Il ragazzino sospettato per la strage di Brescia e il generale Spiazzi 2a edizione

(umt) Ci sono giorni in cui mi tocca scervellarmi per aggiornare il blog e giorni, come questi, dove invece, le notizie si accavallano. Tornerò, con una riflessione, sul fragilissimo mistero del professor De Tormentis, così come toccherà parlare del giorno del ricordo e della mobilitazione antifascista di segno contrario (e infatti in serata a Bergamo ci sono stati incidenti suscitati dal tentativo della sinistra antagonista di entrare in contatto con i militanti di CasaPound che stavano partecipando alla fiaccolata regionale). Ma intanto va segnalata la comparsa dell'ennesimo supertestimone sulla strage di Brescia. Ne parla Bresciaoggi: si tratta di un camerata friulano sessantenne che avrebbe segnalato il coinvolgimento nella strage di un diciassettenne veneto. In attesa di riaprire il dibattimento nel processo di appello, in programma per martedì 14, è stato avviato un procedimento dal tribunale dei minori di Brescia ed è stato sentito come persona informata il generale Amos Spiazzi, che tra l'altro (chissà perché) ha dovuto rispondere anche su Ludwig (un'altra storia su cui toccherà ritornare, prendendo spunto dal bel libro di Monica Zornetta). Nell'occasione ha ricordato la ventina di processi per cui è passato indenne (tra l'altro si era beccato in primo grado un ergastolo per la strage della questura di Milano). Uno, almeno, comunque l'ha perso: quando mi ha querelato ritenendosi offeso del fatto che l'avessi definito un "golpista". Il gip non ha ritenuto necessario neanche l'udienza preliminare: la verità del giudizio storico esulava dall'esito processuale. Esistono dei giudici a Napoli (e bravissimi avvocati, come il mio antico sodale Claudio Botti).