Domande e perplessità sul blitz contro CasaPound - 2a edizione

(umt) C'è qualcosa che non convince nel blitz di stamattina a CasaPound,  avvenuto nel quadro delle indagini per il ferimento di Francesco Bianco per cui è stato fermato lo storico leader di Acca Larentia, Carlo Giannotta, accusato di tentato omicidio come presunto componente del commando.

Se, come emerge dal mandato di perquisizione, Iannone non è indagato ma solo persona informata dei fatti, perché mandare un plotone di 50 carabinieri per acquisire il computer e altro materiale digitale dove rinvenire le tracce di questa oramai famosa discussione avvenuta sulla bacheca Facebook di Gabriele Adinolfi e che sarebbe all'origine del ferimento? 

Possibile che ad appena 24 ore dall'infelice uscita di Iannone sulla prematura morte del pm Saviotti, la magistratura sia scattata con un solo colpo di reni per organizzare il blitz, aprire un procedimento per istigazione a delinquere  e anche contattare il quartier generale di Palo Alto per bloccare il profilo facebook di "Gianluca da Tortuga"?
Io non ci credo, e non solo perché conosco i tempi della macchina burocratica.
E' comunque un fatto che tutto il sistema informativo di CasaPound è down: bloccati i server di casapound.org, di radiobandieranera, del forum vivamafarka.  Intanto una prima risposta sentimentale arriva su facebook da decine di "ragazzi di Ezra" che si stanno viralmente cambiando il nome, aggiungendo il patronimo "da Tortuga" (il nick di Iannone) o sostituendosi l'avatar con il suo (il castello dei Pirenei di Magritte) in omaggio al "Capo" bannato

Questo è un Paese in cui negli ultimi giorni un assessore legista ha invocato i forni per gli immigrati e un suo collega leccese ha dato del "gay disturbato psichicamente" al presidente della Puglia mentre ancora non si è spento l'eco delle furibonde polemiche in morte di Giorgio Bocca. E' possibile che una pessima, infelice battuta del leader di un movimento giovanile estremista abbia innescato questa reazione intimidatoria mentre altre intemperanze verbali in cui il rilievo penale è assai più evidente suscitano iniziative poliziesche e giudiziarie più blande? Eppure la sproporzione è evidente tra le forze messe in campo e l'occasione. 

E' più facile pensare allora a un effetto frullatore in cui le tensioni accumulate, a partire dall'arresto di "Zippo", passate per la strage di Firenze e per le aspre polemiche maturate intorno al corteo per l'anniversario di Acca Larentia, abbiano determinato questa impressionante accelerazione, in un dispositivo classico di "profezia che si autoavvera" 

Da settimane, ancor prima degli omicidi di Casseri, Gabriele Adinolfi non si stanca di segnalare i rischi di una imminente ondata repressiva: e infatti stamattina il n.2 di casaPound, Simone De Stefano ha spiegato ai giornalisti che quando si è affacciato e ha visto la strada invasa da carabinieri e vigili del fuoco ha pensato a uno sgombero se non proprio a un blitz giudiziario per lo scioglimento del movimento.

 La risposta politica che a caldo ha dato stamattina il gruppo dirigente di CasaPound - l'annuncio di una lista e di un candidato sindaco per le prossime elezioni capitoline, in programma l'anno prossimo - va nella direzione di uno strappo nei confronti del centrodestra e in particolare della persona di Alemanno. Una scelta ambivalente, ma quest'ultimo è un tema che merita uno specifico approfondimento.