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Reggio Calabria, la Fiamma denuncia: aggrediti tre nostri militanti alla Stazione


di Giuseppe Parente
Nella tranquilla Reggio Calabria, il mese di maggio del 2012, sarà ricordato anche come il mese del ritorno all’uso della violenza politica.
Infatti il 15 maggio un incendio, di natura dolosa, ha quasi distrutto il centro sociale “Cartella, a Gallico, zona nord della città di Reggio Calabria.
Le fiamme, secondo quanto ricostruito dai vigili del fuoco, sono partite dall’interno del centro sociale ed hanno interessato gli arredi interni e le travi in legno del soffitto che sono cadute.
La struttura fu immediatamente transennata, in quanto risulta compromessa la stabilità.

Sui muri del centro sociale sono stati riprodotti, neanche in bella forma, simboli e scritte fasciste a naziste. Fino ad ora, le indagini condotte dai Carabinieri, non hanno portato alcun risultato, diverse sono le piste battute, da quella politica, a quella legata alla criminalità organizzata.
Sabato 26 maggio, vittime della violenza politica, sono stati tre giovani aderenti a Fiamma Tricolore Destra Sociale, che sono stati aggrediti da un gruppo di militanti dell’estrema sinistra reggina, mentre aspettavano il treno alla stazione di Villa San Giovanni, facilmente riconoscibili dagli aggressori, in quanto i tre giovani indossavano magliette nere con il simbolo della Fiamma Tricolore. Lo ha reso noto un comunicato della federazione provinciale del partito. Per fortuna, non c’è stata nessuna grave conseguenza ed i giovani militanti della Fiamma hanno riportato solo qualche contusione e qualche escoriazione, ma la gravità dell’accaduto non può non essere denunciata pubblicamente secondo i dirigenti del partito: “La violenza subita dai nostri militanti, non è solo un atto gratuito e vigliacco ma è soprattutto la naturale conseguenza di un clima di odio e di intolleranza che viene sempre più alimentato ed istigato da noti predicatori di sinistra. Chi a Reggio Calabria, predica da sinistra libertà, poi non consente ad un cittadino di usufruire di un servizio pubblico come quello del treno perché colpevole di indossare una maglietta con il simbolo della Fiamma. Chi a Reggio Calabria, da sinistra, predica democrazia, oggi non vorrebbe consentire l’utilizzo di sale pubbliche, quindi di tutti, ad associazioni legalmente riconosciute, come Temerariamente o Casa Pound Italia, non accettando neanche la volontà popolare di una città, che si è espressa a favore dell’intitolazione di una piazza a Giorgio Almirante storico segretario del Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale”.
Secondo i dirigenti della Fiamma Tricolore, “esiste una spiegazione a tutto questo, data dalla sinistra reggina, che non ha idee, non ha pensiero, non ha proposte politiche da porre all’attenzione dell’opinione pubblica, per cui non è in grado di confrontarsi su niente e con nessuno. Ed allora, la sinistra reggina altro non può fare che rifugiarsi dietro il vile attentato al centro sociale Cartella, che condanniamo pienamente ma di cui fino ad ora non abbiamo mai espresso opinione perché responsabilmente non volevamo alimentare con nuove tensioni un già troppo acceso clima, accusando i fascisti di aver compiuto tale deplorevole azione, solo perché non ha il coraggio di denunciare la vera matrice dell’attentato”.
La politica, conclude la nota scritta dai dirigenti reggini di Fiamma Tricolore, non ha nulla a che vedere con l’incendio al Cartella, ma verosimilmente i responsabili sono i gruppi che hanno interessi di natura economica verso quella struttura in un quartiere che in prospettiva conoscerà nel breve una forte crescita”.



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