Capitale in tilt, slitta al 3 marzo il corteo della Destra

(umt) Il rinvio, a meno di 24 ore dallo svolgimento, della manifestazione contro il governo promossa dalla Destra di Storace con un notevole sforzo organizzativo è una botta mica male per il partitino postmissino. Francesco Storace la racconta così sul suo blog: 

Un po’ di telefonate, uno sguardo negli occhi, responsabilità: non possiamo esporre la nostra gente al rischio di un viaggio pericoloso, soprattutto al ritorno, sulle strade ghiacciate di queste terribili e freddissime giornate. Cosi’ e’ maturata la decisione di sospendere la manifestazione nazionale di domani a Roma, a causa del maltempo che sta devastando l’Italia e prenotare di nuovo lo stesso percorso per sabato 3 marzo, quando al centro dei guasti prodotti dal governo Monti ci saranno le tensioni sociali prodotte sul tema del lavoro e saremo alla vigilia dell’infausta firma del trattato europeo di bilancio.Ma a pesare sulla nostra decisione è stato anche il sindaco di Roma, che ci ha rivolto un significativo appello a rinviare il corteo “viste le condizioni di maltempo crescente fra oggi e domani”. Alemanno ha espresso l’auspicio di evitare “disagi non solo per i manifestanti ma anche per la città di Roma, essendo evidente la portata della manifestazione”. Ho visto il segretario cittadino di Roma, Dario Rossin, col responsabile dell’organizzazione, Roberto Buonasorte, e il capo della segreteria politica, Gabriele Limido, e abbiamo convenuto di rispondere responsabilmente e positivamente all’appello rivolto dal sindaco di Roma. In piazza ci torniamo appunto fra quattro settimane, il 3 marzo.

A me sembra, in realtà, che questa fosse l'unica cosa possibile vista la catastrofe dilagante: e non a caso la decisione è maturata al temine di un summit con la Protezione civile. E sicuramente, a confermare la giustezza della scelta e a lenire la ferita, è arrivato il disastro sfiorato a Civitavecchia: il traghetto della Tirrenia che si è sfasciato contro la banchina è proprio quello che avrebbe dovuto portare i militanti sardi in Continente.