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Il raid di Forza nuova contro il centro sociale di Rimini: cade l'aggravante dell'eversione

L’assalto al Paz da parte di Forza Nuova arriva in Cassazione e la Suprema Corte ridimensiona le accuse, rinviando in Appello per la riduzione delle condanne. I giudici di piazza Cavour hanno infatti escluso l’aggravante dell’eversione all’ordine democratico che era stata contestata in secondo grado agli 8 imputati, facendo lievitare le pene fino a 2 anni e mezzo. I carabinieri li avevano bloccati la notte del 25 settembre 2007, proprio mentre armati di spranghe e di benzina stavano partendo per mettere a segno l’attentato al centro sociale riminese di via Casalecchio. Era da un pezzo che i gendarmi tenevano d’occhio il gruppo di estrema destra che più volte aveva dato segni di ostilità nei confronti del Paz, dove si era già consumato l’incendio di 2 auto.
In qualche modo gli agenti erano riusciti a scoprire il luogo del raduno da cui sarebbero partiti per andare a liberare la vecchia scuola. A capo di tutti era il presidente provinciale di Forza Nuova Cesare Bonetti. Le fiamme d’argento li hanno ammanettati l’uno dopo l’ altro, recuperando spranghe, lattine di benzina e tutto il necessario per l’attacco, al quale avrebbero partecipato anche 2 minorenni. Avevano messo in conto anche un sequestro di persona, quello di un senzatetto che viveva nella vecchia scuola occupata. Processati e condannati, la sentenza di primo grado era stata aggravata in Appello, dove era stata contestata la finalità eversiva, esclusa invece dalla Cassazione.
Fonte: "Il Resto del Carlino"

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