Speciale 7 gennaio/3: Parole che rompono il silenzio
A Franco, Francesco e Stefano, il nostro tributo. Un tributo fatto di quotidiano sacrificio, di sudore, di sangue, di vite spese ed a volte compromesse lontane da quello che, alle vostre orecchie distanti, sarà apparso come uno sgraziato vocio di oche starnazzanti, più che di camice nere della rivoluzione. Un nostro fratello maggiore dice: la rivoluzione è permanente ed effettiva. Al ricordo affianchiamo oggi le nostre scuse, se in quello sgraziato coro di chi ha eletto questo giorno a lavacro di altri 364 giorni trascorsi nella propria borghese condizione, avete potuto percepire la nostra presenza. Oggi tutto si ferma, perchè si onora la vostra morte. Da domani saremo nuovamente in strada, nelle scuole, nelle università, nelle fabbriche, nelle palestre, nei luoghi delle tragedie ed in tutti i carceri, del fisico e dello spirito, per continuare ad onorare la vostra vita.
Andrea Antonini
Franco, Francesco e Stefano a trentaquattro anni dal loro eccidio ad Acca Larentia. Assassinati dagli antifascisti in borghese e in uniforme. Ricordiamoli con serietà e solennemente, lontani dal chiasso, dal cicaleccio, dallo stridio, dallo strepito di questi giorni macchiati da ogni genere di squallido tira e molla per giunta messo in vetrina nell'universo dell'assemblearismo informatico. Non si meritano davvero certe espressioni scomposte né la strumentalizzazione, cosciente o meno, che in troppi, in assenza di uno psicologo, fanno della loro memoria. Non si meritano di certo gli esibizionismi e le lizze sguaiate da parte di protagonisti di un giorno all'anno né le appropriazioni di parrocchia. Certi che la realtà virtuale, così stomachevole, non rappresenta il reale ma lo deforma, confidiamo in un 7 gennaio solenne e serio in cui la piazza dimostrerà di pensare a loro e non ai propri foruncoli.
Coraggio. In alto i cuori!
Gabriele Adinolfi
Polaris/No Reporte
Sono passati oltre trent'anni, ma certe ferite non si rimarginano facilmente, fanno e faranno per sempre parte della storia del nostro paese,nel ricordo di tutti coloro che almeno una volta hanno combattuto nella vita per alti ideali dal profumo di libertà. Questo non significa che certe pagine tristi ,che hanno visto protagonisti perlopiù giovani ignari di ciò che stava accadendo attorno a loro ,non debbano chiudersi. Dagli errori di quegli anni dobbiamo tutti trarre il più alto insegnamento affinché quello
che è stato non torni mai più e che la violenza ,sia quella fisica che quella verbale, esca definitivamente dalla politica del nostro paese. L'impegno di tutti dunque deve essere quello della più ampia pacificazione e del ricordo.Pacificazione per quello che è stato perché in Italia si è combattuta una guerra senza vincitori né vinti, ricordo perché le tante vite spezzate vanno ricordate sia dall'una che dall'altra parte. Tutto questo dobbiamo farlo senza cadere nel tranello tanto frequente nella cultura
italiana di questi anni,quello di fare di tutta un'erba un fascio,quello di cadere in un buonismo progressista omini comprensivo,quello di far ricadere tutto in luoghi comuni e frasi fatte. La storia e la realtà non possono essere travisate nel nome del "siamo tutti uguali" e per questo sbaglia chi mette sullo stesso piano storie e avvenimenti diversi, crimini e fatti lontani troppi anni e svolti in circostanze completamente diverse. Chi cade a 17 anni sotto il fuoco del piombo della parte avversa con dei volantini in mano non può e non può essere accomunato a chi cade assaltando un blindato dei Carabinieri con un estintore in mano,significa fare un torto alla storia e alla verità. Fermo restando che
nel 2012 l'unico segnale che dobbiamo mandare è quello del cordoglio e della condanna di ogni qualsivoglia forma di violenza politica e non, vogliamo ribadire che ogni avvenimento ha una propria verità storica e di questa sarebbe sbagliato dimenticarsene.
Faredestra/Fareitalia
In merito ad alcuni articoli coparsi su sedicenti organi d'informazione riguardanti il prossimo anniversario della Strage di Acca Larenzia, precisiamo semplicemente che, per conto nostro non esiste alcuna polemica o rottura con chi che sia. Abbiamo chiarito la nostra posizione, a voce, già nei mesi scorsi. E non abbiamo nulla da aggiungere. Forza Nuova ricorderà i camerati caduti, come ha sempre fatto, senza riflettori, senza clamore, con il doveroso raccoglimento e contegno, adatti ad un Rito e a un momento Sacro quale quello del Presente.
Forza nuova Roma
«Mi auguro che la paventata mobilitazione della sinistra contro la manifestazione in ricordo di Acca Larentia non nasconda cattive intenzioni e non alimenti inutili scontri ideologici e spero vivamente che il Prefetto e le forze dell’ordine facciano pienamente il loro dovere. In Italia, la libertà di espressione è assicurata dalla ostituzione e se questo diritto dovesse essere violato saremmo in presenza di una situazione estremamente grave. I tre giovani uccisi ad Acca Larentia trentatre anni fa erano militanti iscritti al Msi che hanno pagato con la loro vita l’adesione a un partito politico rappresentato in Parlamento». E' inaccettabile che nelle sue dichiarazioni la sinistra, pur rivendicando le proprie idee, non abbia espresso la ferma condanna di chi ha stroncato tre giovani vite. Come sempre, la sinistra quando è in difficoltà dal punto di vista politico la butta sull’antifascismo, invece farebbe bene a spiegare ai suoi elettori come mai oggi il Partito democratico appoggia un governo che sta facendo pagare il prezzo più alto ai lavoratori e ai pensionati per coprire i debiti delle banche e i privilegi assicurati alle grandi imprese italiane»
Teodoro Buontempo
Presidente La Destra
Lo dico con fermezza, tutto è saltato per coolpa di presuntuosi con la barba lunga e la mano anche. Meglio non sfilare uniti con certi arrivisti da baracca. Ci si vede alla resa dei conti.
RispondiEliminaUn forzanovista
formidabile il commento di Buontempo
RispondiEliminaManca il comunicato di Roberto Bevilacqua di Fiamma Tricolore.
RispondiEliminaUgo, una piccola critica: ti occupi tanto di CPI ma della Fiamma te ne scordi sempre!
Hai ragione Fiamma 88. Non ho pubblicato il comunicato di Roberto Bevilacqua per la semplicissima ragione che non mi è pervenuto né ne ho trovato traccia nonostante una consistente attività di raccolta dati.
RispondiEliminaQuando ho notizie della Fiamma (vedi l'aggressione di Varese postata l'altro ieri) le do ...
Sarebbe buona cosa se - e la cosa non riguarda solo te - invece di lamentarvi dopo, vi preoccupaste prima di darmi le notizie. Tanto i miei recapiti mail e cellulare sono arcinoti ...
D'accordo Ugo.
RispondiEliminaFarò da "ambasciatore" ufficiale della Fiamma.
Ti posterò le nostre cose sulla tua bacheca di Facebook..Se poi le trovi interessanti, sai cosa farne ;)
Comunque devo dire che almeno quando ho organizzato il convegno a Modena il 28 ottobre, tramite le fonti giornalistiche, hai scritto qualcosa e ti ringrazio.
SMG
ma è ancoa vivo Drinkwater (bevilacqua)
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