Toffoloni e la strage di Brescia. Storie di piccole sette attratte dal fuoco purificatore
(umt) Del "piccolo terrorismo" magico religioso delle Ronde pirogene democratiche, che torna alla ribalta per il coinvolgimento di Marco Toffoloni nella quarta inchiesta sulla strage di Brescia, mi sono interessato nella prima edizione di Fascisteria. Ecco il testo del paragrafo:
Al mondo delle sette magico–religiose vanno ricondotte due esperienze locali di terrorismo minore nella seconda metà degli anni ’80. Per alcuni anni a Milano agiscono i Nuclei armati per la purificazione spirituale che uniscono elementi ideologici di integralismo cattolico e fondamentalismo islamico [a leggerla oggi la cosa mi sembra francamente ridicola: probabilmente era un testo di agenzia da me trascritto e poi non riscontrato adeguatamente, il mio metodo di lavoro era abbastanza approssimativo visto la straordinaria quantità di materiali informativi che manipolavo, ndb]. I Naps debuttano il 2 ottobre 1986 accoltellando alla schiena l’ex pastore valdese Calogero Falcone, proprietario della libreria ecumenica di San Babila. La notte di San Silvestro un ordigno danneggia la sede della Società antroposofica a via Vasto. Il 26 gennaio 1987 è compiuto un attentato contro un tempio dei testimoni di Geova. A febbraio l’obiettivo è il circolo Vita nuova, definito sede dei “vermi spiritualisti”, ma i “purificatori” sbagliano bersaglio e danneggiano un negozio di scarpe.
A marzo è la volta della chiesa valdese metodista. Il 28 agosto 1989, dopo un anno e mezzo di inattività, i NAPS fanno esplodere un ordigno contro una palestra di arti marziali a Bovisa. Il 20 gennaio 1990 l’ultima azione: una molotov nella galleria di corso Garibaldi rivendicata come attentato contro gli uffici del Corriere della Sera, “sacrilego quotidiano milanese che fa pubblicità alle sette del neospiritualismo moderno e antitradizionalista. Primo e ultimo avvertimento. Se faranno ancora pubblicità alle sette faremo altri attentati”. I Naps resteranno avvolti nel mistero. Diversa sorte tocca ai bolognesi delle Ronde pirogene antidemocratiche, responsabili dell'incendio di 120 utilitarie. Sono accusati di farne parte il professor Curzio Vivarelli, il disoccupato Luca Tubertini, entrambi aderenti all'associazione Ananda Marga, e i giovani Damiano Rossi e Mauro Borghi. I quattro sono arrestati il 23 maggio 1989. Una settimana dopo è la volta di Bruno Donati, 35 anni, impiegato. Le manette scattano anche per il padre di uno degli arrestati che per impedirne la cattura ha sparato con il fucile contro gli agenti: dovrà rispondere di tentato omicidio. Le Ronde bruciano le vecchie auto “simboli materiali dell'agglomerato sociale operaio–piccolo borghese” ma – scrivono – “passeremo ben presto alla demolizione delle abitazioni dei pezzenti, dei baraccati, degli emarginati ... e come terza fase alla soppressione fisica di tutti gli esseri abietti”. L’Ananda Marga, una setta induista, contesta l'uso del simbolo (una stella di David con sullo sfondo un sole nascente e uno swastika) da parte delle Ronde e pur riconoscendo il rapporto con i due arrestati nega ogni responsabilità per i “gesti fanatici e insulsi eventualmente attribuiti ai due, personaggi con problemi psicotici”, poiché l'associazione si occupa della diffusione dello Yoga come sistema per ritrovare l'armonia e l'equilibrio. Una dissociazione poco credibile: il movimento, fondato in India nel 1951 da un maestro bengalese di yoga tantrico, si è reso protagonista di numerosi e gravissimi episodi di violenza politica. Shrii Shrii Anandamurti organizza contemporaneamente un movimento spirituale e politico basato sulla Teoria dell’Utilizzazione Progressiva (il PROUT) che ha suscitato l’interesse di importanti economisti. Ananda Marga, in nome dell’opposizione al comunismo e al capitalismo, persegue una “terza via” e si dichiara contrario al sistema delle caste e fiero oppositore del Partito del Congresso. Dopo aver conseguito buoni risultati elettorali nel ‘67 e nel ‘69, il leader è arrestato nel 1971 per l’omicidio di ex membri. La repressione prosegue: nel ‘75 Indira Gandhi mette al bando l’organizzazione in tutta l’India. L’assoluzione per Anandamurti nel ‘78 accentua il vittimismo degli adepti: alla denuncia della persecuzione politica per motivi elettorali si accompagna il gesto disperato di otto seguaci (tra i quali cinque occidentali) che si suicidano col fuoco. Il movimento prende le distanze ma celebra il “sacrificio generoso”. Così in Australia, nel 1981, due adepti sono condannati per l’omicidio di un uomo politico ostile mentre l’anno successivo 17 membri del movimento sono uccisi in un tumulto a Calcutta. La setta agli inizi degli anni Ottanta prende piede anche in Italia, reclutando in ambienti evoliani: l’allarme è lanciato da Heliodromos, la rivista del Fronte della Tradizione che in un dotto articolo del professore Claudio Mutti (sotto pseudonimo) esamina tutte le violazioni dell’ortodossia hindu (universalismo, antropocentrismo, influenze steineriane) commesse dai seguaci della nuova scuola di yoga tantrico, una dottrina che ha influenzato anche Soho Asahara, il santone di Aum, la setta della strage col gas nervino nel metrò di Tokyo.
Nell’inchiesta sulle Ronde pirogene è coinvolto anche il veronese Giovanni Gunnella, figlio di Pietro, “il professore”, fiduciario della rete CIA, contatto tra Minetto e il colonnello Spiazzi. Una conversazione telefonica del giovane, residente a Firenze, sul “terzo uomo” di Ludwig (la prima organizzazione terroristica di ispirazione politico-religiosa, un mélange di intransigentismo cattolico e razzismo nazista) è citata nella sentenza ordinanza contro le Ronde. Il giudice istruttore Grassi sottolinea i rapporti con i Nuclei sconvolti della sovversione urbana e con l’estrema destra veronese. Nel documento “Piro acastasi”, redatto dal leader Tubertini e sequestrato al militante veronese Marco Toffoloni, emergono i punti di contatti con la weltanschaung di Ananda Marga, in particolare la teoria del fuoco purificatore. Questi ultimi due militanti delle Ronde sono stati chiamati in causa da Giampaolo Albertini per la strage alla stazione di Bologna. Un rapporto del capitano Giraudo sottolinea come “molte delle persone coinvolte nel procedimento relativo alle Ronde appartengono all’organizzazione Ananda Marga, struttura con estensione in vari paesi ed obiettivi non soltanto filosofici e religiosi ma anche rivoluzionari, con una struttura formata non soltanto di monaci ed adepti, ma anche da un servizio d’ordine e da regole molto rigide, di carattere quasi militare, cui erano costretti a sottoporsi gli adepti, con una simbologia nazista ed una partecipazione molto vasta di ex appartenenti a Ordine Nuovo” .
Al mondo delle sette magico–religiose vanno ricondotte due esperienze locali di terrorismo minore nella seconda metà degli anni ’80. Per alcuni anni a Milano agiscono i Nuclei armati per la purificazione spirituale che uniscono elementi ideologici di integralismo cattolico e fondamentalismo islamico [a leggerla oggi la cosa mi sembra francamente ridicola: probabilmente era un testo di agenzia da me trascritto e poi non riscontrato adeguatamente, il mio metodo di lavoro era abbastanza approssimativo visto la straordinaria quantità di materiali informativi che manipolavo, ndb]. I Naps debuttano il 2 ottobre 1986 accoltellando alla schiena l’ex pastore valdese Calogero Falcone, proprietario della libreria ecumenica di San Babila. La notte di San Silvestro un ordigno danneggia la sede della Società antroposofica a via Vasto. Il 26 gennaio 1987 è compiuto un attentato contro un tempio dei testimoni di Geova. A febbraio l’obiettivo è il circolo Vita nuova, definito sede dei “vermi spiritualisti”, ma i “purificatori” sbagliano bersaglio e danneggiano un negozio di scarpe.
A marzo è la volta della chiesa valdese metodista. Il 28 agosto 1989, dopo un anno e mezzo di inattività, i NAPS fanno esplodere un ordigno contro una palestra di arti marziali a Bovisa. Il 20 gennaio 1990 l’ultima azione: una molotov nella galleria di corso Garibaldi rivendicata come attentato contro gli uffici del Corriere della Sera, “sacrilego quotidiano milanese che fa pubblicità alle sette del neospiritualismo moderno e antitradizionalista. Primo e ultimo avvertimento. Se faranno ancora pubblicità alle sette faremo altri attentati”. I Naps resteranno avvolti nel mistero. Diversa sorte tocca ai bolognesi delle Ronde pirogene antidemocratiche, responsabili dell'incendio di 120 utilitarie. Sono accusati di farne parte il professor Curzio Vivarelli, il disoccupato Luca Tubertini, entrambi aderenti all'associazione Ananda Marga, e i giovani Damiano Rossi e Mauro Borghi. I quattro sono arrestati il 23 maggio 1989. Una settimana dopo è la volta di Bruno Donati, 35 anni, impiegato. Le manette scattano anche per il padre di uno degli arrestati che per impedirne la cattura ha sparato con il fucile contro gli agenti: dovrà rispondere di tentato omicidio. Le Ronde bruciano le vecchie auto “simboli materiali dell'agglomerato sociale operaio–piccolo borghese” ma – scrivono – “passeremo ben presto alla demolizione delle abitazioni dei pezzenti, dei baraccati, degli emarginati ... e come terza fase alla soppressione fisica di tutti gli esseri abietti”. L’Ananda Marga, una setta induista, contesta l'uso del simbolo (una stella di David con sullo sfondo un sole nascente e uno swastika) da parte delle Ronde e pur riconoscendo il rapporto con i due arrestati nega ogni responsabilità per i “gesti fanatici e insulsi eventualmente attribuiti ai due, personaggi con problemi psicotici”, poiché l'associazione si occupa della diffusione dello Yoga come sistema per ritrovare l'armonia e l'equilibrio. Una dissociazione poco credibile: il movimento, fondato in India nel 1951 da un maestro bengalese di yoga tantrico, si è reso protagonista di numerosi e gravissimi episodi di violenza politica. Shrii Shrii Anandamurti organizza contemporaneamente un movimento spirituale e politico basato sulla Teoria dell’Utilizzazione Progressiva (il PROUT) che ha suscitato l’interesse di importanti economisti. Ananda Marga, in nome dell’opposizione al comunismo e al capitalismo, persegue una “terza via” e si dichiara contrario al sistema delle caste e fiero oppositore del Partito del Congresso. Dopo aver conseguito buoni risultati elettorali nel ‘67 e nel ‘69, il leader è arrestato nel 1971 per l’omicidio di ex membri. La repressione prosegue: nel ‘75 Indira Gandhi mette al bando l’organizzazione in tutta l’India. L’assoluzione per Anandamurti nel ‘78 accentua il vittimismo degli adepti: alla denuncia della persecuzione politica per motivi elettorali si accompagna il gesto disperato di otto seguaci (tra i quali cinque occidentali) che si suicidano col fuoco. Il movimento prende le distanze ma celebra il “sacrificio generoso”. Così in Australia, nel 1981, due adepti sono condannati per l’omicidio di un uomo politico ostile mentre l’anno successivo 17 membri del movimento sono uccisi in un tumulto a Calcutta. La setta agli inizi degli anni Ottanta prende piede anche in Italia, reclutando in ambienti evoliani: l’allarme è lanciato da Heliodromos, la rivista del Fronte della Tradizione che in un dotto articolo del professore Claudio Mutti (sotto pseudonimo) esamina tutte le violazioni dell’ortodossia hindu (universalismo, antropocentrismo, influenze steineriane) commesse dai seguaci della nuova scuola di yoga tantrico, una dottrina che ha influenzato anche Soho Asahara, il santone di Aum, la setta della strage col gas nervino nel metrò di Tokyo.
Nell’inchiesta sulle Ronde pirogene è coinvolto anche il veronese Giovanni Gunnella, figlio di Pietro, “il professore”, fiduciario della rete CIA, contatto tra Minetto e il colonnello Spiazzi. Una conversazione telefonica del giovane, residente a Firenze, sul “terzo uomo” di Ludwig (la prima organizzazione terroristica di ispirazione politico-religiosa, un mélange di intransigentismo cattolico e razzismo nazista) è citata nella sentenza ordinanza contro le Ronde. Il giudice istruttore Grassi sottolinea i rapporti con i Nuclei sconvolti della sovversione urbana e con l’estrema destra veronese. Nel documento “Piro acastasi”, redatto dal leader Tubertini e sequestrato al militante veronese Marco Toffoloni, emergono i punti di contatti con la weltanschaung di Ananda Marga, in particolare la teoria del fuoco purificatore. Questi ultimi due militanti delle Ronde sono stati chiamati in causa da Giampaolo Albertini per la strage alla stazione di Bologna. Un rapporto del capitano Giraudo sottolinea come “molte delle persone coinvolte nel procedimento relativo alle Ronde appartengono all’organizzazione Ananda Marga, struttura con estensione in vari paesi ed obiettivi non soltanto filosofici e religiosi ma anche rivoluzionari, con una struttura formata non soltanto di monaci ed adepti, ma anche da un servizio d’ordine e da regole molto rigide, di carattere quasi militare, cui erano costretti a sottoporsi gli adepti, con una simbologia nazista ed una partecipazione molto vasta di ex appartenenti a Ordine Nuovo” .
"a leggerla oggi la cosa mi sembra francamente ridicola: probabilmente era un testo di agenzia da me trascritto e poi non riscontrato adeguatamente, il mio metodo di lavoro era abbastanza approssimativo visto la straordinaria quantità di materiali informativi che manipolavo, ndb"
RispondiEliminaEcco perché Ugo Tassinari è il migliore sulla piazza :-)
Comunque, io ti ho paragonato a Erodoto, che ha riportato sempre onestamente ciò che sapeva di persona, e ha trascritto fedelmente ciò che altri gli hanno riferito, talvolta con minore buona fede. Capita, giustamente, quando si deve gestire molto materiale, e voglio vedere quanti ricercatori lo riconoscono con altrettanta chiarezza.
I NAPS sono, secondo me, chiaramente leggibili: un individuo solitario, piuttosto incompetente (una capacità fantastica di sbagliare bersaglio), convinto delle tesi di René Guénon sul neospiritualismo, anche se Guénon difficilmente ne avrebbe approvato l'attivismo.
RispondiEliminaDate le premesse, i bersagli sono tutti logici, con l'eccezione di un attentato di cui non parli, ma che mi ricordo vagamente dai media, contro il Duomo di Cremona, che non ha nessuna logica in un contesto "guenonoide". Ma quest'ultima potrebbe essere una rivendicazione spuria.
Stranissima la storia delle Ronde Pirogene. Solo un pazzo prenderebbe di mira indiscriminatamente delle utilitarie, e anche se gli Ananda Marga hanno fatto politica militante, non credo che la facessero contro... i proprietari di auto scalcagnate.
Ma se erano più di uno, non era un pazzo solitario, e qualche motivazione ce l'avevano.
Si è saputo qualcosa dei protagonisti dopo?
Al di là dell'adesione o meno ad Ananda Marga di allora da parte di Vivarelli e Tubertini,
RispondiEliminale informazioni riportate su Ananda Maga sono totalmente errata.
Le invito a correggere le informazioni riportate.
Intanto Ananda Marga, non è una setta, né tantomeno induista.
Il riferimento al simbolo la svastica, che né richiama l'uso fatto dal nazismo, è deviante; a molti ma non a tutti è noto che il simbolo è molto antico e utilizzato ampiamente in India come simbolo sacro.
Riguardo ai numerosi e gravissimi episodi di violenza politica sarebbe onesto citarli per poter dare la possibilità di una reale informazione.
Le considerazioni poi del "vittimismo degli adepti" continuano a legare Ananda Marga ad un movimento di setta.
Continuano poi nell'articolo riferimenti totalmente inesatti su Ananda Marga,
La invito a correggere quanto scritto,
per un'informazione onesta e autentica,
grazie,
G.D.
https://picasaweb.google.com/anandamargaitalia/ANANDAMARGAINBLUEJEANS?authkey=Gv1sRgCNu3gITTgrfUNQ#5136556445170406114
RispondiEliminaGentil Guido, dovrebbe piuttosto indirizzare le sue contestazioni al dottor Introvigne, che è considerato tra i massimi esperti MONDIALI di nuove religioni.
RispondiEliminaNella scheda web del Cesnur Ananda Marga è classificato come movimento di ispirazione induista. Quanto alle violenze, nella stessa sede si può leggere quanto segue:
Nel 1971 lo scontro fra il governo indiano e i proutisti (e quindi Ananda Marga) raggiunge il suo apice. Ánandamúrti è arrestato; rimarrà in prigione fino al 1978, quando sarà definitivamente prosciolto da varie accuse, fra cui l'omicidio di alcuni ex-membri del movimento.
Nel 1975 le attività di Ananda Marga sono bandite in India, ma il bando cessa nel 1977. Fino all'inizio degli anni 1980 continuano violenze di vario tipo, nel corso delle quali otto discepoli di Ananda Marga (peraltro senza l'approvazione di Ánandamúrti) si bruciano vivi per protesta. Particolari controversie suscita la "città della gioia" Ananda Nagar nel Bengala, sovente attaccata da attivisti del Partito Comunista indiano e anche dalla polizia locale. Questi incidenti lasciano sul terreno una trentina di morti.
Sono violenze notevoli, non crede?
Quanto alla svastica di cui lei parla, proprio per non ingenerare equivoci, volutamente uso la trascrizione corrente tra gli studiosi di religioni orientali, che appunto usano l'articolo maschile, la w e il k ...
RispondiEliminaX Martinez che chiedeva sul dopo degli appartenenti alle Ronde Pirogene:
RispondiEliminache io sappia ora Curzio Vivarelli, sospettato dai ROS di essere il terzo uomo di Ludwig per un intercettazione in cui Giovanni Gunnella affermava «Curzio, amico di Furlan e Abel, è il terzo uomo di “Ludwig”», collabora con le EDIZIONI DI AR sia come autore ( il libro "L'alchimia delle dissonanze" sull'arte astratta di Evola) che come illustratore, il suo "Omaggio a Scriabin" colora la copertina del noto libro "La disintegrazione del sistema" e una sua tavola a colori si trova nell'edizione frediana dello Zarathustra che mal incolse ad Alemagno.
Qua un suo piccolo testo sul perchè della copertina de "La disintegrazione del sistema" http://www.edizionidiar.it/cultrura/il-perche-di-una-copertina.html
Se la memoria non mi inganna uno dei dirigenti veronesi del Fronte nazionale era perito di parte, come psichiatra, nel processo Ludwig.
RispondiEliminaMa del Fronte Nazionale di Freda ? Giusto ? Non quello di Tilgher o quello di Borghese.
RispondiEliminaSì, fu colpito da ordine di cattura nel blitz che nell'estate '93 portò in galera Freda, Gaiba, Ferri e altri due dirigenti del gruppo.
RispondiEliminaCosa ne pensi invece della vulgata abbastanza diffusa che vedrebbe come motivo scatenante della repressione contro il Fronte la frequente coincidenza temporale tra iniziative o riunioni di questo ed incendi di campi rom e baracche di immigrati ?
RispondiEliminaIl pretesto era perfetto, ma bisogna anche pensare a contesto internazionale, quello della caduta del muro e dell'Impero sovietico con le grandi migrazioni e fatti come gli assalti agli ostelli per gli asylanten (tipo Rostock) che creò in Italia l'aspettativa dei "nuovi mostri" prima ancora che il fenomeno avesse reale consistenza
RispondiElimina(nel 90 noi respingiamo gli albanesi ...)
Il fatto che alcune persone abbiano avuto dei coinvolgimenti diretti od indiretti in fatti di cronaca o semplicemente in indagini nulla dice sulla natura di Ananda Marga. La filosofia di Ananda Marga e del suo fondatore sono disponibili nei suoi libri disponibili da sempre al pubblico. E, nulla ha a che fare con violenze, retroscena terrorismo o altro. Cordiali Saluti M.P.
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