammo a trovarlo sperando potesse darci informazioni utili per ridiscutere il nostro processo. Ci disse che fogli ยซfirmati e bollatiยป non ne aveva, ma che la vera pista su Bologna era quella palestinese. Sono passati altri 14 anni, e nel silenzio di molti, alcuni storici dilettanti (nel senso positivo del termine, ossia di gente che fa le cose per passione, non per tornaconto) hanno iniziato a studiare una materia difficilissima, il terrorismo arabo in Italia. Non se ne sa niente, non esistono libri esaustivi nรฉ niente. Ma il terrorismo arabo in Italia ha fatto piรน di 60 morti, e piรน di 300 feriti. Ma non se ne parla mai, non c'รจ mai una commemorazione, mai un servizio rievocativo in televisione, mai una lapide da nessuna parte, mai una associazione dei parenti delle vittime. Quando il presidente Napolitano ha istituito la giornata a ricordo delle vittime del terrorismo, nell'elenco preparato dagli uffici del Quirinale non c'era nessuna di queste 60 vittime.รˆ su questo silenzio che, assieme ad alcuni di questi ยซstorici dilettantiยป, stiamo ragionando. Silenzio sulle vittime, e sempre scarcerazioni in tempi fulminei dei vari palestinesi arrestati. (...) Dopo che si รจ scoperto che fisicamente presenti a Bologna c'erano due terroristi dell'estrema sinistra tedesca legata al terrorismo palestinese [in realtร  รจ provata la presenza del solo Kram mentre i riscontri sulla presenza della Frohlich sono vaghi e contraddittori, ndb], รจ ovvio che le persone ragionevoli si pongano il dubbio se c'entrino qualcosa. รˆ ovvio che se si scopre che tra le vittime di Bologna c'era un giovane dell'Autonomia Operaia romana [circostanza smentita con decisione dagli stessi autonomi romani, ndb] , le persone ragionevoli si ricordano che solo pochi mesi prima, a Ortona, tre capi dell'Autonomia Operaia romana erano stati arrestati mentre trasportavano un potente missile terra aria per conto di un certo Saleh, dirigente del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina che abitava a Bologna [il problema del terrorismo arabo in Italia era stato risolto da Moro e Giovannone, offrendo campo libero per le attivitร  logistiche proprio in cambio della sospensione dgli attacchi ai civili, ndb]. Viene spontaneo, alle persone semplici, domandarsi se per caso, come era successo pochi mesi prima nelle Marche, anche il 2 agosto a Bologna dei giovani romani stessero aiutando i loro amici palestinesi a trasportare un carico di armi (...)
Proprio sull'incongruenza tra le due varianti della pista palestinese - anche a prendere per buona l'ipotesi dell'incidente piรน o meno suscitato - affonda il rasoio della storia e della logica Paolo Persichetti, ex brigatista rosso romano (variante Ucc). Prima di smantellare uno degli indizi evocati da Raisi, pubblicando la foto dell'articolo del "Resto del Carlino" che ha ispirato la scheda dell'Associazione vittime su Mauro Di Vittorio, Persichetti, in un lungo articolo pubblicato ieri sul suo blog, smonta la piรน evidente contraddizione dell'ipotesi Raisi:
Dopo aver chiamato nuovamente in causa i due militanti della sinistra rivoluzionaria tedesca, Thomas Kram e Christa Margot Frolich (ma a che prรฒ? Visto che ora pensa che a portare la valigia era unโ€™altra persona), ha introdotto la vera novitร  (in realtร  giร  anticipata lโ€™8 aprile scorso in unโ€™intervista al Resto del Carlino, vedi qui) frutto di sue personali indagini: i sospetti di un coinvolgimento (diretto o indiretto, Raisi non sa precisare) di Mauro Di Vittorio. ยซNรฉ il sottoscritto โ€“ replica Pifano โ€“ nรฉ gli altri responsabili a suo tempo del Collettivo del Policlinico o dei Comitati Autonomi Operai di via dei Volsci abbiano mai saputo o abbiano mai avuto notizia dellโ€™esistenza di un compagno dellโ€™autonomia tra le vittime dellโ€™orribile strage di Bologna!ยป. Lโ€™iniziativa dellโ€™esponente di Futuro e libertร  fa seguito alla presentazione di unโ€™interpellanza parlamentare urgente, firmata insieme a una cinquantina di altri parlamentari del centrodestra, e al deposito in procura di una richiesta di supplemento dโ€™indagini.
La smentita di Pifano รจ importante poichรฉ dimostra come le affermazioni di Raisi siano prive di rigore, parole lanciate con leggerezza, formulate senza aver fatto prima le opportune verifiche, cariche di un violento pregiudizio e di una smisurata faziositร . Frutto solo del tentativo di sollevare polveroni mediatici, di costruire una nuova narrazione priva di grammatica. Se lโ€™appartenenza di Di Vittorio allโ€™area dellโ€™Autonomia operaia di via dei Volsci, da sempre solidale con i palestinesi e legata in modo privilegiato allโ€™Fplp di George Habash, non trova conferma, viene meno una delle vie principali per collegarlo allโ€™ipotizzata vicenda del trasporto dโ€™esplosivo. A Raisi rimane solo il biglietto del metrรฒ parigino trovato in una delle sue tasche, circostanza anche questa assai singolare visto che poi si dice che il suo corpo era in gran parte bruciato. Un poโ€™ poco per sostenere che ciรฒ proverebbe il suo legame con lโ€™Ori, il gruppo di Carlos che secondo Raisi (ma non risulta in nessun documento dei servizi, anche di quelli della Mitrokhin sempre citatissimi) nel 1980 faceva ancora base a Parigi nonostante fosse ricercato dalle autoritร  francesi per tre omicidi. Raisi, come gli altri sherpa della pista palestinese, Pellizzaro, Paradisi & company (e ovviamente il loro mentore nemmeno tanto occulto), devono decidere una volta per tutte quale tesi sostenere โ€“ se ne hanno veramente una certa in testa โ€“ e smetterla con questa tecnica dellโ€™aggiustamento progressivo della loro versione che introduce sempre nuove varianti ad ogni smentita o difficoltร  che sopravviene. Dโ€™altronde รจ proprio questa la caratteristica dei teoremi. Non รจ certo possibile sostenere contemporaneamente due cose contraddittorie. Eโ€™ noto come non ci siano mai stati contatti tra i Comitati autonomi romani e il gruppo di Carlos. Anche solo lontanamente ipotizzarlo rasenta la bestemmia vista lโ€™abissale distanza di cultura politica, dimensione mentale, matrici sociali e pratiche concrete. Insomma le due ipotesi non possono viaggiare insieme. Delle due lโ€™una: o si ipotizza che Di Vittorio avesse contatti con via dei Volsci, ma allora si deve abbandonare lโ€™ipotesi di un legame con Carlos, o viceversa. Ma siccome la prima ipotesi รจ smentita, oggi da Pifano e allโ€™epoca nei profili che apparvero sul Resto del Carlino e sullโ€™Unitร ; e la seconda non รจ supportata da nulla; lโ€™intero castello di sospetti si dissolve in una nuvola di chiacchiere avventate, qualcuno ha detto di balle di sapone.
A portare inopinatamente acqua al mulino di Fioravanti arriva un suo storico avversario, Gabriele Adinolfi, indagato per la strage (e poi vittima del principale depistaggio) che, evocando il gotha della criptocrazia, prova - con un intervento sul suo giornale on line Noreporter - a turare le numerose falle della pista palestinese, mantenendosi perรฒ spesso su un piano logico-induttivo. A saldare l'asse tra milizie arabe e gruppi operativi europei di sinistra spunta la superagenzia del terrore, l'Hyperion.
Bastava poco. Iniziare a indagare sui depistatori, tutti dirigenti di vari servizi, e chiedersi cosa unisse quella gente, italiana, francese e americana, in quell'impegno deviante. Avrebbe dovuto anche chiedersi perchรฉ mai i depistatori si accanissero a deviare sempre ed esclusivamente sui fascisti. Cosa che a una persona obiettiva e raziocinante non poteva che suggerire la scoperta dell'acqua calda: perchรฉ lรฌ non c'era e non c'รจ niente da trovare e per questo si dovrebbe indagare altrove. Qualche anno fa fu proposta una svolta da Pellizzaro, sostenuta da Area, che additava una pista Carlos, Kramm, Frรถhlich, palestinesi. L'impianto, cosรฌ com'era stato presentato, faceva acqua ed era anche pericolosamente avviato a conclusioni non condivisibili. Ma c'era qualcos'altro, come la pista parallela e intersecata intravista da Raisi, che magicamente riporta alla solita Hypรฉrion parigina. Quell'agenzia del terrore controllata al contempo da servizi francesi, americani, israeliani, tedeschi dell'est e dell'ovest. Quell'agenzia a copertura internazionale e a gestione sovranazionale aveva una costola, dal nome Crise, che operava nel Vicino Oriente appoggiando e armando le fazioni anti-Arafat con il beneplacito e la regia del Mossad. L'intervento di Crise e d'Hypรฉrion nel quadro lo rende finalmente piรน comprensibile, facendo dello stesso gruppo Carlos un elemento giocato e inserito in una sciarada ben congegnata nella quale fu incastrato senza preavviso nรฉ consapevolezza. Chiamato lรฌ per potere, in effetto domino, andare a sbaragliare pezzo a pezzo una struttura oramai giudicata desueta e superata in virtรน di un salto in avanti nella strategia di ristrutturazione che proprio in quei mesi prevedeva il compimento della guerra terroristica e la capitalizzazione dei suoi effetti. E non basta: quella strage, come accaduto per altre, ad esempio quella di Londra nel 2007, molto probabilmente avvenne all'insaputa dell'artificiere (verosimilmente un italiano antifascista) ed รจ plausibile che fu provocata appositamente da coloro che ne trassero il massimo giovamento. Ma tutto questo non puรฒ essere affermato; perchรฉ i padrini di quel massacro - e di tutti i massacri - in parte sono ancora vivi e contano parecchio.



14 commenti:

  1. Difficilmente a Fioravanti gli avrebbero pubblicato una lettera se avesse parlato di stragi compiute dal Mossad in Italia come ad es. credo quella in cui morรฌ Mattei(vari morti) o nel caso del generale Mino. Con ciรฒ se sono stati i palestinesi che veritร  si faccia. Veritร  e giustizia sempre, per far rinascere l'Italia nell'unitร  nazionale. Fioravanti comunque รจ innocente la strage non รจ neofascista.

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  2. Se si ascoltassero le parole di Carlos tutto sarebbe infine chiaro. Lui dice che erano a Bologna durante un trasporto e furono fregati dagli israeliani e/o dagli americani. Non รจ che ci sia tanto da cercare, basta prendere atto di quanto รจ stato detto e di ciรฒ che รจ lampante. Altro che strage fascista, altro che strage palestinese, altro che strage rossa. Il particolare della provenienza da Hypรฉrion di un portatore ignaro di un ordigno innescato chiude il quadro.

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  3. Sรฌ, Gabriele, ma chi l'ha detto che il portatore proveniva da Hyperion? DE' allo stato dell'arte pura illazione

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  4. Veramente Carlos non dice nulla di tutto ciรฒ...Secondo me รจ l'ennesimo trip di Adinolfi sul nulla, esattamente come la menata sul presunto "buonismo mondialista" delle foto dei militanti di CPI a Scortichino...

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  5. Direi che รจ un due piรน due.
    Se prendi che
    a) Kramm & co erano lรฌ ma non di certo per fare una strage (altrimenti non si segnavano all'albergo)
    b) La primula che sarebbe saltata in aria con la valigia veniva da Parigi (e IO non ho mai detto che fosse di autonomia).
    c) Hypรฉrion fu lo stato maggiore della strumentalizzazione del terrorismo
    d) la sua costola CRISE curava, per conto degli israeliani, i rapporti con i palestinesi anti-Arafat
    e) L'incontro cardine dove si organizzarono tutti i depistaggi su quella strage avvenne a Parigi presso il dirigente dei servizi Desmaranches
    f) Carlos ci dice piรน o meno che รจ accaduto questo o qualcosa del genere

    Direi che la logica (e l'esperienza) suggerisce questa soluzione. Che poi magari non sarร  veritiera ma che finora รจ l'unica che esprime dati e che consente di collegarli e leggerli evitando di fare fughe in depistaggi ideologizzati e tifosi. E che mi pare un teorema sensato sul quale si potrebbe perlomeno indagare.

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  6. Veramente tutto il ragionamento di Raisi e di Fioravanti si fonda proprio sul precedente di Pifano e dell'organicitร  della vittima all'autonomia romana, circostanza che io mi sentirei di escludere con notevole margine di sicurezza.
    Toccherร  ragionare quindi su una terza variante: dopo la pista tedecso-palestinese e quella romano-palestinese arriva anche la franco-palestinese

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  7. Io non sono nรฉ Raisi, nรฉ Fioravanti, nรฉ Pellizzaro e non ho mai parlato di pista palestiinese, non tanto per la mia indiscutibile simpatia per quel popolo quanto perchรฉ l'idea di una rappresaglia del genere, con tutte le conseguenze irreparabili, per tirare fuori un agente, anche centrale, condannato a pochi anni e comunque liberabile diplomaticamente non ha alcun senso logico.
    Nรฉ ho parlato di pista autonomo-operaia. Anzi ho ben scritto che rigettavo il teorema proposto da Area.
    Ora, mettendo insieme i pezzi del puzzle quella che leggo (e propongo come ipotesi), la cui lettura mi sembra perรฒ abbastanza chiara non รจ una pista franco-palestinese ma una pista (se vogliamo) franco-isrealiana che, tramite la messa in mezzo dei tedeschi dell'est, รจ ANTIpalestinese e che risponde agli obiettivi di
    a) guerra mediterranea,
    b) ristrutturazione globalista,
    c) cambiamento degli equilibri italiani.
    Ed apre la danza della grande offensiva antiaraba che scaturirร  di lรฌ a poco nella nuova guerra imperialistica israeliana in Libano e che darร  anche il lร  all'ossessione antiaraba di taglio "teocon" che ben conosciamo.
    Anzi, a voler essere piรน precisi, piรน che di pista franco-israeliana dovremmo parlare di MATRICE franco-israeliana di una strage inserita nel pieno della strategia globalizzatoria imposta dalla Trilateral che, al momento, imperava tantoi all'Eliseo quanto alla Casa Bianca.

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  8. Sรฌ, certo, Gabriele, la regia o la matrice e i grandi scenari ... Va bene tutto, nei ragionamenti, e io sono dell'idea, e della pratica, che bisogna lasciare la massima libertร  di espressione e di ricerca. Ma restano i fatti nella loro semplice materialitร : e in buona sostanza tu, rielaborando gli spunti "investigativi" proposti da Raisi e ripulendoli delle evidenti contraddizioni (Carlos non ha piรน basi parigine operative da anni) ipotizzi che la strage sia provocata da un corriere, un giovane italiano di sinistra, partito da Parigi per trasportare materiale per conto di una frazione palestinese anti-Arafat. E sposti l'accento dall'incidente ipotizzato da Cossiga a una voluta provocazione isrealiana. Ti riconosci in questa sintesi?

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  9. Si va beh qua รจ la sagra dei cazzari, ci manca il mago Otelma che stabilisce la nazionalitร  dell'attentatore con il pendolino e un atlante...
    Rivogliamo i Protocolli dei Savi di Sion!!!

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  10. Le analisti storico-politiche di Adinolfi me fanno proprio tajร  - come si dice nell'Urbe.

    Riesce a scoprire la mano di Israele e delgi israeliani in ogni dove e in ogni momento storico.

    Pure i dinosauri si saranno estinti per colpa del Mossad in combutta con i perfidi albionici.

    Mitico.

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  11. dire, come fa Adinolfi, che la matrice della strage di Bologna sia stata "franco-israeliana" รจ per adesso una semplice ipotesi. Per altro non bisogna dimenticare che nella turbolenta estate mediterranea del 1980 (prima del GOLPE in TURCHIA) la Francia e Israele avevano SOLO qualcosa in comune con la Nato del fianco sud dell'Europa: il tentativo, fallito poi nella prima settimana di AGOSTO del 1980, di eliminare il regime di Gheddadi.
    Chiarito questo "piccolo" particolare, รจ bene anche precisare che con tutto questo scenario Mauro Di Vittorio non c'entra letteralmente nulla. Analogo discorso vale per gli autonomi e gli estremisti di sinistra presenti in Italia nel 1980.
    Un'ultima nota merita invece l'Hyperion di Parigi: tale scuola - diretta da ex estremisti di sinistra rimbambiti un po' come i nostrani Sofri e compagnia - non aveva alcun tipo di rapporto politico con la sinistra italiana (da quella berlingueriana a quella piรน estrema)

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  12. Mi fa strano che con tutte queste osservazioni su servizi segreti nessuno si domandi di che genere siano i rapporti che Raisi intrattiene con l'ambasciata israeliana di roma e con le spie sioniste.

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  13. Sรฌ Ugo, mi riconosco nella sintesi che hai tratto. Anche se il fatto che il corriere sarebbe stato di "sinistra" significa tutto e niente e non รจ matematico.
    Escludo, se non come "incastro provocato" la pista Saleh e Pifano.
    Magari spiegherรฒ meglio ma basta rileggere quanto ho scritto per rendersi conto che, per importante che sia stato il ruolo del Mossad non propongo una chiave di lettura che si limiti all'imperialismo di una nazione. Ma bisogna alzare lo sguardo per oltrepassare le comode pareti visive. I savi di sion non c'erano, si rasserenasse anonimo. Ma si preoccupasse di chi c'era allora e c'รจ - ancor piรน - adesso.

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  14. per Adinolfi,
    ho letto con attenzione il tuo articolo (sul sito che mi pare si chiami NoReporter). Secondo me - che sono nettamente critico verso la pista "teutonico-palestinese" e verso quella "romano- palestinese"- hai ragione nella sostanza - anche se tu non lo ha detto esplicitamente - su una cosa da molti dimenticata: il depistaggio del gennaio 1981 (quello denominato "terrore sui treni") nacque dalla sinergia fra Sismi (Italia), Sisde (Francia) e l'amerikano Leeden (cittadino Usa e israeliano).
    E, come sai, nel gennaio 1981 comandava Reagan (la destra neoconservatrice) e non piรน Carter (uomo del partito democratico aderente alla Trilaterale).

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