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Strage di Brindisi. Il procuratore para basso: gesto isolato ma volontà stragista

(umt) La Procura di Brindisi indaga per strage ma non ha ancora iscritto nessuna persona a registro. Il procuratore della Repubblica, in una affollatissima conferenza stampa, parla di importanti passi avanti grazie a un video con immagini "significative" ma una soluzione è ancora lontana. Il volto non è noto agli investigatori: per il procuratore si tratta di un adulto "non evidentemente straniero". A una esplicita domanda sull'ex militare di cui si parla, il procuratore si è trincerato per una delle poche volte nel "no comment". Il movente non è ancora individuato. E' chiara la volontà stragista anche se potrebbe non essere un "gesto terroristico". Si parla di un "gesto individuale" mentre è ridimensionata la pista mafiosa (su una valutazione probabilistica condivisa con la Procura antimafia locale e nazionale) e quindi la competenza resta alla procura territoriale. L'ordigno sarebbe stato innescato con un telecomando (e quindi l'autore della strage sarebbe stato presente a vista) munito di un dispositivo volumetrico (cioè che causa l'esplosione al passaggio di persone). Le bombole erano collocate in un cassonetto mobile, più piccolo di quello usato dall'azienda municipale e in vendita nei supermercati, che sarebbe stato spostato a ridosso dell'esplosione mentre l'ordigno può essere stato confezionato in un luogo riservato. L'ordigno non è complesso ma richiede conoscenze di elettronica. La conferenza stampa è stata decisa perché i giornali hanno reso pubblica la circostanza del ritrovamento del video.

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