Strage di Brindisi, tutto quello che non quadra dopo la confessione di Vantaggiato
Lascia ancora perplessi la soluzione raggiunta dagli investigatori sulla "strage di Brindisi". Li riassume bene questo pezzo del "Corriere della Sera"
di Alfio Sciacca
BRINDISI – C’è ancora qualcosa che non torna. C’è ancora un pezzo di verità da scoprire e probabilmente dei complici da individuare e magari arrestare. Nonostante i toni (in alcuni casi fuori luogo) di qualche alto magistrato che in conferenza stampa confonde l’esigenza di capire con una sorta di gioco di società nel quale vince chi trova le parole ad effetto per non rispondere ai giornalisti, questa resta ancora una brutta storia. Anche dopo l’arresto del presunto esecutore materiale dell’attentato alla scuola “Morvillo”. E non solo perché c’è una ragazza di 16 anni che non sarà mai più restituita all’affetto dei suoi cari ma anche perché non si è ancora capito quale sia l’innesco che porta una persona, ritenuta da tutti «tranquillo seppur un po’ taciturno», a trasformarsi in un potenziale stragista.
L’INCOGNITA DEL MOVENTE - Dunque anche di fronte alla confessione dell’uomo che ha materialmente ucciso la povera Melissa Bassi troppe cose restano incomprensibili. A cominciare, appunto, dal movente. Perché lo ha fatto? «Ha detto di avercela col mondo intero» è stata la risposta del procuratore antimafia di Lecce Cataldo Motta. Spiegazione che non convince nessuno, a cominciare dagli inquirenti tanto da confessare che «su questo fronte le indagini sono ancora alle battute iniziali». Se questo è vero è altrettanto vero che potrebbe non trattarsi di “semplice follia” ma di qualcosa di diverso. Durante l’interrogatorio Giovanni Vantaggiato ha negato moventi specifici ma ha anche farfugliato frasi incomprensibili del tipo «c’è la crisi, il denaro». Dettagli che, a giudizio degli inquirenti, potrebbero aprire squarci interessanti per comprendere fino in fondo cosa lo abbia spinto a prendere di mira la scuola Morvillo.
UN CREDITO DA 300 MILA EURO - E qui si torna alle ipotesi che circolano da giorni e portano a un probabile contrasto col preside della scuola oppure ad un lungo contenzioso con la giustizia per il recupero di un credito di 300 mila euro relativo ad una fornitura di carburante. Su questo versante resta tutta da esplorare la vicenda del commerciante che aveva accumulato il debito nei confronti di Vantaggiato e che nel corso degli ultimi quattro anni è rimasto vittima di due misteriosi attentati. Da quel che si è potuto capire il presunto attentatore di Brindisi è molto attaccato al denaro e negli anni ha costruito una fortuna, tanto da avere persino uno yacht di proprietà ormeggiato a Porto Cesareo. La lucida follia si potrebbe dunque sposare con l’avidità che lo avrebbe portato a ribellarsi a quello che riteneva un torto da parte della giustizia. L’ipotesi stranissima alla quale stanno lavorando gli inquirenti e che l’obiettivo fosse il Palazzo di Giustizia, simbolo di quella che riteneva un’istanza di giustizia negata. Ma essendo difficile piazzare lì l’esplosivo avrebbe ripiegato sulla scuola poco distante, tra l’altro intitola a due martiri della giustizia come Giovanni Falcone e Francesca Morvillo.
EVENTUALI COMPLICI - È poi credibile che abbia fatto tutto da solo? Gli inquirenti lo hanno individuato seguendo gli spostamenti di due auto che erano nella sua disponibilità. È vero che potrebbe averle guidate solo lui in momenti differenti com’è possibile che sulla scena dell’attentato sia entrata una seconda persona. Del resto se è plausibile che abbia preparato l’esplosivo difficile immaginare che possa averlo anche trasportato da solo. Alcune intercettazioni hanno inoltre svelato che la moglie di Vantaggiato sapeva o aveva capito qualcosa, resta da accertare se lo abbia anche coperto aiutandolo a tentare di farla franca. In ogni caso gli inquirenti sono portati logicamente ad ipotizzare che ci siano dei complici, all’interno o fuori dal contesto familiare. Individuarli è il prossimo obiettivo che vogliono raggiungere.
Per completezza d'informazione nel corso di alcune trasmissioni televisive, è stato riferito anche che il Vantaggiato, avesse fornito il gasolio alla scuola "Morvillo" per il riscaldamento; poi l'appalto fu revocato.Ulteriore perplessità suscita il fatto che il preside della scuola, abbia fatto installare una porta blindata d'accesso al suo ufficio.Per concludere uno dei truffatori, con il quale il Vantagiato, aveva avuto un contenzioso giudiziario, era del paese della vittima.Comunque è già qualcosa che lo abbiano preso, se pensiamo ad altri gialli insoluti tipo Gambiraso,Stasi, ecc.ecc.possiamo dirci parzialmente soddisfatti.
RispondiEliminaComunque è già qualcosa che lo abbiano preso, se pensiamo ad altri gialli insoluti tipo Gambiraso,Stasi, ecc.ecc.possiamo dirci parzialmente soddisfatti.
RispondiEliminaNulla mi toglie dalla testa che, un contributo alle indagini, possa essere venuto anche da ambienti malavitosi, che non vedono l'ora che le luci della ribalta si spengano su quelle zone. Credo che oggi, da quelle parti sia difficile anche fare scippi.