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Le testimonianze/ Perché un vecchio missino oggi si ritrova con quelli di Avanguardia


(umt) Il bravo Antonio Cacace, il generoso blogmaster, ha deciso di anticipare l'annuale lavoro di restyling e di regalarci la nuova grafica da "giornale on line". Stante la rigidità dell'editing di blogger, non è possibile valorizzare la titolazione ma qualche cosina ci proverò a farla. Intanto, in attesa della rinfrescata, in cui sarò in grado di offrirvi le mie riflessioni sulla serata romana di ieri, vi offro due testimonianze a caldo. Di uno che avanguardista non lo è mai stato, quando Avanguardia c'era, e anzi ci litigava pure, e invece oggi ... e di uno il cui nome è da sempre legato a quello di Stefano Delle Chiaie.

DUE ORE FA, AL TEATRO ANFITRIONE….

di Giacinto Reale
Rieccomi qui, per la seconda volta in sei mesi, dopo quasi vent’anni nei quali “sono andato a letto presto la sera”, mi trovo tra vecchi volti noti, respiro un’atmosfera che un tempo mi era familiare…. la prima è stata a gennaio, alla commemorazione di Acca Larentia…lì sono andato perché si era sparsa voce di una mobilitazione per impedire la cerimonia…io, che non ho mai fatto una prepotenza (neppure quando, per esempio sul lavoro, me lo sarei potuto impunemente permettere), ma non ho mai tollerato di subirne, me ne andai al Tuscolano quella sera, e tutto filò liscio….
Qui, stasera, invece, alla presentazione di L'Aquila e il Condor, la biografia di Delle Chiaie, ci sono soprattutto per dare corpo e voce a qualche bella “amicizia virtuale” nata su FB, a cominciare dai coautori e da Ugo Maria Tasssinari..... teatro pieno [vedi la foto, ndb], nonostante il caldo africano…non vi sto a fare la cronaca della serata, chè un po’ l’acustica del locale e molto, ahimè, la mia personale, mi hanno fatto perdere qualche passaggio…credo che Massimiliano Griner metterà presto in rete la registrazione della serata e me la ascolterò con calma
In platea, una umanità un pò scalcinata (il termine mi piace, lo prendo da una vecchia cronaca “squadrista”, e, perché nessuno si offenda, mi ci metto io per primo), aldilà del successo professionale o finanziario (orrore !) che pure a qualcuno ha arriso…in macchina, al ritorno, mi chiedo perché, io, vecchio missino, che con “quelli di Avanguardia” ho avuto in gioventù perfino qualche “scazzo” (non ci andavano leggeri con gli sfottò a noi “imborghesiti e pantofolai”) adesso mi trovo con loro e solo con loro
Invece, con Gasparri, La Russa, Bocchino, qualcun altro e lo stesso Fini ho avuto una certa frequentazione (ero –per amicizia a “Pinuccio”- nella loro stessa “corrente”, anche se non mi hanno mai ispirato troppa simpatia) ma non sono mai andato, dal 1994, alle manifestazioni di AN e ora del PdL….eppure, le occasioni non sarebbero mancate, fino all’altro ieri, alla cerimonia per i 60 anni del “Secolo”, quel “giornalaccio” che occupa un posto nel mio background, da quando, quindicenne, lo sventolavo provocatoriamente sotto il naso a professori e compagni di classe del mio “rosso” liceo
La risposta è semplice: veder arrivare “lor signori” in giacca e cravatta, con auto “di servizio”, scorte, segretarie e portaborse al seguito, mi darebbe l’evidente, plateale segnale della vanità di un sogno che credevo comune….qui, invece, tra jeans giustamente usurati, camicie a bracaloni e polo non griffate, personaggi arrivati a cavallo di vespe , o trasportati a bordo di dignitose ma modeste auto private, ritrovo il mio mondo, perché guardando quei volti ad uno ad uno negli occhi leggo la stessa fierezza: “io non ho tradito”…e questo è ciò che più conta nella vita….
PS: rileggendo mi accorgo che, forse, ho un po’ troppo bordeggiato la china della retorica…non era “calcolato”….se avessi voluto, con qualche parolina “azzeccata” avrei potuto far inumidire qualche ciglio (i vecchi, si sa, sono un po’ sentimentali)….ho scritto solo la verità, di getto, così come cuore e cervello me l’hanno suggerita… 

SE ABBIAMO UNA STORIA E' GRAZIE A STEFANO


di Mario Michele Merlino
Forse qualcuno potrà rimproverare come l'incontro di ieri pomeriggio al teatro Anfitrione sia apparso, per molti versi, 'fuori tempo massimo'. insomma un misto di nostalgia e raduno pensionati, nell'inevitabile sconfitta da una impietosa anagrafe che non fa sconti ad alcuno. una comunità, termine più appropriato, un po' 'scalcinata' (mi piace l'intervento su queste pagine di giacinto) e con tanta voglia di ritrovarsi, di contarsi, di riconoscersi. nonostante i troppi capelli bianchi o i troppo pochi, le rughe e le borse sotto gli occhi, il rilassamento dei muscoli e lo strato adiposo. abbiamo una storia, potrebbe essere il motto di un pomeriggio afoso e reso più torrido dal teatro tanto pieno quanto privo di aria condizionata. e di questo dobbiamo rendere grazie a stefano. il piccolo grande 'capo' ancora una volta ha stretto intorno a sè un comune sentire, delle emozioni, le ragioni ultime di una comune esistenza 'spesa bene', nonostante tutto e comunque. poi verranno le riflessioni, se occorre, la critica, il riprendere il quotidiano un po' grigio, un po' stronzo... oggi, però, assaporiamo ancora quel misto di sudore e di sottile vibrazione che, in fondo, ha dominato già allora, con la spranga in mano e di fronte la piazza tumultuosa e assassina, la nostra giovinezza esaltante ed amara...

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