#Vattani non andava richiamato per il concerto a #CasaPound, il #Tar boccia ancora la #Farnesina
A dare la notizia è proprio l'Unità, il giornale che con lo scoop di Maria Grazia Gerina aveva innescato lo tsunami mediatico che ha messo a serio rischio la carriera diplomatica del giovane Vattani (nella foto dell'unità.it). Ma il Tar del Lazio ha di nuovo dato torto alla Farnesina.
Il Tar del Lazio, anche in composizione collegiale, ha confermato la sospensione dell'esecuzione del decreto con il quale il ministero degli Esteri ha richiamato in Italia Mario Vattani, il Console italiano a Osaka finito al centro delle polemiche per la sua partecipazione a un raduno di Casapound. Lo ha deciso la I sezione del Tribunale, presieduta da Roberto Politi, che ha fissato il 21 novembre la trattazione del ricorso nel merito.
Il richiamo di Vattani era stato formalizzato a metà febbraio dalla Farnesina (che precisò come il 'movimentò dovesse aver luogo entro il 31 marzo) dopo le polemiche scatenate dalla partecipazione del Console a un concerto di Casapound. Il 15 marzo il Tar in composizione monocratica sospese fino all'udienza di ieri l'esecuzione del provvedimento di rientro in Italia. I giudici hanno oggi rilevato come la motivazione del Consiglio di Amministrazione del Ministero degli Affari Esteri in merito all'opportunità del richiamo in Patria di Vattani «si diffonda sul pregiudizio - si legge nell'ordinanza - che le vicende di che trattasi avrebbero indotto sull'immagine dello Stato e sui connessi 'superiori interessì». Non solo; la I sezione del Tar ha ulteriormente rilevato «come non venga dato alcun conto di elementi di giudizio e/o di valutazione che abbiano concretamente dimostrato il paventato discredito per l'immagine e gli interessi dello Stato». Constatando la consistenza «del pregiudizio lamentato dal ricorrente per effetto dell'esecuzione degli atti gravati», l'effetto è quello di accogliere le richieste del ricorrente, «sospendendo l'esecuzione degli atti contestati, e fissando per la trattazione di merito del ricorso l'udienza del 21 novembre 2012»
Il Tar del Lazio, anche in composizione collegiale, ha confermato la sospensione dell'esecuzione del decreto con il quale il ministero degli Esteri ha richiamato in Italia Mario Vattani, il Console italiano a Osaka finito al centro delle polemiche per la sua partecipazione a un raduno di Casapound. Lo ha deciso la I sezione del Tribunale, presieduta da Roberto Politi, che ha fissato il 21 novembre la trattazione del ricorso nel merito.
Il richiamo di Vattani era stato formalizzato a metà febbraio dalla Farnesina (che precisò come il 'movimentò dovesse aver luogo entro il 31 marzo) dopo le polemiche scatenate dalla partecipazione del Console a un concerto di Casapound. Il 15 marzo il Tar in composizione monocratica sospese fino all'udienza di ieri l'esecuzione del provvedimento di rientro in Italia. I giudici hanno oggi rilevato come la motivazione del Consiglio di Amministrazione del Ministero degli Affari Esteri in merito all'opportunità del richiamo in Patria di Vattani «si diffonda sul pregiudizio - si legge nell'ordinanza - che le vicende di che trattasi avrebbero indotto sull'immagine dello Stato e sui connessi 'superiori interessì». Non solo; la I sezione del Tar ha ulteriormente rilevato «come non venga dato alcun conto di elementi di giudizio e/o di valutazione che abbiano concretamente dimostrato il paventato discredito per l'immagine e gli interessi dello Stato». Constatando la consistenza «del pregiudizio lamentato dal ricorrente per effetto dell'esecuzione degli atti gravati», l'effetto è quello di accogliere le richieste del ricorrente, «sospendendo l'esecuzione degli atti contestati, e fissando per la trattazione di merito del ricorso l'udienza del 21 novembre 2012»
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