La promozione di Azzolini: buon lavoro, ragazzo del '77
Maurizio Azzolini spara contro la polizia davanti al carcere di San Vittore (Foto L'Unità) Questa è, con quella di Antonio Memeo che a gambe larghe fa fuoco sulle forze dell'ordine, la foto simbolo di un pezzo di '77, quello della compagna P38. Dei tre studenti del Cattaneo, Massimo Sandrini, Walter Grecchi e Maurizio Azzolini, che si sono guadagnati il loro quarto d'ora di celebrità (e lunghi anni di dolore tra esilio e carcere) partecipando agli scontri in cui rimase ucciso il poliziotto Antonio Custra (Milano, 14 maggio, corteo di protesta per l'omicidio di Giorgiana Masi) si torna a parlare oggi perché proprio il "pistolero" ha fatto carriera. Maurizio Azzolini è stato nominato capo di gabinetto del vicesindaco di Milano. E' un bravo funzionario, apprendo dal Corriere della Sera, penalizzato negli anni delle giunte di centrodestra e oggi 'promosso' a un impegno importante. Ieri sera twittava Stefano Nazzi: Pensa ora quanto parlerà De Corato. Per quel che mi riguarda, avendo un punto di vista assai minoritario (ho applaudito Alemanno, mentre infuriava la Parentopoli,per le assunzioni come manager di ex galeotti), posso tranquillamente gioire e augurare: buon lavoro, ragazzo del '77. PS: Per i non esperti: in sede processuale i periti difensivi hanno dimostrato (esibendo qualche semplice calcolo trigonometrico) la volontà di non uccidere da parte di Azzolini. Sparare verso un bersaglio a decine di metri di distanza con il braccio teso verso l'alto fa sì che i proiettili passeranno qualche metro sulla testa dei poliziotti. |
*PS: Per i non esperti: in sede processuale i periti difensivi hanno dimostrato (esibendo qualche semplice calcolo trigonometrico) la volontà di non uccidere da parte di Azzolini. Sparare verso un bersaglio a decine di metri di distanza con il braccio teso verso l'alto fa sì che i proiettili passeranno qualche metro sulla testa dei poliziotti*.
RispondiEliminaQuesta finezza non l'hanno usata con me: la mia RSCM arrivò rotolando dopo essere impattata molte decine di metri davanti al plotone che avanzava. Ma va bene così, chissenefrega, alla fine anche per quello Borrelli è stato premiato.
Ricordo anche che quegli incidenti sono si legati alla questione Giorgiana Masi, ma sono anche l'onda lunga di una serie di *rivolte* che avevano come obiettivo l'assalto al palazzo di giustizia dove venivo processato, con l'intenzione di linciare i fascisti accusati di ... omicidio di un poliziotto (non di un compagno ehhh). Quando si dice la coerenza tra annuncio e azione...
Venendo a Pisapia ha fatto non bene, ma strabenissimo ad assumerlo. Il problema di Pisapia non è tanto questo tipo di azioni, ma la tolleranza al becerismo antifascista a cui ha sciolto le catene e di cui volente o nolente Azzolini è un bel simbolo. Intanto vedremo come va a finire domenica 4 marzo a Milano, poi vedremo ad aprile, quando si aprono le danze sul 25 e sulle commemorazioni di Ramelli.
Vabbè, senza particolare polemica … io sono di Roma e so beinissimo ( se ne è parlato molto anche qua sopra) che tra i collaboratori di Alemanno è pieno di ex appartenenti allo “spontaneismo armato” fascista di fine settanta ed inizio ottanta e questo non solo oggi al Comune di Roma ma anche prima quando era ministro dell'Agricoltura.
RispondiEliminaNello specifico poi è provato che Azzolini puntò la pistola ma non solo non fu lui ad uccidere Custrà ma probabilmente nemmeno sparò … e nemmeno Memeo ..... a sparare - mi sembra di ricordare - fu un altro tizio poi finito nei PAC prima e successivamente in Prima Linea …. peraltro, se ben ricordo, pure “pentito” e che quindi ha scontato pochissimo … e questo, come in molti altri casi di quel periodo storico, vedi quello di Marco Barbone ( pure lui presente in Via De Amicis quel giorno e poi uccisore di Walter Tobagi ) senza che la cosa all’epoca abbia scandalizzato nessuno …
Insomma, per i "delatori", l'amnistia c'è stata quasi subito e nessuno si è posto più di tanto il problema ...
Forse su queste storie, da una parte e dall’altra, sarebbe bene farla finita di “demonizzarci” a vicenda e di chiudere veramente la pagina, come hanno fatto in qualche modo in Francia e soprattutto in Sud Africa.
Ognuno racconti quello che sa, ognuno si prenda pubblicamente le proprie colpe e per il resto …. amen … amnistia generalizzata …. al massimo terrei fuori da questa le stragi ….. altrimenti non la si finisce più … e mai si capirà veramente qualcosa di quegli anni …..
P.S. Non vedo proprio alcun legame tra l'episodio in cui morì Custrà ed il processo allora in corso a Loi e Murelli.
Per cui, quella di Murelli mi sembra una notevole forzatura, tra l'altro a quel gruppo di "autonomi" di allora l' "antifascismo" interessava decisamente molto poco, era considerato un terreno del tutto arretrato ...
Tra l'altro, nessuno ha mai nemmeno ipotizzato che Murelli, in quell'Aprile 1973, volesse con quella SCRM ammazzare qualcuno ... anche nel caso di Loi la cosa avvenne solo per una serie di circostanze diaboliche ....anche se lui la SRCM la tirò comunque contro i poliziotti e non a cacchio, solo per fare il botto, come Murelli ....
Certo, lanciare una bomba a mano o addirittura sparare non è come lanciare un sasso .... ma le responsabilità sono individuali e specifiche e come tali vanno giudicate ... e poi "storicizzate" ... che cacchio, sono passati quasi 40 anni ....
Mario Ferrandi detto Coniglio, che tra l'altro l'anno scorso si è anche riconciliato con la figlia di Custra, nata orfana, ha ammesso la responsabilità personale. In realtà spararono in cinque o sei, compreso un altro pentito Enrico Pasini Gatti (meglio noto come Casini Matti)...
RispondiEliminaPasini Gatti/Casini Matti. Un bel pentito dal nobile doppio cognome.
RispondiEliminaNon credo che Pasini Gatti fosse un nobile, se il cognome ha questo origine, certamente nel 1977 doevva trattarsi di nobili molto "decaduti".
RispondiEliminaIl figlio di papà del gruppo era casomai Marco Barbone ..... oltre ad esserne sicuramente il "capo".
Comunque dopo quella giornata il Collettivo Romana, che peraltro non era mai stato gran cosa ( non avevano nemmeno una sede )si sciolse.
E' vero che poi quasi tutti passarono ad esperienze lottarmatiste, ma in modo del tutto individuale, diverso tra loro e frammentato.