Iannone spiega l'aggressione di Viterbo: "Contro Rossi soltanto uno schiaffone futurista"

(umt) Ho fatto bene a prendere tempo, stamattina, prima di scrivere la notizia su quello che, con tutta evidenza, appare un clamoroso autogol dei "ragazzi di Ezra". Una spedizione punitiva, organizzata due giorni dopo la condanna di Palladino, contro un "intellettuale amico", in occasione del prestigioso festival nazionale che organizza da anni, con tutti i partecipanti che indossavano la maglietta d'ordinanza per rendersi riconoscibili, non poteva che produrre una generalizzata levata di scudi contro gli "squadristi del terzo millennio".  

Ma Iannone, che si è assunto la responsabilità diretta del fatto, tiene botta: "Quante storie per uno schiaffone futurista. Da Filippo Rossi, che si ispira a coloro che volevano esaltare ‘l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno’, non ce lo saremmo aspettato. Uno schiaffone, come quello di Umberto Boccioni a Ardengo Soffici, che il direttore de ‘Il Futurista’ dovrebbe conoscere bene, niente di più, altro che spedizione punitiva. Questo il senso di quanto è accaduto ieri notte a Viterbo.  Una discussione tra vecchi amici che amici non sono più, in cui la ricerca di un chiarimento verbale è finita in un gesto di marinettiana memoria, dopo che Rossi, che più volte è venuto a CasaPound a parlare, ha ripetutamente diffamato il nostro movimento in maniera del tutto pretestuosa. Uno schiaffone può far male, ma un occhio nero passa in fretta. A Rossi voglio dire che altrettanto male possono fare la penna e le parole, ma gli effetti delle ingiurie durano più a lungo". 

Niente spedizione punitiva, quindi, ma estetica d'azione. Mi restano comunque un paio di dubbi:

1. atteso che Iannone è persona talentuosa sul piano della comunicazione di massa, fosse che fosse che alla fine, nella plateale teatralità della sfida, abbia deciso di assumersi il rischio e di lanciare un messaggio sul caso Palladino: e cioè che quando CasaPound sceglie il terreno dell'uso della forza lo fa in maniera esplicita e dichiarata?

2. Perché un intellettuale che non ha problemi di "concorrenza mimetica" con il movimento, dopo una lunga "fase dialogante" comincia a "parlarne male"? Ovvero: lo strappo con Rossi, definito da Iannone "vecchio amico", è solo una questione personale o non è piuttosto il segnale di una perdita di appeal del movimento che non si può certo risolvere a colpi di "schiaffoni futuristi"?