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Plus Ultra, torna in campo il consigliere d'Alemanno accusato a torto di camorra



di Giuseppe Parente
Ascoltando il domani appartiene a noi, storico inno del Fronte della Gioventù, durante l’alzabandiera, è iniziato intorno alle ore 17 di giovedì 26 luglio il Campo Plus Ultra, tradizionale raduno estivo dei giovani identitari della destra sociale di Giovane Italia, movimento giovanile del Popolo delle libertà, principale partito del centro destra italiano, al quale nella prima giornata di lavori, erano presenti un centinaio di giovani. A ospitare il campo, quest’ anno è l'antico borgo casertano di Tora e Piccilli, presso la struttura “I Vigliucci”.
Il tema principale di questo raduno identitario è : “Cavalcare la crisi”, una tre giorni di dibattiti e confronti politico culturali sull’analisi della crisi economica, sugli effetti e sui possibili nuovi scenari che apre, che vedranno protagonisti i rappresentati delle categorie produttive, dei lavoratori, delle professioni maggiormente colpite da questa dura crisi, con momenti di riflessione sulla geopolitica, sull’Europa, sull’ambiente ed infine su scuola ed università.
In questa tre giorni di dibattito e di confronto un altro argomento principe sarà quello del rilancio del Popolo delle libertà, primo partito del centro destra italiano.
Dal Campo Plus Ultra, secondo Carolina Varchi, vice presidente nazionale della Giovane Italia, deve partire una azione di forte cambiamento nel partito, incentrato sulle primarie, sul ritorno alla preferenza e meritocrazia, volendo affermare, con vigore, l’anima comunitarista ed identitaria per non cadere nella palude del moderatismo e della tecnocrazia liberista.
Con il saluto del giovane sindaco di Tora  e Piccili, piccolo comune sito in provincia di Caserta, contento della presenza di un folto numero di giovani che quotidianamente si impegnano in politica e nel sociale,in questa determinata fase storica, caratterizzata da una profonda crisi non solo economica ma anche dei valori, è cominciato ufficialmente la prima sessione di dibattiti all’interno del campo Plus Ultra.
Angelo Moretta, coordinatore cittadino del Popolo delle libertà, ha ricordato ai giovani presenti, forte della sua militanza prima nelle organizzazioni giovanili del Movimento Sociale Italiano, poi nel partito, l’importante del percorrere la strada maestra, dell’onore e della dignità, ricordano come la vecchia guarda missina avesse un comandante (Fini) che ha mandato una barca alla deriva, ha distrutto un patrimonio ideale e culturale per scopi personali e di poteri, per questo ora venivamo definiti ex An, essendo diventati un appendice di un partito.
Angelo Polverino, consigliere regionale campano, eletto nel collegio elettorale di Caserta, a furor di popolo, con oltre 28 mila preferenze, ha dichiarato di essere felice e contento di trascorre queste giornate al Campo Plus Ultra, insieme a tanti giovani militanti della destra sociale, ricordando ai presenti come anche egli, da giovanissimo, abbia partecipato al primo campo Hobbit, organizzato a Montesarchio, in provincia di Benevento nel lontano 1977.
Angelo Polverino ha ricordato ai presenti, i motivi del suo impegno politico nelle file delle organizzazioni giovanili della destra prima, nel partito poi, convinto da sempre dell’esistenza della Politica con la P maiuscola, fatta per il bene comune, nell’interesse della collettività, essendo culturalmente lontano anni luce dalla politica del do ut des, della politica ad personam.
Angelo Polverino ha inoltre sostenuto l’importanza del Campo Plus Ultra, come luogo di confronto e di formazione politica, tappa obbligatoria per chi vuole costruire, un altro ed alto modo di intendere la politica, per cui, ha annunciato ai presente, che anche l’anno prossimo, ci sarà in provincia di Caserta, un nuovo Campo Plus Ultra, almeno di respiro regionale.
Dario Matucci, ex segretario provinciale di Caserta di Azione Giovani, organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale, dal 2004 al 2010, ed ex consigliere comunale del Popolo delle libertà a Santa Maria Capua Vetere, nonostante sia ufficialmente fuori dal partito, era presente al Campo Plus Ultra, tra i suoi camerati, con gli amici di sempre, con la sua comunità.
Dario Matucci, ha raccontato ai presenti, il perché dopo quasi un ventennio di impegno politico nelle file della destra a Santa Maria Capua Vetere, è fuori dal partito.
Il Popolo delle libertà, partito nelle cui fila era stato eletto alle scorse elezioni amministrative e per il quale aveva svolto il non facile compito di consigliere di opposizione, ha avuto il coraggio di candidare nelle proprie file, esponenti della precedente giunta di centro sinistra, dando vita ad una ignobile operazione di trasformismo politico, alla quale il giovane esponente della destra sociale ha detto ovviamente di no, candidandosi in una lista civica, che ora esprime governo questo importante comune della provincia di Caserta e dove la componente della destra sociale è particolarmente forte e radicata.
Marco Nonno, leader della destra sociale a Napoli, consigliere comunale più votato della terza città di Italia, ha ringraziato pubblicamente gli organizzatori di questo campo, dichiarando di sentirsi davvero emozionato, in quanto rivede negli occhi dei tanti ragazzi presenti, l’entusiasmo, dei suoi 22-25 anni accompagnati da una ferrea volontà di combattere battaglie politiche nell’interesse della collettività.
La presenza di tanti giovani al Campo Plus Ultra, secondo Marco Nonno, è un chiaro segnale dell’esistenza di una comunità politica ed umana che nonostante il tradimento perpetrato da Gianfranco Fini, colpevole di aver dilapidato un patrimonio di idee, di valori, di pensiero, di cultura, è ancora viva e vegeta.
Giorgio Magliocca, dopo oltre un anno, torna alla politica attiva, partecipando al campo Plus Ultra raccontando, facendo anche violenza su sé stesso, la sua storia di vittima della malagiustizia.
Giorgio Magliocca era sindaco di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta. Lo scorso anno, viene arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, con la richiesta a 7 anni e mezzo di reclusione.
Secondo l’accusa Giorgio aveva favorito il clan Lubrano Ligato permettendo ai boss di continuare a gestire beni confiscati.
Dopo le dimissioni da sindaco ed un anno di carcere preventivo, è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Le ricostruzione dei pentiti, sulle quali faceva affidamento l’accusa, in virtù delle quali Magliocca avrebbe incontrato i  boss Lello Lubrano nel 2002 e Pietro Ligato nel 2006, non sono mai avvenuti.
Magliocca è sicuramente una vittima della giustizia italiana, perché ha dovuto subire 11 mesi di ingiusta detenzione, ed anche in carcere non ha avuto vita facile, tanto è vero che fu spostato da Santa Maria Capua Vetere ad Avellino, in quanto particolarmente inviso, per le sue battaglie per la legalità, dal clan dei casalesi.
La vita e la carriera politica di Magliocca sono state travolte dalle indagini giudiziarie e dalle parole di fuoco dei media, ma nonostante tutto Giorgio continua ad essere sostenitore del lavoro della Magistratura Italiana, impegnata nella non facile lotta contro la criminalità organizzata, definisce Falcone e Borsellino veri e propri eroi contemporanei, ricordando come il magistrato Borsellino debba essere considerato una bandiera della destra che parla di legalità.



3 commenti:

  1. Uno del pdl che parla di legalità non si può proprio sentire...

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  2. ma anche Marco Nonno è una vittima della malagiustizia? un ennesimo innocente perseguitato? ottime premesse per la rifondazione del pdl..

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  3. Quelli che vanno a Plus Ultra sono i prezzolati del Potere.

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