(umt) Ieri sera, a Che tempo che fa, il bravo conduttore ha attribuito alla tesi di Cucchiarelli sul doppio attentato le stigmate della "perfetta testimonianza" di quello che è successo il 12 dicembre 1969 a piazza Fontana. Sulla pagina di facebook dedicata all'ultimo processo per la strage di Brescia, Alessandro Smerilli si è preso la briga di confutare un enunciato difficilmente verificabile. Perché lo stesso regista di "Romanzo di una strage", il film che Fazio stava promuovendo intervistando tre degli attori protagonisti, ci tiene a precisare che nella sua narrazione, ispirata al libro di Cucchiarelli, il coinvolgimento di Valpreda non è la verità ma un'ipotesi di Calabresi...
di Alessandro Smerilli
Interpellato dagli antichi appartenenti ai gruppi anarchici in merito alla tesi della doppia bomba cara al Cucchiarelli, citata in un intervista a Giordana effettuata da Curzio Maltese e ribadita ahimè anche ieri sera da Fabio Fazio, Marco Tullio Giordana ha precisato:
“Sì, anch’io ci sono rimasto male a vedere così semplificato un concetto molto più articolato. Che Valpreda possa aver messo il “petardo” è la tesi di Calabresi, non la mia. Vedendo il film la cosa è evidente. Nel finale giunge a dubitarne perfino lo stesso Calabresi, addirittura smentisce questa tesi Federico Umberto D’Amato in persona. Sono purtroppo abituato alle sintesi giornalistiche, anche quando si tratta di uno bravo come Curzio Maltese. Il cinema è complessità e sfumature, la stampa semplificazioni e bianchi/neri. La stampa “politica” poi, nella sua voluttà di confliggere, addirittura mistificazione. Detto questo, rimango male anche a constatare la vostra aggressività. E’ dall’inizio del film che puntate il mio lavoro quasi fosse concepito e nato “contro” di voi. Sento la matita rossa/blu fremere nelle vostre mani, in attesa dell’errore compiaciuti (L’avevamo detto!) anziché dispiaciuti. Io consiglierei di aspettare il film, è quello a far testo. Se lì troverete smentito quanto spiegato a voce, avrete modo di suonare le vostre trombe e le vostre campane. Adesso, vi assicuro, è anatema praecox
Marco Tullio Giordana”
Quella in alto a destra è una foto pubblicata su “La Strage di Stato (pag 153 edizione del 1970)” La didascalia recita: «Roma, 28 novembre 1968: Pio D'Auria (il primo a sinistra) e Mario Merlino (in basso) alla manifestazione dei metalmeccanici.»
C’è un errore : la foto fu scattata da un anarchico del circolo 22 marzo di nome Mino nel 1969 come comprovato anche dalla presenza di Emilio Bagnoli seduto accanto a Merlino. Ma è poca cosa rispetto alla falsificazione operata invece da Cucchiarelli. La seconda, infatti, è la foto pubblicata a pag 205 del libro di Paolo Cucchiarelli, “Il segreto di Piazza Fontana”.
«Pio D'Auria (a sinistra) con Mario Merlino (in basso con gli occhiali scuri), Nestore Crocesi (in alto a destra, con gli occhiali scuri) e altri camerati.»
Dalla didascalia è sparito il contesto in cui la foto è stata scattata, la manifestazione dei metalmeccanici, tanto per far credere che sia un raduno di fascisti, e un ignaro studente medio che stava familiarizzando con il gruppo viene arbitrariamente identificato come il fascista Nestore Crocesi . Aldo Giannuli così riassume in parte le tesi di Chucchiarelli:
“ La strage fu ideata al gruppo veneto di Ordine Nuovo; la bomba fu preparata dai finti anarchici –in realtà fascisti- e consegnata a Valpreda da provocatori di cui egli si sarebbe ingenuamente fidato. All’anarchico venne raccontato che la bomba serviva ad un attentato dimostrativo e che era azionata da un timer a due ore, in modo da esplodere a banca chiusa, senza fare vittime. Invece, il timer aveva una corsa di soli 60 minuti per esplodere a banca ancora aperta. Valpreda, prese effettivamente il taxi di Rolandi e depose la borsa con la prima bomba, e ripartì con lo stesso taxi. Un fascista piazzò a fianco a quella di Valpreda, un’altra borsa con una seconda bomba azionata a miccia. Essa fece esplodere prima la bomba di Valpreda e ne raddoppiò la potenza. A collocare il secondo ordigno sarebbe un sosia di Valpreda (forse il fascista Claudio Orsi) giunto sul posto con un altro taxi e ripartito, probabilmente, con una Giulia rossa guidata dal fascista Nestore Crocesi. Contemporaneamente, altri giovani anarchici avrebbero collocato altre due bombe che però non esplosero probabilmente grazie all’intervento di Pinelli che le avrebbe segnalate alla polizia. Il ferroviere, per non tradire i compagni autori dei due falliti attentati, avrebbe poi fornito un alibi falso….” Confesso di essere rimasto sconcertato per la patente di attendibilità attribuita a uno “storico” che arriva addirittura a falsificare fotografie pur di confortare le sue tesi che possono essere definite deliranti solo utilizzando un eufemismo
Il bombardiere anarchico Pietro Valpreda,pregiudicato per rapina a mano armata, assolto per insufficienza di prove a Catanzaro,con un alibi per il pomeriggio della strage dimostratosi falso,tanto che le due vecchie zie spergiure,furono condannate per falsa testimonianza (peraltro come in un precedente giudizio per rapina)riconosciuto da una decina di testimoni al teatro Ambra Jovinelli di Roma, il giorno dopo la strage e non febbricitante a letto,inchiodato alle proprie responsabilità dal tassista Cornelio Rolandi, viene costantemente assolto, dal "culturame" di sinistra.In questo caso non vale nemmeno la contro inchiesta delle Brigate Rosse, che appurarono che in effetti la bomba, alla BNA,l'aveva collocata lui, dando di fatto ragione alle indagini di Calabresi.Ma queste prove certe e conclamate, non intaccano il mito fasullo di Valpreda innocente.Ma nonostante questo, come una goccia dopo l'altra scava anche la roccia più spessa,anche questa colossale menzogna un giorno, ne sono certo, finirà!Temistocle Vaccarella.
RispondiEliminaUMT cosa pensi della teoria di Cucchiarelli? Ho appena finito di leggere il suo libro che - a prescindere dalla tesi esposta - evidenzia un'analisi attenta dei fatti. A mio giudizio e' un libro enciclopedico che pero' vuole forzare a tutti i costi una teoria un po' forzata
RispondiEliminaTv, devi arrenderti. A prendere per buone le sentenze giudiziarie, a mettere le bombe a piazza Fontana sono stati i complici di Digilio, unico condannato per la strage (e prescritto in quanto collaboratore). Quindi, presumibilmente, gli ordinovisti veneti che non avevano rapporti con Valpreda o quadri operativi della Cia, essendo quelle le due organizzazioni con cui all'epoca collaborava ...
RispondiEliminaPenso che la verità è inattingibile.
RispondiEliminaio invce penso che si Valpreda potesse essere coinvolto ma che i manovali fossero ben altri. Penso inoltre altre due cose: che non volesse almeno intenzionalmente provocare una siffatta strage e che questi manovali cui accennavo erano "fascisti" solo per gli organi della disinformazione essendo arcinota la loro appartenza ai Nuclei di Difesa per lo Stato ( struttura atlantica e reazionaria) e collaboranti coi servizi italiani e stranieri.
RispondiEliminaForzare uno psicopatico con attitudini criminali ( e non un angioletto come dicevano quelli del Manifesto) non era stato in effetti difficile per questi figuri, riperto che tutto erano tranne che fascisti. Tanto che loro stessi non si sono mai definiti tali e nessuno di essi aveva ammirazione per il Fascismo o almeno per quello italiano.
Ago
UMT ma anche l'assoluzione per insufficienza di prove e non per estraneità alla strage,del bombardiere anarchico,fu sancita da una sentenza giudiziaria, così come la condanna delle due zie spergiure per falsa testimonianza, recidive nel testimoniare il falso a favore del nipote, nel corso di un precedente processo per rapina a mano armata, ove fu condannato e non assolto.Spiegami per quale motivo il "culturame" e i sinistri, quando si tratta di anarchici, sono sempre pronti a difendergli? Capitò pure con l'altro stragista, il ferroviere anarchico Giuseppe Mariani, reo confesso, responsabile dell'eccidio del Teatro Diana di Milano,nel marzo del 1921; fatto uscire di galera nel 1946 da Sandro Pertini e Palmiro Togliatti.Fatti storici comprovati e non le solite "trame nere", di un agente della CIA, cerebro leso da un ictus, il quale raccontò quello che i "fontanologhi" in tutte le salse, volevano sentirsi dire, in sintonia con un teorema politico-ideologico, che vuole che a compiere stragi di inermi, sia per un dogma teologico indiscutibile, sempre e solo i fascisti, mentre è storicamente comprovato, che in fatto di stragi di innocenti, sia gli anarchici, sia per esempio, i partigiani (via Rasella docet) non furono da meno.Temistocle Vaccarella.
RispondiEliminaIl punto e' che Nessuno e ripeto Nessuno dei coninvolti nella vicenda, chiunque fosse stato......Da Ventura a Valpreda, da Zorzi a Siciliano passando da Sottosanti ammiratore di Mussolini solo in quanto "anticomunista ( il che la dice lunga sulle conoscenze storiche di certa "fascisteria" d'area un ignorante e molto superficiale) o i vari agenti al soldo della Cia( tra cui lo zio otto citato da T.V.) fosse fascista vedo pero' che interessi poco. Strana coincidenza!
RispondiEliminaAgo
Ventura è stato sepolto con il riconoscimento di commilitone da parte di Freda. Zorzi è discepolo di Filippani Ronconi e pubblica la tesi sul fascismo giapponese per le edizioni di Ar. Non diciamo cazzate, Ago. So' fascisti.
RispondiElimina.......trani fascisti: Zorzi scriveva er il giornale DC, Il polo, Ventura era semplicemente un uomo dei servizi infiltrato nell'estrema sinistra, Diglio un uomo della Cia e Siciliano semplicemnte una persona a caccia di soldi e pagato per delle confessini in cui e' coinvolto pure lui e anche molto pesantemente. E anche il giudizio di Frda sul fascismo italiano e' negativo essendo un nazi-ariano
RispondiEliminaAgo
Zorzi al rientro di Ordine nuovo entra nella direzione nazionale della Giovane Italia che si accinge a diventare Fronte della Gioventù
RispondiEliminaVentura è un "militante oltre la linea" del gruppo "nazifascista" di Freda (la definizione è dello stesso editore)
Digilio è stretto sodale di Maggi che era il riferimento di Rauti in Veneto.
certo, poi avevano anche altri rapporti compromettenti. Il tuo ragionamento finisce per combaciare con quello di Vinciguerra ...
Non capisco in che senso Cucchiarelli avrebbe falsificato la foto in questione: che vi fosse una manifestazione di metalmeccanici cosa implica rispetto alla presenza di D'Auria e di Merlino? Smerilli vorrebbe forse sostenere che quei due erano compagni?
RispondiEliminaChe il giovanotto con i rayban non è il fascista Nestore Crocesi ma uno studentello medio
RispondiEliminaSono Vinciguerriano per Piazza Fontana, lo sono in parte con le dovute cautele ma con fortissime ammissione di responsabilita' di sedicenti"fascisti"per Piazza della Loggia, non so assolutamente nulla e non ho materiale per giudicare sull'italicus ed infine non sono per nulla e affatto vinciguerriano per Bologna.
RispondiEliminaStrategie diverse per colpevoli diversi.
A prestissimo Ugo, un carissimo saluto.
Ago
La foto è effettivamente della manifestazione dei metalmeccanici del 1969 ... ed ovviamente Nestore Crocesi non c'era ... e basta questo falso a far comprendere che razza di imbroglione è lo "storico" ... rimane comunque il dato che molti dei fascisti di allora ( e certamente il nucleo di Ordine Nuovo che operava tra Veneto e Lombardia) ritenesse la cosa più normale del mondo cooperare con Cia, Nato e persino Israele in funzione "anticomunista" ... E' stato lo stesso Rauti, che di questo gruppo era il nume tutelare, ad ammettere di essere stato a libro paga della Cia .... del resto anche il regime dei colonnelli greci che in quegli anni fu un pò il crocevia di tutte queste "trame" per conto di Nato e Cia, aveva in sè ben poco di "fascista" ... ciò non toglie che nei cortei anche del Msi si gridasse "Atene, Atene, adesso Roma viene" ... era un riflesso condizionato ... ed è ridicolo oggi negare tutto questo ...
RispondiEliminaMassimiliano Griner, ricercatore storico di sinistra, in un suo recente e ben documentato saggio sulla c.d. "strategia della tensione", ha liquidato in maniera oserei dire esemplare, la leggenda metropolitana, che nel caso specifico, vede in una grande ammucchiata, accomunarsi Vinciguerra e tutti i vari "fontanologhi" di tutte le salse e risme, nel sostenere che tutto, ma proprio tutto, il neofascismo italiano fosse strumentalizzato dai servizi segreti. Griner sostiene che il neofascismo italiano, perseguì una sua autentica e genuina e autonoma lotta rivoluzionaria, tesi che non è solo di Griner, mi pare. Certe leggende metropolitane sono dure a morire: mi riferisco anche al continuo e per me intollerabile,processo di "beatificazione" dell'anarchico Pietro Valpreda.Nonostante le prove schiaccianti circa il suo ruolo di dinamitardo (probabilmente manipolato)raccolte a suo carico dalla magistratura,tra cui è bene ricordare ci fu anche il giudice Occorsio.Ma i vari "fontanologhi" specie quelli di sinistra, succubi di un falso mito storico, che vuole che stragisti lo siano solo ed esclusivamente i neofascisti, difendono ad oltranza il proprio dogma teologico,quindi l'innocenza dell'anarchico, da ogni legittimo dubbio.Però va anche ricordato, che le Brigate rosse, non dettero per scontato nulla e nel corso della loro contro inchiesta sulla strage alla BNA, appurarono la responsabilità del ballerino anarchico, seppur sostenendo una strumentalizzazione dello stesso da parte dei servizi e neofascisti. In pratica dettero ragione al povero Calabresi sulla responsabilità dell'anarchico!Certo ci sono due metodi per procedere, quello di documentarsi e quello di portare il cervello all'ammasso, magari cantando con Joe Fallisi la ballata del Pinelli! Temistocle Vaccarella.
RispondiEliminaSmerilli nella sua (tendenziosa) ricostruzione ha omesso di citare la fonte della medesima:
RispondiEliminahttp://stragedistato.wordpress.com/2011/04/13/cucchiarelli-anche-le-foto-parlano-di-tarocco-a-cura-degli-ex-del-22-marzo/
Dopo i morti e i loro parenti, vittime di questo ignobile guazzabuglio sono i neofascisti (con anni e anni di galera) e le loro famiglie costrette al dissanguamento per spese processuali. Per non parlare del ludibrio mediatico con tutte le conseguenze. Ora anche la speculazione a fini di lucro (roialty letterarie e cinematografcihe). Ma andate affanculo tutti, che tanto a nessuno di voi frega niente delle vittime e di cosa è veramente accadauto. Quel che interessa è la crimanlizzazione delle idee e di chi nelle idee crede. Io ho conosciuto bene un autentico anarchico bombarolo, Gianfranco Bertoli: è stato stupefacente segfuire da vicino il processo della sua trasformazione in fascista. Lo vedvo giorno per giorno leggere i giornali, commentare e dsperarsi... lì, in carcere affamato e senza neppure un paio di calzini di ricambio, senza il becco di un quattrino per acquistare un solo genere di conforto. Si disperava per essere fatto passare per fascista solo per reggere un teorema idiota e tipicamente italiano. Miserie dell'neoantifascismo, pezzente e vile.
RispondiEliminaMi pare che sia risultato evidente a tutti che mischiare la politica alla cronaca e dare patenti di storici ai soliti comunisti all'italiana può portare solo a questo. Un verità nazionale falsificata e ridicola quanto inverosimile. Purtroppo, non serve a nulla insistere, anche la magistratura è infiltrata di politicanti e questo è il risultato.
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