"E’ giunto il momento della TECNORIBELLIONE!
Per anni abbiamo sentito parlare di TECNORIBELLIONE, ma mai come oggi questo incitamento è diventato attuale: è davvero giunto il momento di una RIBELLIONE alla tecnocrazia, al potere dei tecnici e restituire il potere al popolo sovrano.
Una RIBELLIONE ai governi dei tecnocrati, alle tasse dei tecnici, ai tecnici di Banche e Finanza “pagati” per svendere la nostra patria e “strozzare” il nostro popolo.
Oggi non c’è altra Rivoluzione al di fuori di una vera e sana ribellione contro la tecnocrazia. Solo la TECNORIBELLIONE può rappresentare la direzione per un movimento che sia davvero nazionale, identitario e di DESTRA SOCIALE. Per questo urge orientare il nostro popolo verso la giusta rotta!"
Così Giuliano Castellino motiva l'adesione del Popolo di Roma e della Destra sociale al corteo nazionale indetto per sabato prossimo dalla Destra di Storace. Riducendo a una bega politica di Palazzo quella che era stata una delle parole d'ordine più originali e meno comprese della destra radicale. Tecnoribellione era infatti la parola chiave di Meridiano zero, il gruppo fondato agli inizi degli anni '90 da un gruppo di fuoriusciti rautiani del Fronte della Gioventù, ispirato al "Trattato del Ribelle" di Junger e all'ultima elaborazione dottrinaria di Lello Graziani. MZ rappresenta per molti versi (antropologici e mentali prima che politici e militanti) il punto medio della retta che collega Terza posizione a CasaPound. Ed è quindi bizzarro, al di là dell'evidente approssimazione teorica nell'uso del concetto, che a compiere questa appropriazione indebita sia proprio Castellino, che appartiene piuttosto all'opposto filone della destra radicale romana che da Terza posizione mette capo all'esperienza di Movimento politico per esprimersi poi in Forza nuova. A meno che non si voglia leggerne l'aspetto farsesco della storia che si ripeta: l'essersi fatto carico Castellino, in perfetta circolarità, di ricondurre un pezzo di quella storia all'ovile alemanniano da cui era partito, mettendoci dentro anche qualche idea mal orecchiata.
Per il corteo nazionale della Destra Castellino riscopre la tecnoribellione
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Ugo Maria Tassinari
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lunedì, gennaio 23, 2012
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Abigeato ideologico e concettuale.
RispondiEliminaChe poi il significato di "tecnoribellione" di MZ non era manco questo contrabbandato da Castellino... Che pazienza.
RispondiEliminaE per quale motivo di grazia?
RispondiEliminaAntonio Rivolta
LA GEnTE vuole concetti chiari altro che tecno
RispondiEliminaciro
UMT se vuoi leggere qualche riga riguardo elaborazione concettuale contro i tecnici posta l'intervista a Vattimo uscita sul Secolo d'Italia. Si iscrive in una più vasta strategia/analisi già iniziata a Torino.
RispondiEliminaFuan-Torino
Mi dispiace dirlo, caro Ugo, il 4 febbraio contro il governo delle banche, presieduto dal premier Monti, marcia la destra dei kibbutz, in quanto al corteo partecipa una organizzazione come il Popolo di Roma, che si spaccia per destra sociale, il cui portavoce è un neo converito al sionismo Giuliano Castellino. Il quale in un comunicato stampa, del 18 ottobre 2010, notiziato alle ore 9,40 da una agenzia di stampa di rilievo nazionale affermò :
RispondiElimina“Il Popolo di Roma raccoglie l’appello, o meglio il grido di rabbia e di dolore, della Comunità ebraica romana e si schiera, senza se e senza ma, contro ogni forma di razzismo, discriminazione e negazionismo. Negare la tragedia dell’Olocausto, la sofferenza del popolo ebraico, la deportazione e lo sterminio di milioni di persone, tra cui moltissimi nostri concittadini, è un offesa alla memoria della Capitale”. Queste le parole di Giuliano Castellino, portavoce de Il Popolo di Roma, che ha aggiunto: “Siamo pronti ad un percorso politico-legislativo-culturale che combatta ogni forma di negazionismo. Solo non dimenticando gli orrori del passato è possibile costruire un futuro migliore per tutti”. Ha concluso Castellino: “Proiettati nella costruzione di una nuova Italia libera da lacerazioni ideologiche, certi che, oggi come ieri, Roma debba essere il locomotore di questo percorso, siamo pronti a sostenere la battaglia dei Cittadini romani di religione ebraica. Perché nessun romano sia più discriminato, deportato e gasato. Lo dobbiamo alla storia, ai nostri figli, alle nostre coscienze”.
Mi dispiace vedere marciare con il Popolo di Roma, anche l'associazione di promozione sociale Casa Pound di cui sono simpatizzante, anche alla luce degli attacchi che ha ricevuto dal presidente della nota ed influente comunità romana, Riccardo Pacifici.
ma infatti la notizia che Casapound manifestera' con la destra è falsa.
RispondiEliminaQuoto Michele Principe
RispondiEliminaOttima analisi di Principe
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