Speciale AccaLarentia 12/ Elementi di storia di Guerriglia Comunista e questioni varie
(umt) L'interesse suscitato dallo speciale su Acca Larentia ha attratto l'attenzione di keoma 08, un noto militante del Movimento romano negli anni '70, frequentatore di forum e blog della sinistra, con cui mi è già capitato di incrociare le armi della critica. Keoma 08 conosce profondamente quelle storie anche se operava in un quadrante della Capitale diverso da Roma sud. Ho estrapolato i suoi diversi commenti e nonostante la discontinuità e i frequenti richiami interni che li appesantiscono li ho riportati integralmente, con un unico omissis. Perché dà importanti contributi originali sulla confutazione del ruolo degli ex Potop nella strage, sulle implicazioni dell'omicidio Recchioni, sulla storia di Guerriglia comunista tra guerra agli spacciatori e azioni antifasciste, sul tragitto della Skorpion raccontata da Della Longa.
Si, Menia sbaglia, per ignoranza assoluta dei fatti e per innegabile presunzione. Innanzitutto la "colonna romana" delle BR esisteva già da fine 1975 ed aveva svolto la sua prima azione, contro il magistrato Traversi, nel 1976 e poi molte altre nel corso del 1977. Quindi l'esordio operativo di tale colonna a Roma, alla data di Acca Larenzia, c'era già stato da un pezzo, senza contare poi l'assoluto disinteresse, dopo il 1974, delle BR per obiettivi di estrema destra. E sbaglia ritirando fuori pezzi del defunto teorema Calogero. Autonomia e BR non solo non erano facce della stessa organizzazione, ma addirittura erano antagoniste tra loro. E' vero che una parte del vecchio Potere Operaio romano, sciolto nel 1973, dopo svariati tentativi organizzativi armati e non ( Comitati Comunisti, Lapp, Fca ), era confluita, con a capo Morucci, nelle BR. Ma si trattava sostanzialmente del vecchio Comitato Comunista di Centocelle, e nemmeno tutto, e niente più. Mentre altri ex PotOp romano, la maggioranza, avevano fatto tuttaltre scelte, sia di tipo armato ( Ucc) che non .... L'autonomia a Roma, poi, per definizione non erano gli ex PotOp bensì i Comitati Autonomi Operai (volgarmente Volsci), lontani mille miglia dall'impostazione e dall'ideologia BR. Ad Acca Larenzia, poi, realisticamente non hanno agito nè ex potoppini nè tantomeno brigatisti, altrimenti, con la miriade di pentiti che ci sono stati in detti schieramenti, qualcosa di serio si sarebbe certamente saputo. Più realistico che abbiano agito cani sciolti, magari ex Lotta Continua ( sciolta a fine 1976), che numericamente erano molti di più e più eterogenei e frastagliati e che, in quella fase, erano politicamente allo sbando più completo. Senza dimenticare che, in quella zona ( Centocelle, Prenestino, Appio-Tuscolano - Cinecittà), agiva pure un gruppo composto prevalentemente da ex malavitosi, Guerriglia Comunista, che, pur occupandosi quasi esclusivamente di azioni contro lo spaccio di eroina, avevano fatto anche pesanti iniziative antifasciste ( ricordo quella contro Angelino Rossi, ma non solo) solo per caso non omicidarie. Quindi Menia toppa pesantemente e nulla significa il fatto che quella mitraglietta ricompaia un decennio dopo in mano alle BR, mi sembra a Firenze, i giri che può fare un arma illegale in un decennio sono veramente infiniti ed impossibili da ricostruire. C'è del vero invece nella storia del poliziotto. Quell'arma, regolarmente acquistata nei primissimi anni 70 in armeria dal cantante Jimmy Fontana, fu poi da lui, illegalmente ed in nero, rivenduta ad un poliziotto dell'antidroga che il cantante indicò per nome e per cognome. Non risulta però che questo poliziotto sia mai stato seriamente ascoltato su questa vicenda. Naturalmente questo non vuol dire che il poliziotto abbia direttamente fornito la mitraglietta agli attentatori di Acca Larenzia, magari pure lui se la sarà rivenduta in nero a chissà chi che poi ha sua volta l'ha rivenduta agli attentatori ... però indubbiamente la circostanza appare come molto inquietante
Per completezza di informazione, copiancollo qui un commento ad una discussione odierna su bellaciao.org sullo stesso argomento, a firma Raf. Devo dire, per correttezza che anni fa anche io sentii dire la stessa cosa da un ex attivista dell'Msi presente quel giorno ad Acca Larenzia.
------------------------------- Si, Recchioni fu ucciso dall’allora capitano dei carabinieri Sivori, che addirittura dopo aver provato a sparare con la propria pistola, che si inceppò, ne strappò un’altra dalle mani di un sottoposto e colpì Recchioni in piena fronte. Va anche detto però che dal gruppo di fascisti dove si trovava, probabilmente inconsapevole, pure Recchioni erano partiti almeno un paio di colpi d’arma da fuoco contro i carabinieri ; in particolare alcune testimonianze di fascisti presenti indicano in un nome ben preciso (omissis: a questo punto in tre righe Keoma 08 indica con le iniziali e alcuni dati biografici un militante neofascista di Roma sud inequivocabilmente riconoscibile, ndb). A maggior ragione, quindi, lascia perplessi il riconoscimento ufficiale di "vittima del terrorismo" per Recchioni
Vabbè, è roba comunque ormai prescritta. E comunque chiunque può andarsela a cercare su bellaciao.org/it. (replica Keoma 08 alla mia censura, ndb). Interessante l'ipotesi perché è innegabile che l'uccisione di Recchioni da parte di un carabiniere, molto più di quelle di Ciavatta e Bigonzetti da parte del "nemico storico", fu all'origine del cosiddetto "spontaneismo armato nero" ed in particolare dei Nar di Fioravanti e c. E sarebbe veramente curioso se all'origine di tutto ci fosse invece l'atto inconsulto di un "vecchio arnese" della destra extraparlamentare della generazione precedente, quella tanto odiata da Fioravanti e c. perché considerata in odore di servizi segreti ecc. ecc.
Anch'io, in altra discussione odierna su questo sito, avevo parlato della storia della mitraglietta negli stessi termini, anche se l'articolo di Libero rivela altri particolari, a partire dal nome del poliziotto. Interessante anche il riferimento al gruppo Guerriglia Comunista, come dicevo formato in gran parte da malavitosi di centocelle e del Tuscolano ... in una specie di faida tra gli spacciatori di fumo ( appunto i "guerriglieri") e gli spacciatori di droghe pesanti un pò in tutto il perimetro di Roma Sud. Ma "Guerriglia Comunista" non fu solo una copertura della malavita, che tra l'altro tenne in quel periodo lontano da Centocelle anche gli elementi della cosiddetta "Magliana" in quegli anni nascente come aggregazione paramafiosa. Al suo interno, oltre agli spacciatori di fumo ( il fatto che anni dopo alcuni di loro siano passati allo spaccio "pesante" non significa che allora non fossero sinceri nella lotta al diffondersi dell'eroina ) c'erano anche elementi della disciolta Lotta Continua di Roma Sud. E, come dicevo, Guerriglia portò a termine anche azioni antifasciste, tipo il tentativo di far esplodere, al momento dell'accensione e quindi con volontà omicida, la macchina di Angelino Rossi, allora guardia del corpo di Almirante e capo dei Volontari Nazionali del Msi. Ma ci furono anche i colpi sparati, ferendolo, ad un altro dirigente missino della Garbatella. Il legame di questo gruppo con le Br probabilmente ci fu ma fu episodico, si parlò anche di una militanza in Guerriglia di Germano Maccari, in effetti da sempre a border-line tra malavita di Centocelle, suo quartiere di origine, e lotta politica, poi approdato alle Br solo in occasione del sequestro Moro come uno dei carcerieri di Via Montalcini. E una presunta prova di questo legame fu indicata nel fatto che la primissima azione di Guerriglia, l'uccisione di tale Giampiero Cacioni, spacciatore di eroina ma anche ex fedelissimo di Delle Chiaie, uccisione comunque successiva al sequestro Moro, verrà firmata con la sigla M.P.R.O ( Movimento Proletario di Resistenza Offensivo), che era una specie di sottoprodotto delle Br, teorizzato in alcune risoluzioni strategiche diffuse a mezzo stampa. Ma poi, tra gli inquisiti di Guerriglia Comunista, per la parte non di origine malavitosa, risulteranno esclusivamente ex militanti di Lotta Continua e non invece di PotOp o delle BR o dell'autonomia, lo stesso Maccari sarà del tutto prosciolto da quel tipo di accusa. Probabilmente è in quello stranissimo "milieu" misto di ex militanti politici un pò "in cerca di autore" e malavitosi che credo vada cercata l'origine anche di Acca Larenzia. Poi la mitraglietta può essere nel tempo passata alle Br o da singoli militanti che vi possono essere confluiti ... o da semplice ( e magari mercerario) passaggio di armi da un gruppo all'altro .... Rimane comunque molto inquietante il ruolo, mai chiarito, di quel poliziotto ....
keoma 08
Grazie, Ugo ... è comunque saltato nel copia-incolla una importante frase relativa all'uccisione di Recchioni, refuso che credo puoi facilmente sistemare ....
RispondiEliminaComprendo, anche se non condivido pienamente, anche la piccola "censura" che hai fatto ... certo comunque, fermo restando che certe responsabilità minori sono ormai "prescritte", che ogni elemento di chiarezza, anche su aspetti minori di certe vicende, sarebbe oggi utile ... non solo per chiarire la vicenda di Acca Larenzia ma anche altre insolute di quell'epoca ... in particolare quella di Valerio Verbano che, sia pure di segno opposto, presenta però, a mio giudizio, nelle responsabilità analoghi elementi di commistione tra ambienti di militanti politici ed elementi di malavita ....
Rimandamela e la pubblico, senza problemi
RispondiEliminaIl refuso su Recchioni ( non appariva una frase) è già stato sistemato.
RispondiEliminaSull'altra questione, quella del "vecchio arnese" che avrebbe sparato provocando la reazione omicida del carabiniere Sivori, lasciamo perdere .... come dicevo, la "rivelazione" non è mia, mi ha colpito perchè mi ha ricordato di aver sentito personalmente la stessa storia anni fa e chi proprio vuole se la cerca su Bellaciao ... di nuovo grazie ...
Caro keoma,
RispondiEliminagrazie per il commento che hai fatto....ci sono alcuni spunti molto interessanti sulla storia di Guerriglia Comunista e soprattutto su quella zona grigia di militanti politici e malavitosi. Parli di una militanza in Guerriglia di Maccari, è una notizia scritta da qualche parte? Chi ne parla? Mi interesserebbe approfondirla....e soprattutto, mi interessa molto questa vicenda di Guerriglia e le sue azioni antifasciste....e della persona indicata dal SID (che solo negli anni successivi diventerà "famoso")...chissà perchè non è stato mai indagato per Acca Larentia, come chissà perchè nessuno ha chiesto al poliziotto e a Fontana com'era andata con la Skorpion...
La presunta militanza in Guerriglia di Maccari in verità era una "chiacchiera di movimento", dovuta alla particolarità "border line" tra politica antagonista e malavita del personaggio, comunque molto coraggioso e generoso, e al fatto che il centro operativo di Guerriglia fosse a Centocelle dove Maccari viveva.
RispondiElimina"Chiacchiera di movimento" che deve essere arrivata anche gli inquirenti, cosa che provocò quantomeno un interrogatorio dello stesso Maccari sui fatti di Guerriglia Comunista, ma la cosa si fermò lì.
E comunque il tutto avvenne prima che si sapesse, in anni molto successivi, del ruolo dello stesso Maccari nel sequestro Moro, del quale fu non solo carceriere ma anche - e questo si è saputo ancora anni dopo - esecutore materiale dell'omicidio, sia pure per circostanze casuali ( la pistola di Moretti si era inceppata).
Maccari lasciò subito dopo le BR ed è francamente difficile pensare, con questo "macigno" sulle spalle, che poi si possa essere imbarcato nelle attività ufficiali ( cioè rivendicate con questa sigla) di Guerriglia Comunista, tutte successive alla vicenda Moro.
A parte quindi Maccari, che realisticamente non c'entra nulla nè con Acca Larentia nè con le successive storie di Guerriglia Comunista, innegabilmente questo gruppo, per il metodo gangsteristico di azione militare ( il caso di Angelino Rossi, l'auto che doveva saltare al momento dell'accensione, ricorda alcuni film di mafia, ma anche Cacioni fu ucciso nella sua abitazione con un fucile di precisione da lunga distanza, cose mai viste nel lottarmatismo di sinistra di quegli anni e questo vale anche per Acca Larenzia), ma anche per l'incidenza sugli stessi territori ( Centocelle/Prenestino, Tuscolano/Cinecittà) avrebbe dovuto certamente suscitare sospetti anche per Acca Larenzia.
Se poi c'era anche quella segnalazione così precisa del Sid, quantomeno dopo che lo stesso tizio ( dovrebbe trattarsi di tale Marco Faraglia ) è stato successivamente arrestato per le azioni di Guerriglia, l'interesse degli inquirenti avrebbe dovuto essere eccitato ... e invece ....
E francamente, visto che in quell'epoca si poteva finire a lungo in galera anche per labilissimi indizi ( è il caso, sempre su Acca Larenzia, del povero Mario Scrocca), il dubbio che tutte queste inadempienze fossero dovute alla necessità di coprire il ruolo di quel poliziotto, che poi ha fatto pure una discreta carriera, diventa molto forte ... ed inquietante ...
Due giorni fa ho scritto qua sopra una cazzata.
RispondiEliminaIl personaggio di Guerriglia Comunista che corrisponde pienamente alle indicazioni date da Della Longa sull'articolo di Libero non è Marco Faraglia ( che pure è stato condannato per le vicende di quel gruppo) ma è Giuseppe Busà Di Dio.
Mi scuso per la defaillance di memoria ...
Scusa keoma, ma mi sembra che l'indicazione di Maccari come esecutore di Moro non sia per nulla certa. Se non erro si tratta solo delle affermazioni di Lanfranco Pace in un intervista a "Sette" dopo la morte di Maccari.
RispondiEliminaAlessandro
Diciamo allora che Pace è testimone autorevole che disponeva di fonti di primissima mano
RispondiEliminapuò essere che abbia indicato in Maccari l'esecutore materiale dell'omicidio Moro proprio perchè deceduto, un pò come cristiano Fioravanti fece con Alessandro Alibrandi per la sparatoria in cui morì Walter Rossi "salvandosi" da quell'accusa.
RispondiEliminaMassimo.
Vero, ma quantomeno ci va aggiunto Moretti, che se ne assunse la responsabilità nel libro-intervista con Rossanda e Mosca. Pace fa stagliare sola la figura del "soldato" rosso tragico. Ma a Moro spararono con due armi.
RispondiEliminaAlessandro
Pace la racconta così: Moretti che ha la principale responsabilità politica sulla condanna a morte se la assume anche materialmente ma durante l'esecuzione si blocca emotivamente e subentra Maccari. Questa versione risolve anche l'aspetto inconsueto della doppia arma.
RispondiEliminaQuanto a Rossi la differenza la fanno le testimonianze che spiegano che tra i due (Fioravanti e Alibrandi) a sparare è il più basso e robusto...
Ciao Keoma,
RispondiEliminagrazie per i tuoi interventi...la vicenda di Guerriglia Comunista è molto interessante...
Ho letto che c'era un pentito di Guerriglia Comunista, tal Solimeno, che racconta tutta una serie di cose sul gruppo....descrivendolo come molto molto organizzato (non solo spacciatori/gangster), con una direzione ecc ecc...sarà un mitomane o è attendibile?
e poi che nel gruppo ci sarebbe stato anche Settepani....sono stupidaggini?
Francesco Solimano ( non Solimeno) è stato un "pentito" di Guerriglia Comunista.
RispondiEliminaTipo particolare,ladro e rapinatore di Centocelle, prima di "pentirsi" riuscì a fare anche una rocambolesca evasione dall'ospedale S.Filippo dove era ricoverato .
Ripreso dopo qualche settimana, decise di "pentirsi", arrivando a far arrestare anche sua moglie, all'epoca incinta di 8 mesi.
Descrisse un gruppo iper-organizzato sul piano militare ma non fu molto creduto dagli inquirenti e soprattutto dalla Digos.
Su questo ho una mia idea, magistrati e soprattutto Digos temevano come la peste il "contagio" di un'alleanza sul territorio tra elementi della piccola malavita ( anche se non sempre piccola piccola) e lottarmatismo di sinistra ... e quindi, quando capitavano indizi in questo senso, forse cercavano di non parlarne o comunque di sminuirne il significato.
Cose del genere avvennero anche a Primavalle e S.Basilio, in modo altrettanto evidente, eppure si preferì sminuire anche in quei casi.
Guerriglia ebbe pure un "pentito indiretto", Antonio Ginestra, fratello di un militante vero, Ferdinando.
Antonio Ginestra detto "Il Corvo", coatto del Tufello, tossicodipendente ed anche lui molto particolare.
Amico strettissimo di Valerio Verbano ( partecipò alla famosa rissa dove venne ferito da una rasoiata Nanni De Angelis ) ma anche in rapporti, si disse, sia con Valerio Morucci ( cui sembra che fornì delle armi dopo l'uscita di questi dalle BR) che col gruppo fascista di Egidio Giuliani e Armando Colantoni, che realisticamente delle armi per Morucci erano i veri fornitori, anche se in questo caso dubito che Morucci ne conoscesse la provenienza.
Nel 1981, Antonio Ginestra era in galera per furto e spaccio.
Quando fu raggiunto anche da un ordine di cattura per le armi a Morucci ( forse "chiamato" in questo da Colantoni, divenuto colla boratore dei giudici) pensò bene di farsi pure lui "pentito" e chiamò in causa per Guerriglia Comunista un sacco di gente, dal fratello a militanti di sinistra e coatti vari che aveva conosciuto nel tempo fino a personaggi come Giuseppe "Peppone" De Vivo, futuro leader della Curva Sud romanista, all'epoca sostanzialmente estraneo alla politica attiva ma decisamente più tendente a destra che non a sinistra.
Senza dubbio Ginestra esagerò con le "chiamate", accusò di alcune azioni gente che in quella data era ospite di Regina Coeli o di Rebibbia, e fu quindi, in questo caso credo a ragione, creduto solo in parte.
Credo comunque che nè a Solimano nè a Ginestra sia mai stato, nemmeno lontanamente, chiesto mai niente su Acca Larenzia.
Settepani ( mi sembra Federico) era stato come tanti un militante del Comitato Comunista di Centocelle, potrebbe aver avuto a che fare con i gruppi messi in piedi da Morucci prima di entrare nelle Br( Lapp, FCA, soprattutto il primo coincideva sostanzialmente con quel comitato) ma non credo abbia mai avuto nulla a che fare nè con Guerriglia Comunista nè con le Brigate Rosse.
RispondiEliminaSe ricordo bene, fu arrestato negli anni ottanta ( non so se pure poi condannato, anzi penso proprio di no, visto che in epoca successiva è stato assunto dall'Università di Roma come impiegato amministrativo) per appartenenza a Prima Linea.
Tornando invece a Maccari, chi lo indicò prima come il quarto dei "carcerieri" di Via Montalcini ed in epoca ancora successiva come l'assassino materiale di Moro non fu Lanfranco Pace, bensì Adriana Faranda, questo molti anni dopo il fatto.
Ma, se ben ricordo, lo stesso Maccari ammise poi anche questa responsabilità, ne parlò persino in una trasmissione televisiva ( forse quella di Zavoli) raccontando anche molti particolari su come fu poi portata la Renault rossa in Via Caetani.
Naturalmente, è bene chiarirlo, Giuliani e Colantoni, fascisti considerati vicini a "Costruiamo l'azione" ma con larga autonomia operativa, le armi a Morucci, tramite Ginestra, le fornirono a pagamento ... in questo erano molto spregiudicati ed "affaristi" .... tramite la moglie di Colantoni, ex appartenente a gruppi di sinistra e pure lei poi "pentita", procurarono anche un documento falso, credo una patente frutto della incursione alla Honeywell - dove Giuliani lavorava - che stampava le patenti per la Prefettura di Roma, persino a Fabrizio Panzieri, allora latitante per "concorso morale" nell'uccisione di Mantakas ....
RispondiEliminaL'assalto al CED della Motorizzazione, mentre era in servizio Giuliani (l'Honeywell gestiva appunto la struttura), fu un caso unico nella fascisteria di sabotaggio, per altro efficace perché ritardò per qualche mese la stampa e i controlli sulle patenti. Il furto di documenti fu un accessorio. Nell'ultimo periodo, dopo l'arresto di Calore Giuliani si era completamente autonomizzato e aveva un service logistico molto efficiente che fornì armi e documenti a varie strutture movimentiste di sinistra: dal MCR di Morucci ai militanti allo sbando delle Ucc (Panzieri era stato scarcerato per la condanna di Mantakas e lui e Martelli ebbero il mandato per il pentimento di Bonano/Bonanno). Nelle batterie di rapinatori che ruotavano intorno aGiuliani (che era del Prenestino) girava anche qualche compagno ...
RispondiEliminaQuanto alla Faranda, nobilitò la delazione contro Maccari motivando che bisognava togliere a Gallinari (allora in gravissime condizioni di salute) il peso di essere l'esecutore della condanna a morte di Moro per favorirne provvedimenti di sospensione pena...