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Marco Nonno: o il Pdl torna a fare sul serio o meglio ricostituire Alleanza nazionale


di Giuseppe Parente
In un caldo pomeriggio di inizio giugno, poco tempo prima dell’inizio di una affollata assemblea degli "azzeratori" partenopei tenuta presso il centro sociale Forza Sociale sito in Vico Minutoli,16 nelle vicinanze dell’orto botanico a Napoli, alla quale hanno partecipato oltre 200 persone, intervisto il consigliere comunale Marco Nonno, consigliere più votato a Napoli ed leader indiscusso della destra sociale partenopea, al quale formulo alcune domande di respiro politico nazionale e di carattere squisitamente locale.
Consigliere Nonno : non rifondare ma rottamare, questo è il nuovo imperativo che si fa strada in un centro destra provato dall’ultima clamorosa sconfitta elettorale subite a quest’ultima tornata amministrativa, cosa pensi a proposito?
Non ho alcuna intenzione di essere catalogato nella lista dei rottamatori, a differenza di altri, appartengo ad una scuola di pensiero politica, figlia del Fronte della Gioventù prima, del Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale, e di Alleanza Nazionale infine, che in occasione delle sconfitte elettorali, cambiava la classe dirigente che aveva portato risultati non lusinghieri, con una nuova classe dirigente ( cosa che dopo la batosta subita dal Popolo delle libertà in Campania non è avvenuta). E’ vero, abbiamo perso, in maniera davvero clamorosa, le ultime elezioni amministrative, dal coordinatore regionale all’ultimo degli eletti dobbiamo fare tutti un bagno di umiltà e tornare a fare Politica con la P maiuscola sul territorio.

Nei giorni scorsi, in un editoriale, comparso su La Stampa, Ricolfi ha toccato un tasto davvero dolente del fragile sistema politico italiano: l’incapacità di un ricambio della leadership, per questo motivo al centro, come a destra ed anche a sinistra Casini, Fini, Berlusconi, Bossi Bersani sono intoccabili? Quale è il tuo pensiero?
Un autentico ricambio generazionale può essere possibile se e solo se si ha il coraggio di cambiare l’attuale legge elettorale ponendo fine, una volta e per tutte, ad un parlamento composto, nella maggior parte dei casi, da nominati, dei veri e propri privilegiati dalla politica.
Un sistema elettorale, con le preferenze, premierebbe, senza ombra di dubbio, chi ha davvero il consenso sul territorio, chi davvero fa politica nell’interesse della gente, in questo caso ed a queste condizioni, i consiglieri comunali più votati nelle grandi città potrebbero essere i candidati ideali alle elezioni politiche.
Più o meno dicono le stesse cose, ma non sembrano in condizione di stare insieme, i giovani aderenti all’ex Forza Italia e gli ex Alleanza Nazionale, per cui, ad oggi, esistono i formattatori ex F.I. e gli azzeratori vicini alle posizioni culturali e politiche di Alleanza Nazionale, quali sono secondo te le differenze.
Mi auguro che non ci siano differenze davvero insormontabili tra queste due differenti culture poltiche, auspico che i formattatori e gli azzeratori colpiscano divisi ma che abbiano obiettivi comuni, come il ricambio generazionale e la riforma del sistema elettorale, consentendo finalmente al paese uno svecchiamento della classe dirigente offrendo al corpo elettorale di votare per il candidato ritenuto migliore, ponendo fine alla vergogna delle liste composte dai nominati graditi alle segreterie nazionali dei partiti.
Gli azzeratori, vicini alle posizioni culturali della disciolta Alleanza Nazionale, chiedono trasparenza nella scelta delle candidature, propongono primarie delle idee, contrastano senza se e senza ma, veline e politici corrotti, consigliere Nonno come si fa ad essere azzeratori nel Popolo delle libertà in Campania, un partito che esprime l’onorevole Luigi Cesaro come responsabile provinciale, l’onorevole Amedeo Laboccetta coordinatore cittadino di Napoli, che ha avuto il coraggio di far diventare senatore Sergio De Gregorio e ha elevato a rango di assessore l’ex meteorina del Tg 4 Giovanna del Giudice ?
Siamo di fronte ad un problema di natura squisitamente politica, in quanto un partito serio, come lo era il Movimento Sociale, non inventava candidature di personaggi in cerca d’autore, esprimendo unicamente candidature figlie del territorio. Quanto ai singoli candidati, sarebbe cosa buona e giusta che le candidature nascessero da un percorso politico e che fossero figli di un serio percorso di impegno civile e sociale.
Come giudichi il ruolo dell’opposizione di centro destra in consiglio comunale a Napoli, in questo primo anno di mandato popolare del sindaco De Magistris?
L’opposizione di centro destra, dopo la sconfitta elettorale dello scorso mese di maggio si sta ancora leccando le ferite, è una opposizione composta da ben 11 consiglieri comunali ma divisa in tre gruppi consiliari, il primo denominato Pdl per Napoli, composto dai consiglieri Castiello Guanci Moretto e Lanzotti, il gruppo ufficiale del Pdl composto dai consiglieri Mansueto e Mundo, oltre al sottoscritto, ed il terzo gruppo composto dai consiglieri Palmieri, Addio, Zimbaldi e Lettieri, ed è una opposizione che dipende esclusivamente dall’iniziativa dei singoli consiglieri.
Per quanto il ruolo dell’opposizione, ti confermo quanto ti ho dichiarato l’anno scorso, nel corso di una intervista, personalmente non farò alcuno sconto a questa maggioranza garantendo una opposizione costruttiva avendo come unico riferimento le giuste istanze dei cittadini napoletani.
Come vedi il futuro del Popolo delle libertà, principale partito del centro destra italiano?
Se il Popolo delle libertà torna ad essere quel partito nato per unire il variegato mondo del centro destra italiano rispettando le singole identità di ciascuna componente e ricomincia a fare sul serio politica sui territorio come dovrebbe fare qualsiasi partito politico serio, nulla quaestio, altrimenti meglio rifondare, con i suoi pregi ed i suoi difetti, Alleanza Nazionale.
Preciso inoltre che non dobbiamo creare un partito sulle ceneri di Alleanza Nazionale, ma dobbiamo eventualmente ritornare ad An ed ai suo valori originari.





8 commenti:

  1. Preciso inoltre che non dobbiamo creare un partito sulle ceneri di Alleanza Nazionale, ma dobbiamo eventualmente ritornare ad An ed ai suo valori originari.
    ma quali erano, i valori di AN?
    Forse c'erano valori nella AN dell'epoca pre-Fiuggi. Ovvero all'alleanza federativa di gruppi, ognuno con la propria identità e la propria storia. Gruppi, tra i quali il vecchi MSI era il più importante, ma non era il solo. C'erano anche gli amici di Publio Fiori ed altre "destre". Leggetevi un po' la lettera di Veneziani.

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  2. Si può ripartire solo dal Msi.
    An era già il nulla, come, sagacemente, scrisse Massimo Fini: "Meglio il fascismo del nulla"

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  3. Rivolgo questo appello esplicitamente, anche se non esclusivamente, a chi proviene da destra. Un appello personale, di cui mi assumo intera la responsabilità, non concordato con nessuno. Mi rivolgo a chi proviene da Alleanza nazionale, dal vecchio Msi, dalle esperienze varie e anche non politiche di destra nazionale, sociale e i non allineati. E mi rivolgo apertamente e direttamente a chi attualmente esprime su posizioni diverse il desiderio di ricominciare daccapo. Dico dunque alla componente destra del Popolo delle Libertà, dico alla Destra di Storace, dico a Futuro e Libertà, dico alla galassia di nascenti movimenti, come gli azzeratori di Giorgia Meloni, i patrioti di Elena Donazzan, RinascItalia di Elisabetta Foschi, e tutti coloro che in questo momento stanno dando vita a esperimenti, incontri, tentativi di ripartire.

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  4. Senza escludere la galassia giovanile dispersa o ritrovatasi in comunità e circoli, case e movimenti. Infine considero chi, come me, viene dalla destra sfusa, pensa da anni in libertà e in solitudine, o non è impegnato in nessuna realtà vagamente politica. È ora di ricostruire un soggetto civile, prima che politico e culturale. È ora che si torni ad Itaca, come scrive in un appello che sottoscrivo, Renato Besana. È ora che si tenti, dico almeno si tenti, di ritrovare un motivo comune per rilanciare l’iniziativa politica.

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  5. Accogliamo come dato di fatto il disarmo bilaterale: Berlusconi e Fini costituiscono inevitabilmente un ciclo concluso. La loro parabola di leader è finita, differiscono i nostri giudizi su di loro, ma non possono essere più motivo né di unione né di divisione. Si deve fare un passo oltre. Si chiede un passo indietro anche a coloro che hanno rappresentato in questi vent’anni la destra e si selezionino giovani, donne e outsider per costituire il nucleo costituente. Non volevamo morire democristiani, ma non ci piace nemmeno finire grillini o montezemoliani. Si può agire all’interno del quadro bipolare, dunque collocandosi sul versante alternativo alla sinistra, ma occorre recuperare una propria linea d’azione e di pensiero. Anche perché nel paese esiste, come dimostra la nostra storia e il presente nel resto d’Europa, un’area che oscilla tra il dieci e il venti per cento, che aspetta un discorso serio di rinascita italiana.

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  6. La Lega è ormai semidistrutta, il Pdl è dimezzato nei consensi e spappolato nelle sue interne spinte centrifughe, Futuro e Libertà vive con disagio all’ombra di Casini che peraltro gioca in autonomia e dichiara concluso il Terzo polo. Sintetizzando in una boutade sostengo che il Pdl, per accrescere l’offerta politica, deve spacchettarsi in P, D e L, ovvero Popolari, Destra e Liberali. C’è un potenziale bacino di consensi per chi con tempismo e attraverso volti e temi giusti riesce a interpretare il disagio presente, la voglia di futuro ma anche la memoria storica. Come mi è capitato di dire e di scrivere, è il momento giusto, per far nascere un’Altra Storia. Un movimento rigoroso e forte, duttile ai fianchi ma duro al centro, onesto e animato da passione civile, etica e ideale, un amor patrio di quelli che non odorano di stucco e rimmel ma vero e severo, che fa tornare il gusto della politica. Stavolta non si lascia il monopolio dell’etica alla retorica partigiana della sinistra, non si lascia l’esclusiva della sobrietà ai tecnici, non si lascia ai giudici stabilire l’onestà, non si lascia la rabbia popolare ai grillini. Si fa sul serio. Si chiamano i migliori, si usano i tecnici per raddrizzar la barca ma senza dar loro il comando: devono risponderne, e non alle banche o ai poteri esteri ma alla politica e al popolo italiano. Il primo atto è la selezione, la cerca dei dieci, e dai dieci dei cento e dai cento dei mille, per costituire una nuova élite, con fresche energie, scegliendo il meglio che c’è nel paese; il minimo indispensabile tra chi c’era prima, gli altri a casa o in fila senza priorità d’imbarco. E poi un programma essenziale e popolare in una decina di punti per rilanciare su basi effettive una nuova rivoluzione conservatrice italiana, conservatrice sul piano dei principi e dei beni, rivoluzionaria sul piano delle innovazioni pubbliche e sociali. L’alternativa è fingere che nulla sia accaduto, accodarsi ai vecchi capi, assistere inermi alla scomparsa, affondare indecorosamente per non osare. C’è un’estate intera per fondare il nuovo o finire nel nulla. Chi mi legge sa quanto sia lontano ormai da anni, dalla politica; ma, senza mutare indirizzo e soprattutto indole, è tempo di innescare un movimento vitale come quello che sorse, giusto vent’anni fa, con L’Italia settimanale, che fu battistrada di molti eventi e coalizioni. Deponete i rancori, incontratevi, cercate la linea comune. Da soli non ce la fate, andrete al rimorchio se non al guinzaglio o finite fuori dal gioco. Abbiate il coraggio di sacrificare qualcosa e qualcuno per far nascere un vero soggetto politico, in grado di splendere da solo e di allearsi ma in funzione trainante e non passiva, capace di egemonizzare e non di accodarsi. Lo dico per l’Italia, per noi e per chi ha nostalgia del futuro.

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  7. E' inutile stancarsi con quattro post consecutivi che mirano subdolamente all'ennesima cosa: il miliardesimo partito di destra conservatrice con qualche spruzzatina di sociale APPENDICE del PDL, utile per rosicchiare quello 0 virgola o uno virgola che tra l'altro solo qualche illuso vede ancora per cambiare le sorti delle prossime elezioni poltiche...............Che vinca il PDL o che vinca il Pdd ancora non avete capito che nel 90% sara' la stessa cosa???. Supini all Nato, supini alla Ue e dulcis in fundo per parlare solo dell'Italia: aumento della disoccupazione, della pressione fiscale e dei poteri dei vari enti usurari ( o semiusurari.....) che per quadrare la fredda logica dei numeri si sentiranno al solito liberi di spadroneggiare e calpestare i diritti dei cittadini. Magari con Il Pd avremo qualche leggina in piu' a favore dei gruppi economici legati alle Coop, qualche legge un poco piu' permessiva sull'immigrazione, dovesse (ipotesi realmente IMPOSSIBILE stante la moralita' raggiunta dal governo Berlusconi)vincere il PDl ci sara' semplicemnte qualche condono fiscale in piu' per i furbacchioni ed i disonesti, qualche GABBIA legislativa per i magistrati che vogliono nel pieno esercizio delleloro funzioni mettere in galera i politici ladroni (molto spesso proprio del PDL guarda caso.........)o molto molto piu' semplicemnte per lo meno impedire di compiere ulteriori latrocini e nel frattempo...........nel frattempo la Nazione va a puttane.
    Mi sbagliero' e non obbligo nessuno a pensarla come il sottoscritto, ma se non si ricomincia a mettere al centro la geopolitica magari accompagnado questo discorso con l'uscita dalla struttura militar-coloniale della Nato e pensando ad una Costituente di popolo rappresentativa delle categorie sindacali, produttive, associazionistiche di questa povera Patria che in fondo pur sempre amiamo, credo proprio che i soliti discorsi teorici e senza nessuna offesa anche un po' "cotti"( sembra sentir Storace nel 2008 quando fondava "la Destra" o Gianfranco Fini al congresso di Fiuggi.......e poi s'e' vista per entrambi com'e' andata a finire....) siamo tutti arcistufi.
    e poi dulcis in fundo Marcello veneziani non e' quello che rivendicava sempre di essere un INDIPENDENTE non iscritto di AN ma si faceva pagare lautamente e profumatamente ai convegli dello stesso partito o peggio ancora da Gianfranco Fini stesso in persona, per poi dileggiarlo subito dopo per aver abbandonato il padroncino Silvio Berlusconi???


    Ago

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  8. Risposta di Cristiana Muscardinimercoledì 13 giugno 2012 alle ore 11:15:00 CEST

    http://www.ilpattosociale.it/news/799/Cristiana-Muscardini-risponde-a-Veneziani.html

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