La strage di Tolosa, la blacklist dei professori e la pagina nera di Libération
(umt) Sono passate poco più di 24 ore dalla strage di Tolosa ed ecco che riappare puntualmente sul web la ormai celebre lista dei 163 professori universitari ebrei (anche se credo che sia più corretto parlare di sostenitori dello Stato d'Israele). Un cavallo di ritorno, verrebbe da dire. E quindi non ne parleremmo se non fosse evidente il suo carattere di folk's devil. Non pratico l'arte esoterica della dietrologia ma certe volte bisogna fare uno sforzo per non pensare: troppo bravi per essere veri.
Di un silenzio più pesante, invece, mi sono macchiato io: non ho scritto niente sulla strage dei bambini nella scuola ebraica di Tolosa. Perché francamente, al di là della pena e dell'angoscia, non sentivo di avere nulla di sensato da scrivere. E certo, la verità spesso è banale eppure resto dubbioso sulla responsabilità dei tre parà fascistoidi su cui si addensano i sospetti. Perché mi sembra un colpevole, come dire, "cotto e mangiato".
Quando sento parlare di freddezza, di professionalità, di preparazione militare mi tornano a mente certe cazzate prodotte dai nostri supercriminologi: dalla sapienza chirurgica del mostro di Firenze che si è poi rivelato un abile scannatore di capretti alla macabra danza della morte dei killer superaddestrati della strage del Pilastro che erano poi quei due fetenti dei fratelli Savi.
Aggiunto quindi un robusto punto di domanda sull'identità del killer della motoretta, una cosa va detta, comunque, con chiarezza: le vittime di Tolosa, i militari musulmani quanto il rabbino e i bambini ebrei, devono suscitare lo stesso sdegno e invocare identica solidarietà. Come evoca la belissima copertina di Libération di stamattina che li unisce in un'unica commovente epigrafe.
Di un silenzio più pesante, invece, mi sono macchiato io: non ho scritto niente sulla strage dei bambini nella scuola ebraica di Tolosa. Perché francamente, al di là della pena e dell'angoscia, non sentivo di avere nulla di sensato da scrivere. E certo, la verità spesso è banale eppure resto dubbioso sulla responsabilità dei tre parà fascistoidi su cui si addensano i sospetti. Perché mi sembra un colpevole, come dire, "cotto e mangiato".
Quando sento parlare di freddezza, di professionalità, di preparazione militare mi tornano a mente certe cazzate prodotte dai nostri supercriminologi: dalla sapienza chirurgica del mostro di Firenze che si è poi rivelato un abile scannatore di capretti alla macabra danza della morte dei killer superaddestrati della strage del Pilastro che erano poi quei due fetenti dei fratelli Savi.
Aggiunto quindi un robusto punto di domanda sull'identità del killer della motoretta, una cosa va detta, comunque, con chiarezza: le vittime di Tolosa, i militari musulmani quanto il rabbino e i bambini ebrei, devono suscitare lo stesso sdegno e invocare identica solidarietà. Come evoca la belissima copertina di Libération di stamattina che li unisce in un'unica commovente epigrafe.
la "pista neonazista" sta per essere definitivamente abbandonata... col massimo dispiacere di Fiano, Nirenstein, Volli & Co.
RispondiEliminahttp://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=162925
rainews: a volte fonte, a volte nemico.
RispondiElimina(antiebraismo, che tristezza)
A me il motociclista killer di Tolosa fa venire in mente il motociclista killer di via Fani. Se è così, anche in questo caso qualcuno molto in alto deve aver saputo della strage in anticipo...
RispondiEliminachiederanno scusa ai tre parà resi mostri sui media?
RispondiEliminaQualunque cosa succeda, si comincia sempre a dare la colpa “all’estrema destra” o ai “neonazzzisti”. Tanto, tra un'indagine e l'altra, passa sempre almeno un giorno. In quel giorno, a caldo quindi, si martella l’opinione pubblica con i soliti temi demonizzatori.
RispondiEliminaPoi, quando emerge la verità, si corregge il tiro, ma intanto l’associazione di idee (neonazzzista=criminale) è stata fatta e fortemente divulgata.
Ora si scopre che il colpevole è un immigrato, dando quindi piena ragione a quelli che puntano il dito contro la società multietnica e sulla sua violenza.
Infine rimane il solito dubbio: questo algerino si dichiara “qaedista”, ed è quindi una pedina del Mossad... su questo non servono tante dimostrazioni: in rete troverete tonnellate di documenti a supporto di questa evidenza.
PS: dimenticavo. Dopo l’assassinio dei tre soldati, la polizia brancolava nel buio. Dopo l’omicidio di 4 ebrei lo hanno subito trovato. Che bravi, eh?
“FOR SALE: Black Scooter (Toulouse)”
RispondiEliminaSembra che la polizia sia risalita al terrorista maghrebino dopo che costui aveva provato a vendere online lo scooter che avrebbe utilizzato durante l'assalto. Questo dopo che la stessa polizia aveva annunciato la ricerca in tale direzione.
Cretino lui o cretini noi tutti?
@ Attila
RispondiElimina------------------------------
Ovviamente no, che idea...