Header Ads


L'Aquila e il Condor: Delle Chiaie e il realismo della politica (nazional)rivoluzionaria

(umt) E' forse il caso di offrire qualche spunto di riflessione sul libro dell'anno. Io non condivido la delusione di Silvana Mazzocchi per il mancato contributo al disvelamento dei misteri d'Italia: per la semplice ragione che da tempo sono convinto che le testimonianze dei protagonisti sono inutilizzabili per la ricostruzione minuta degli accadimenti mentre sono preziose per la ricostruzione di scenari, dinamiche di movimento, storia del 'mentale'. E sicuramente le memorie di Stefano Delle Chiaie - che continuo a non aver letto - daranno un ricchissimo contributo. 
Mi sembra che le prime discussioni che ho seguito si stiano fossilizzando sull'Aquila e manchi completamente il ragionamento sul Condor. Fuor di metafora: Delle Chiaie ha praticato quella che dalle mie parti si chiamava il "realismo della politica rivoluzionaria", e oggi chiameremmo più brutalmente cinismo, sporcandosi le mani pur di orientare in senso (nazional)rivoluzionario regimi ultrareazionari. E ovviamente, trattandosi di politica, la sua integrità personale, il suo stile ascetico, l'intransigente dedizione alla causa - che anche molti avversari gli riconoscono - sono quasi del tutto irrilevanti.  
Una scelta politica, la sua, che era già stata descritta, in termini abbastanza chiari, da Vinciguerra. In "Ergastolo per la libertà" si distinguevano, appunto, le pratiche politiche di Avanguardia in Italia e all'estero: e allora in tanti, io per primo, ci fermammo a guardare il bicchiere mezzo vuoto (la netta affermazione sulla falsità dei rapporti con gli Affari riservati) e non quello mezzo pieno (con la difesa d'ufficio delle collaborazioni con i governi e gli apparati di controinsorgenza spagnolo, argentino, cileno e boliviano).
La differenza tra regime nemico (la repubblica democratica italiana che ha il suo mito fondativo nella Resistenza e il luogo simbolo in Piazzale Loreto) e regimi anticomunisti che legittima per Vinciguerra questa scelta del doppio binario non serve neanche ad altri, di area ordinovista: Franco Freda, infatti, rivendica esplicitamente, oggi, il lavoro politico, oltre le linee, dei suoi commilitoni Giannettini e Ventura. Toccherà poi, finalmente, cominciare a scrivere qualche pagina seria sull'infinita guerra tra i due principali gruppi della destra extraparlamentare italiana. Ma non è certo materia di una frettolosa nota da blog.  

24 commenti:

  1. Un ottimo spaccato della vita quotidiana di Delle Chiaie in latitanza, ma poteva e doveva dire di più su il ruolo svolto da Ordine Nuovo e le sue varie ramificazioni, nella strategia della tensione, solo allora sarà chiaro l'enorme diversità tra AN E ON!

    RispondiElimina
  2. Ciao Ugo,
    secondo me non e' il caso di parlare di guerra tra le due vision della destra radicale , e' piu' corretto parlare di approcci alla prassi nazional-rivoluzionaria, con pregi e difetti da entrambe le parti.
    La scuola ed il pensiero di riferimento Evola-Romualdi appartiene ad entrambi anche se i primi prediligono il progetto degli Uomini tra le Rovine, mentre l' Editore ' l'applicazione di come poter ' Cavalcare la Tigre ' .
    Ti chiederei quindi di spendere le Tue intuizioni ed analisi in questa essenziale differenza di approccio dottrinario, di analisi e di metodo.
    Anche se a Te poi, piace anche surfare tra il cicaleccio rumoroso della Fascisteria.
    Spero di poter leggere il testo , che anche io attendevo da tempo , proprio per una rivisitazione critica e revisionista della mia generazione, che per anni e' stata depistata su molti luoghi comuni.
    Studiare il neofascismo e' essenziale perché non e' detto che in fondo all' abisso si possano celare pezzi di cielo.
    Un saluto

    RispondiElimina
  3. "sporcandosi le mani pur di orientare in senso (nazional)rivoluzionario regimi ultrareazionari"
    Mah... secondo me si trattava di un rapporto puramente utilitaristico legato a questioni di appoggi logistici ed economici. Uno che dice di poter "orientare in senso (nazional)rivoluzionario" regimi eterodiretti da Kissinger e dai liberisti di Chicago o è uno stupido o è in malafede. Tra l'altro ci sarebbe la questione dei legami con il GAL, il gruppo paramilitare creato dai socialisti del PSOE contro il movimento basco ( questo si realmente nazionalrivoluzionario).
    Quindi se vogliamo parlare di chi "sporcandosi le mani pur di orientare in senso (nazional)rivoluzionario regimi ultrareazionari" lasciamo stare Delle Chiaie e i suoi amici gringos e magari discutiamo sul Capitano degli Arditi Massimo Carli, che da posizioni anti-reazionarie, vicine ad ambienti anarchici e bolscevichi, attacco duramente l'assalto alla Camera del Lavoro di Milano definendo "gendarmi" coloro che vi parteciparono ma che dopo la marcia su Roma decise di aderire al fascismo per combattere le posizioni reazionarie dall'interno.

    RispondiElimina
  4. Francesco, la mia ricerca è partita proprio dall'intuizione di Ingravalle sulle due scuole evoliane. Ma molti non hanno agito in base ai libri letti ma dopo una più o meno articolata prassi hanno (caso mai, non sempre) letto i libri che confermassero la loro pratica e storia personale o li hanno voluti leggere in funzione di questa esigenza.

    RispondiElimina
  5. Questo è quanto dice Delle Chiaie, ma già Vinciguerra più di vent'anni fa. Ed è anche quello che ha detto Freda in morte di Ventura e Giannettini.
    Quanto ai Gal, posso sbagliarmi ma direi che sono nati ancora durante la fase del governo centrista anche se poi hanno goduto di tutto il sostegno del Psoe. Ho letture limitate in proposito: qualcosa di Sartori su Frigidaire e Indipendenza, direi. Appena ho 10 minuti mi faccio un controllo on line e ne riparliamo ...

    RispondiElimina
  6. Be' se i Gal sono un'invenzione del governo Gonzalez, come sembrano accreditare le prime fonti on line, credo che sia ragionevole sostenere che Delle Chiaie non c'entri niente: nel 1982 era impegnato in tutt'altre faccende in Bolivia. Il che ovviamente non esclude la realtà di un ruolo significativo di alcuni rifugiati italiani in attività antibasche e di controinsorgenza in Francia e in Spagna dal declino del franchismo ai primi anni della transizione democratica

    RispondiElimina
  7. @francesco a me risultava un certa ostilità di Avanguardia nei confronti di Evola, sbaglio ?

    RispondiElimina
  8. Si è mai chiesto il "rivoluzionario" Delle Chiaie a chi abbia giovato, alla fine della corsa, la sua azione "rivoluzionaria"?
    Ai Caltagirone, ai Mezzaroma, ai Parnasi (quelli che si sono cuccati il tesoretto di Sindona), ai Cragnotti, agli Angelucci,ai Lotito. Sì, certo, ma anche ai Valerio Veltroni (fratello di Walter) e ai Massimo Fini (fratello di Gianfranco), impegnati a mangiarsi il Divino Amore:
    http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=392
    Ci credo che i magistrati hanno stoppato Giorgione Chinaglia coi guappi al seguito: troppo profumati per i climi romani!

    RispondiElimina
  9. .....IN ogni caso non e' esatto definire la Destra radicale come qualcosa comunque di pertinenza dei due principali filoni evoliani...........Qualcuno si ispira pure a Ugo Spirito ( che proviene dalla scuola gentiliana anche se poi se ne distacco' ) ed altri che poi presero derive oltranziste fino a lambire lo scontro armato NON hanno affato affatto provenienze evoliane. Si pensi appunto a Vincenzo Vinciguerra ( che non considera Julius Evola assolutamente ne' fascista, ne' nazionalsocialsocialista) e nemmeno Pier luigi Concutelli che vede nel SindacalNazionalismo di Corridoni la sua fonte di ispirazione per il suo operato poltico ( operato che da parte mia e' sicuramente deprecabile per le azioni crimonose commesse, ma e' anche condivisibile per alcune valutazioni interessati e ammissioni sul ruolo del "neofascismo atlantico di servizio" che ancora OGGI taluni negano o minimizzano ma che allora purtroppo era evidente e nemmeno poi tanto celato a ben guardare). Comunque, tornando a noi nemmeno Pierluigi Concutelli considera Evola un suo maestro, quindi parlare dei due filoni evoliani in cui sostanzialmente si divise il neofascismo di allora mi sembra inapproriato.
    Da parte mia invece pur ritenendomi lontanissimo dalle posizioni di Julius Evola non posso dimenticarlo per aver contribuito comunque la sua lettura alla scoperta di due Giganti della Tradizione, seppur diversi: Federico II di Svevia e Confucio. Un uomo d'azione l'uno e di pensiero l'altro , ma ammiratissimi dal barone siciliano e che sono anche per me dei punti di riferimento fondamentale per uno Stato Etico Ideale (Laico!!.......). So gia' che sul termine Etico gli evoliani cominceranno a digrignar i denti e storcere il naso, ma ognuno e' fatto a suo modo.......

    Alla prossima

    Ago

    RispondiElimina
  10. X Ugo,
    sappiamo perfettamente entrambi che se nel 1968 le cose fosseroandate in maniera differente la destra radicale sarebbe stata organica non ha progetti reazionario e/o golpisti ma esattamente in linea con le istanze di un movimento studentesco non marxistizzato.Anche se e' vero che l'infiltrazione dentro la destra radicale degli apparati atlantici parte nel 1965 a Parco dei Principi.
    Detto questo la rilettura del Cavalcare la Tigre e' nella disintegrazione del sistema, quindi stiamo almeno 2-3 anni prima del progetto kissinger-Nixon .

    X Andrea : e' inutile che andiamo a parare sul tema di come finiscono le corse rivoluzionarie ed i progetti ' massimi ' ... Perfino le Rivoluzioni con la R maiuscola per eterogenesi finiscono con personaggi come Lotito, Cragnotti , Eltsin, ... Ecc ecc.

    Rimane indipendentemente da come siano andate le cose , a mio avviso, lo stile di certi tragici personaggi che non hanno fatto cassa, ne crack finanziari ai danni dei risparmiatori, ne giravolte ideologiche attorno al male assoluto.

    Loro nel cattiverio ci sono nati, cresciuti e vissuti serenamente.

    RispondiElimina
  11. come si fa a definire rivoluzionario un servetto degli amerikani, invischiato mani e piedi con i servizi segreti! ci vuole molta fantasia!

    RispondiElimina
  12. Bisogna partire dalla realtà quotidiana, in cui un rivoluzionario professionale si trova ad operare.Fatta salva la assoluta buona fede e il disinteresse personale, in quanto siamo al cospetto di uomini non comuni, che si sono messi in gioco da subito, praticamente sacrificando la vita intera per la loro causa.Bisogna chiedersi, se dei rivoluzionari, possano e devono "sporcarsi le mani" con malavita comune,servizi segreti,governi reazionari e non. Alla luce della storia io dico di si.Non c'è alternativa purtroppo:dalle rapine in banca compiute dal giovane bolscevico Stalin, per finanziare il partito, alla collaborazione con la mafia nel gestire il potere, nessuno per il passato (come per il futuro) non si è sporcato le mani.

    RispondiElimina
  13. Alpha male, su una cosa ti sbagli sicuramente. Il regime boliviano per cui lavorava Delle Chiaie è abbattuto da un golpe amerikano, nel corso del quale è ridotto in fin di vita a tradimento il suo braccio destro, Pierluigi Pagliai.

    RispondiElimina
  14. Che il regime boliviano sia stato abbattuto dagli amerikani non significa molto, anche Noriega a Panama prima e stato messo dagli americani e poi da loro tolto di mezzo, come gli USA fanno normalmente quando un loro vassallo alza troppo la cresta... per non parlare poi della questione afgana...

    RispondiElimina
  15. Sulla capacità tutta americana di coltivarsi i nemici in casa non ci piove. Ma restando all'America latina sono numerosi i regimi nazional-populisti antiamericani: a cominciare da Peron...

    RispondiElimina
  16. X Ago,
    hai perfettamente ragione, dentro il neofascismo c'e anche il filone della cosiddetta sinistra nazionale, che fa riferimento ad Ugo Spirito a Gentile all'anima della sinistra fascista originaria sindacalista e sociale.
    Questo filone e' rimasto immune da contaminazioni, derive di contro-insorgenza,
    tentazioni di chiudere tutto sui cosiddetti tempi brevi.
    Tuttavia la lettura della crisi epocale implicita nella rivoluzione conservatrice Europea ed italiana ha delle chiavi di lettura meno storicizzate e piu' in linea con la post-modernita' . Se devo affrontare un progetto rivoluzionario in piena crisi epocale ed in un processo di trasformazione, ebbene mentre il Cavalcare la Tigre da' delle intuizioni in linea con i tempi, mentre la corporazione proprietaria di Ugo Spirito ha bisogno di un processo rivoluzionario compiuto, di una classe dirigente già perforata e di uno Stato Etico degno divagasti nome.
    Ebbene non e' questo il nostro Stato, ne' tantomeno la sua classe dirigente.
    La Destra Radicale dice che prima delle Istituzioni vanno creati gli Uomini .I nemici destro/nazionali credono che si possono cambiare uomini e destini dei popoli attraverso la riforma delle istituzioni.

    RispondiElimina
  17. Intanto ringrazio ancora Francesco per il suo contributo culturale e sempre propositivo, vivace e rispettoso del pensiero altrui, da qualunque parte provenga, pero' riprendo pari pari le sue ultime affermazioni senza cambiarle di una sola virgola e citandole tra virgolette.
    "mentre la corporazione proprietaria di Ugo Spirito ha bisogno di un processo rivoluzionario compiuto, di una classe dirigente già perforata e di uno Stato Etico degno divagasti nome.
    Ebbene non e' questo il nostro Stato, ne' tantomeno la sua classe dirigente."

    Ebbene...............perche' mai non pensare che comunque un giorno questo possa avvenire se sihanno le ricette e le intuizioni giuste??
    tutte le nostre proposte in materia sociale vengono da li', mica dal pensiero evoliano: dalla Socializzazzione, all'attuazione dell'articolo della Costituzione che prevede l'inserimento dei sindacati nell'organizzazione statale quale personalita' giuridica ( quindi tenuti a regolare iscrizione e con tutti i diritti e i doveri giusti e necessari che cio' comporta), e via via discorrendo, ovviamente non li voglio citare tutti per non apparire pedante ne' appesantire la discussuione e poi oltretutto ( e' ovvio.....) sarei immediatamente ripreso dai piu' attenti per rinfacciarmi che si tratta di proposte che riguardano solo il La Destra Radicale italiana , perche' in altre parti d'Europa avrebbero sicuramente meno portata. Tutto vero per carita', ma e' anche vero che il contributo dato da questo filone di pensiero nel passato ha avuto un'attuazione poi pratica in concreti sistemi poltici anche fuori dall'Europa ( magari la Socializzazione li' aveva connotati tutti particolari) si pensi non solo all'Argentina di Péron ma al nasserismo e in parte pure nel socialismo nazionale bolivariano di Chavez e pure (nelle dovute forme) nella Cuba di Castro che per quanto mi riguarda non era un sistema propriamente funzionale ed efficacema certamente, ma al quale va comunque riconosciuto di essersi comunque distaccato dal comunismo classico sovietico e da un socialismo reale in cui L'Uomo e' ridotto ( come nel capitalismo!) a perfetto schiavo ( Cuba non era parte integrante del Patto di Varsavia)
    Infine mi piacerebbe si ricordasse che il contributo di questo filone di pensiero alla DR ha potuto avere un suo ruolo anche grazie alla vicinanza, per taluni aspetti (non tutti, essendo la sinistra nazionale chiaramente per uno Stato laico e fieramente Gibellina!) alla Dottrina sociale della Chiesa cattolica. Mi rendo conto, Francesco che Voi magari vogliate minimizzare un po' tale apporto, ma nessuno puo' ad esempio negare o sottovalutare l'importantissima influenza e il grande peso culturale di un Ernesto Massi, ad esempio.
    Spero di non essermi allontanato troppo dal topic iniziale e ringrazio ancora Francesco che saluto cordialmente.


    Agostino

    RispondiElimina
  18. X Ago,
    la Destra Radicale italiana ha fatto proprio riferimento ai modelli di ' comunismo gerarchico' di cui tu hai parlato.
    Tanto che nel 68' coloro i quali nascono con il progetto degli Uomini e Le rovine, sono in prima fila nelle lotte del movimento studentesco.
    Tra le pagine della Disintegrazione del Sistema c'e la descrizione particolareggiata di un modello di Stato semi-maoista , che deve passare prima attraverso la costruzione di una Élite Rivoluzionaria che lo guidi.
    Il nobile filone della sinistra fascista, a cui tralaltro io mi rifaccio prroprio sul tema della legislazione sociale ( Massi, Pini, Pettinato, Gallian ) e' finito purtroppo , nello stesso periodo in cui la Destra Radicale spingeva sull'acceleratore, sbagliando anche spesso tempi e prospettiva, nella esperienza residuale dell' Istututo di studi corporativi a studiare i massimi sistemi a cui la stessa destra nazionale - msidn, non credeva.
    La Destra Radicale ha cercato liberare il neo-fascismo dall' ostaggio in cui era stato preso nel 1946, finendo spesso nelle stesse trame di anticomunismo di servizio, in cui il neofascismo era stato partorito.

    Ecco perche' oggi pur definendomi di ' sinistra nazionale ' prediligo una analisi critica-costruttiva di tutta l' esperienza neofascista, preferisco una sterilizzazione fatta di autobiografie, di studi, di rivisitazioni rispetto agli scenari di allora, senza il tifo esasperato , l agiografia, il cicaleccio sul sentito dire.

    In questa ottica ben vengano libri come questo, e speriamo che possa nascere qualcosa di simile ad un istituto storico e/o centro documentale.

    Nelle vicende che vanno dal 1946 al 1994, tragiche e crude, c' e' come ho detto non solo l'abisso, ma pezzi di libero cielo.

    Ovviamente diamoci del Tu, per finire.
    Un saluto

    RispondiElimina
  19. Non credo che si possano paragonare i regimi eterodiretti con cui ha collaborato Delle Chiaie con il Peronismo.

    RispondiElimina
  20. E chi l'ha fatto? A chi appiattiva la ben più articolata posizione di Delle Chiaie sul servilismo americano io ho replicato sostenendo testualmente che:

    restando all'America latina sono numerosi i regimi nazional-populisti antiamericani: a cominciare da Peron...

    Quindi: tu pensi che il peronismo non sia un regime nazional-populista?
    tu pensi che il peronismo non sia antiamericano?
    Se la risposta a entrambe le domande è no hai sbagliato obiezione. Non è un problema. Puoi sempre riprovarci.

    RispondiElimina
  21. "restando all'America latina sono numerosi i regimi nazional-populisti antiamericani: a cominciare da Peron..."
    Per essere più chiari credo che il peronismo sia altro sia a livello ideologico sia sopratutto a livello di situazione di fase storica rispetto ai regimi con cui collaboro Delle Chiaie, inoltre si potrebbe anche riflettere se in caso di colonie o ex colonie si può parlare di nazional-rivoluzionari o nazional-populisti

    RispondiElimina
  22. il regime boliviano di paz estensorro mica era tanto differente da quello peronista.
    solitamente riferendosi ai regimi di peron, paz estensorro e haya de la torre si ricorre al termine di "populismo". che questi fossero decisi avversari tanto del marxismo quanto del liberismo è un dato storico oggettivo.
    se si ritiene che tutte le dittature sudamericane non marxiste fossero pro-yankee, si ha una visione piuttosto ottusa di quei contesti.

    RispondiElimina
  23. Signor Tassinari ma il suo Guerrieri 75/82 verrà ristampato prima o poi??

    RispondiElimina
  24. Salve,
    cerco una copia del libro di Delle Chiaie, anche usata. Ringrazio chiunque mi possa aiutare.

    Buona giornata

    RispondiElimina

Powered by Blogger.