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Toghe rosso sangue: in scena a Roma l'omicidio del giudice Amato


Oggi e domani alle 21.30, domenica alle 18, la compagnia Les Enfants terribles torna alla Casa delle Culture  di Roma  (via San Crisogono 45 - Trastevere) con “Toghe Rosso Sangue”, lo spettacolo di Giacomo Carbone, ispirato al libro di Paride Leporace e dedicato a sei magistrati uccisi dal 1969 al 1994: Agostino Pianta, Emilio Alessandrini, Mario Amato, Bruno Caccia, Paolo Borsellino, Paolo Adinolfi.
Dalla morte della giustizia alla giustizia della morte una linea rossa, del rosso del sangue, unifica tristemente l’Italia nella sua storia più cupa. Nell’arco di 25 anni, dal 1969 al 1994, 27 magistrati italiani hanno perso la vita per mano della mafia, della ‘ndrangheta, del terrorismo rosso, di quello nero, di soliti ignoti o di tristemente noti. Con pochissime eccezioni, oltre alla pena di morte decretata dai mandanti e decantata dagli esecutori, tali magistrati hanno subito una nuova morte: l’oblio.
Per rendere giustizia a questi martiri della Giustizia nasce Toghe rosso sangue, primo libro di Paride Leporace, fondatore del quotidiano Calabria Ora e direttore del Quotidiano della Basilicata, giunto oggi alla quinta edizione e adattato drammaturgicamente da Giacomo Carbone.
La storia di questi giudici attraversa la storia dell’Italia: dagli errori giudiziari verso il singolo cittadino ai processi sommari dei Nuclei Armati Rivoluzionari, dal Padrino di Coppola e Brando alla Magliana di Placido e Scamarcio, dalle micce corte di Prima Linea ai lunghi strascichi di Via D’Amelio, dalla sabbia e dal vento della Calabria alle vendette delle ‘ndrine per le vie della grigia Torino, dalle stragi di Stato allo stato di scomparso di Paolo Adinolfi. Quattro voci, quattro attori, quattro anime avvolte da un’atmosfera tra il realismo e il noir e da una scenografia essenziale, che mirano con rabbia e con amore ad un teatro che non spettacolarizza ma, senza condanne né valutazioni politiche, silenziosamente grida un omaggio a uomini morti nell’adempimento del loro dovere: un omaggio al loro senso dello Stato. Un vecchio Stato di appena 150 anni.
Il "quadro" dedicato alla morte di Mario Amato è sostanzialmente una drammatizzazione dell'interrogatorio di Francesca Mambro al processo di Bologna.

4 commenti:

  1. toghe rosso sangue ora, prima cuori neri ...
    Che pena il vittimismo.

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  2. Ma secondo quali criteri sono stati scelti i sei magistrati?

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  3. Vedo che stranamente manca il magistrato Vittorio Occorsio, ucciso da Concutelli di Ordine Nuovo. Azzardo una ipotesi:sarà perché Occorsio fu uno dei magistrati che era convinto della colpevolezza dell'anarchico Valpreda e a Roma lo processo per l' eccidio di piazza Fontana.Ricordo che durante il processo il ballerino anarchico apostrofò il magistrato con l'epiteto di boia.I quattro farisei suddetti, veri sepolcri imbiancati con questa esclusione dalle commemorazioni di Occorsio,dimostrano il loro vero volto di opportunisti e di essere politicamente schierati, all'insegna del niente nemici a sinistra.

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  4. Se è per questo mancano 21 magistrati dei 27 le cui storie riempiono il libro, tra cui tutti i magistrati ammazzati dalle Br: Minervini, Giacummo, Palma. Rassicurati, Tv: quella della non innocenza di Valpreda è un'ossessione poco condivisa ...

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