Scontri di #Casalbertone, la versione dei #Magazzinipopolari

(umt) Nell'intervista di Simone, uno dei due militanti di "Magazzini popolari" che ha subito intorno alle 15 l'"imbruttita" dei militanti di CasaPound (a sua volta innescata dalla precedente aggressione alla madre di uno dei leader del Circolo futurista, Mauro Antonini) è ricostruito il pomeriggio di ieri dal punto di vista dei compagni: dall'attacco subito dal "corteo che gira liberamente per il quartiere" da parte di un gruppo di militanti di CasaPound armato di mazze e caschi che presidiavano il circolo futurista. Nel clima di tensione che si è innescato a farne le spese sono stati anche abitanti del quartiere estranei ai due contendenti. Come il giovane preso a pugni e calci perché "scambiato per fascista":

« Erano in tre o quattro. Stavo rientrando a casa verso le 20 ed ero in via Cesare Ricotti, a pochi metri dal luogo degli scontri». È quanto sostiene Daniele, un 29enne di Casal Bertone, parlando con un giornalista di OmniRoma. «Non sono di Casapound né frequento il circolo Futurista - dice - Indossavo solo un giubbotto e un cappellino nero, per questo pensavano fossi uno di loro. Mi hanno colpito alle spalle con un pugno dietro la nuca e, una volta a terra, mi hanno preso a calci. Poi uno di loro ha visto se sul cappello c'erano stemmi e quando ha visto che era semplicemente scritto New York sono scappati. Uno mi ha anche chiesto scusa». «Sono sicuro che siano dei magazzini popolari - conclude - Mentre c'è il presidio lì, controllato a vista dalle forze dell'ordine, altri gruppi fanno le ronde nel quartiere». Daniele dice di avere solo qualche livido e una ferita alla mano. «Non credo che presenterò denuncia - dice - perché non serve a nulla, non saprei riconoscerli, visto che mi hanno colpito alle spalle. Ricordo solo che uno aveva un pantalone verde fosforescente».