Shoa, Alemanno contestato al Giulio Cesare: per un congiuntivo sbagliato
Foto Paese sera |
In visita al 'Giulio Cesare', storico liceo del quartiere Trieste, santuario "nero" negli anni '70, per incontrare gli studenti dopo il 'Viaggio della memoria' effettuato a Auschwitz, il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha ricordato gli anni della sua gioventu'.
"Anni a volte molto difficili - ha aggiunto facendo riferimento ai cosiddetti anni di piombo - Proprio in questo quartiere ragazzi di destra e di sinistra sono morti a causa di divisioni, di contrapposizioni ideologiche. Tutto questo, oggi, deve essere assolutamente evitato".
La manifestazione è stata occasione per un siparietto tra il sindaco e uno studente del liceo che durante l'intervento di Alemanno ha abbandonato l'aula a causa di un lapsus grammaticale del sindaco. L'errore ha generato un gustoso equivoco. Il sindaco, che ha fatto un gran lavoro nel corso di questi anni per costruire un rapporto forte con la comunità ebraica, ha reagito prontamente temendo che il gesto potesse essere frutto di una "divergenza ideologica", cioè di un'intransigenza antifascista offesa dal fatto che un ex fascista abbia atto riferimento alle leggi razziali e "all'ignominia del nazismo". Niente di tutto questo: il giovanotto si era sentito disturbato da un lapsus grammaticale del sindaco, che aveva confuso: "spero vi servi" con la corretta versione del verbo: "spero vi serva". Così, finito il suo intervento, Alemanno si è precipitato a chiarirsi con ill "dissidente" e tutto è finito in una risata. "Lui è uno studente del classico", ha ironizzato con i giornalisti al seguito Alemanno, facendo notare che "quelli del classico" ci tengono a certe cose.
Tra gli altri, erano presenti anche il presidente della fondazione Museo della Shoah, Leone Paserman, e Lello Di Segno: "un reduce di Auschwitz e, dopo vari anni, non ero più Lello Di Segni, ma il numero 158526".
"Anni a volte molto difficili - ha aggiunto facendo riferimento ai cosiddetti anni di piombo - Proprio in questo quartiere ragazzi di destra e di sinistra sono morti a causa di divisioni, di contrapposizioni ideologiche. Tutto questo, oggi, deve essere assolutamente evitato".
La manifestazione è stata occasione per un siparietto tra il sindaco e uno studente del liceo che durante l'intervento di Alemanno ha abbandonato l'aula a causa di un lapsus grammaticale del sindaco. L'errore ha generato un gustoso equivoco. Il sindaco, che ha fatto un gran lavoro nel corso di questi anni per costruire un rapporto forte con la comunità ebraica, ha reagito prontamente temendo che il gesto potesse essere frutto di una "divergenza ideologica", cioè di un'intransigenza antifascista offesa dal fatto che un ex fascista abbia atto riferimento alle leggi razziali e "all'ignominia del nazismo". Niente di tutto questo: il giovanotto si era sentito disturbato da un lapsus grammaticale del sindaco, che aveva confuso: "spero vi servi" con la corretta versione del verbo: "spero vi serva". Così, finito il suo intervento, Alemanno si è precipitato a chiarirsi con ill "dissidente" e tutto è finito in una risata. "Lui è uno studente del classico", ha ironizzato con i giornalisti al seguito Alemanno, facendo notare che "quelli del classico" ci tengono a certe cose.
Tra gli altri, erano presenti anche il presidente della fondazione Museo della Shoah, Leone Paserman, e Lello Di Segno: "un reduce di Auschwitz e, dopo vari anni, non ero più Lello Di Segni, ma il numero 158526".
Certo sentir parlare alemanno di shoah e poi sapere che porta al collo la celtica è l'esatta indicazione del suo sfrenato opportunismo..e mi fermo qui ...
RispondiEliminaNon riesco più neanche a nausearmi delle sciocchezze che è costretto a dire Alemanno per servire i suoi padroni ebrei (si sa il sindaco è Pacifici).
RispondiEliminaÈ ovvio che non crede ad una virgola di quello che dice visto che non ci credeva fino a pochissimi anni fa ed aveva già avuto infiniti incarichi dirigenziali, grazie al fatto di essere genero di Rauti.
Ma quello che fa spavento è l'ossessione con la quale gli ebrei vogliono marchiare a fuoco l'intera umanità con le loro verità.
Che, ovviamente, sono falsità mostruose e confermano anche a chi aveva ancora qualche dubbio (io li ho avuti fino a venti anni fa)come la loro volontà di dominio sia globale e non ammette eccezioni.
Si legga il Bernard Henry Levy su Marine Le Pen per capire come siano terroristi in servizio permanente effettivo.
Per difendersi bisogna unirsi, al di là di qualsiasi schema ideologico.
L'unica ideologia dominante è ora quella sionista; tutti gli altri devono fare fronte comune.
Non se ne può più!
ha fatto bene lo studente..i congiuntivi sono importanti,mentre tutto il resto solo cazzate
RispondiEliminaNicola
Concordo con italiano, nel sostenere che l'unica ideologia dominante è quella sionista, sarebbe cosa buona e giusta vedere tutti gli uomini liberi impeganti in un fronte comune, quanto ad Alemanno, non ho più parole per definirlo.. Ma se ha scelto di servire, a tempo pieno, e con la massima devozione, una importante ed influente comunità, e non i cittadini romani.... avrà le sue buone ragioni figli di opportunismo politico degno del suo grande ex maestro Gianfranco Fini..
RispondiEliminaMa almeno Fini è coerente non porta la celtica al collo...
beh... fini coerente mi sembra un po' una forzatura......
RispondiEliminaAndrea
Caro Andrea fini è coerente rispetto ad Alemanno, almeno non porta la celtica al collo, non saluta da legionario, come fa Alemanno...
RispondiEliminaSono entrambi, con qualità diverse, servi della comunità influente romana, ma per i membri e per l'opinione Gianfranco è il numero 1 buon secondo, al momento, è Alemanno...
Alemanno se le va a cercare,poi non si capisce o forse si capisce benissimo dove vuole andare a parare(oltre al servile ossequio all comunita' ebraica ,l'avvicinamento a tutta a canaglia ex democristiana e l'attacco continuo alla Lega descritto ormai come il nemico principale)Quanto al nouveau philosophe(?) Bernard Henry Levy senza intrupparmi in un antisionismo di maniera ,voglio ricordare che negli anni 70 propugnava una scelta decisa ed irrevocabile tra Gerusalemme ed Atene,scegliendo ovviamente la prima.La differenza e' tutta qui.
RispondiEliminaA proposito di Shoah a scuola, ecco come potrebbero essere, con cautela, introdotte le argomentazioni di un revisionismo moderato, e fatte oggetto di salutare e formativo dibattito:
RispondiEliminahttp://archive.org/details/LaShoah.ProblemiDibattitiIdeologie