Celtica o svastica, sul Nord sventola bandiera nera
Questioni di bandiera. Dalla Brianza al Trevigiano. Tra una bandiera di Forza nuova che sostituisce quella del Pd e una con la svastica che svetta nel cielo terso del paesino assunto a fama nazionale per aver ospitato qualche mese fa il festival degli skin. Per questultimo episodio, in particolare, a leggere i commenti del giornale on line che rilancia la notizia, si tratterebbe di una risposta provocatoria alla lentezza del parrocco (comparso nelle scorse settimane nella lista nera di Stormfront) a spendere la donazione che gli stessi skin gli avrebbero fatto la scorsa estate
CAPONAGO - Atto intimidatorio ai danni del Pd di Caponago: nella notte fra sabato e domenica ignoti hanno dato fuoco alla bandiera del Pd esposta fuori dalla sede del partito. Al suo posto è stata issata una bandiera di "Forza nuova" con croce celtica a sfondo nero.
Ha espresso tutto il proprio stupore Galbiati Maria Enrica, la coordinatrice del Pd di Caponago, quando domenica mattina ha visto ciò che era stato fatto alla bandiera: «Arrivati davanti all'ingresso della nostra sede in via Roma 39, in pieno centro cittadino, abbiamo visto la bandiera del Pd appallottolata per terra e bruciacchiata – afferma Galbiati – appesa al posto della nostra bandiera, di fianco a quella italiana e quella dell'Anpi, era appesa una bandiera di Forza Nuova con al centro una croce celtica su uno sfondo nero. Oltre a questo c'è stato anche un tentativo di effrazione della bacheca posta all'ingresso della sede del partito».
Visto l'atto intimidatorio, i dirigenti del Pd hanno deciso la stessa domenica di esporre denuncia contro ignoti presso la stazione dei Carabinieri di Agrate Brianza, che hanno sequestrato il vessillo di Forza Nuova.
«È la prima volta che ci capita una cosa del genere in città – conclude la Galbiati – e purtroppo non si tratta di un azione di tipo vandalico ma di un vero e proprio atto intimidatorio a sfondo politico. La denuncia ai carabinieri è stata dovuta, anche perchè si tratta di qualcosa che riteniamo molto preoccupante»
fonte: mbnews
REVINE LAGO - "Come se fao a tirarla zo?" Un anziano guarda esterrefatto il cielo azzurrissimo di Revine Lago. Non vorrebbe credere ai suoi occhi, ma la bandiera è lì. Issata su un pennone alto quasi quanto il vecchio campanile, che svetta poco lontano.
La bandiera che getta una triste ombra di costernazione nello sguardo dell'anziano ha al centro una svastica: nera su sfondo bianco. Da stamattina il vessillo del Nazismo sventola sopra una delle abitazioni di sassi di via Marconi, la strada principale di Revine, quella che unisce le tre frazioni di Lago, Revine e Santa Maria, la "strada della Vallata".
Ed è impossibile non notare quel simbolo. Non vederlo gonfiare dal vento. Posta sul tetto di una casa privata, la bandiera rischia di allungare sul piccolo comune pedemontano quelle ombre di simpatia nazista, che anche recentemente non hanno mancato di suscitare polemiche.
Ricordiamo infatti che Revine è stata sede, anche la scorsa estate, di un raduno di skinheads, che pur dichiarandosi lontani dall'ideologia nazifascista, non hanno certo goduto delle simpatie della popolazione locale.
E, poche settimane fa, anche don Ezio Segat, il parroco di Revine, ha avuto la sua parte di grane, finendo nella lista nera dei "delinquenti italiani" pubblicata dal sito online Stormfront, per aver accettato dagli skinehaeads una generosa "elemosina" a favore di immigrati e indigenti.
fonte: treviso oggi
CAPONAGO - Atto intimidatorio ai danni del Pd di Caponago: nella notte fra sabato e domenica ignoti hanno dato fuoco alla bandiera del Pd esposta fuori dalla sede del partito. Al suo posto è stata issata una bandiera di "Forza nuova" con croce celtica a sfondo nero.
Ha espresso tutto il proprio stupore Galbiati Maria Enrica, la coordinatrice del Pd di Caponago, quando domenica mattina ha visto ciò che era stato fatto alla bandiera: «Arrivati davanti all'ingresso della nostra sede in via Roma 39, in pieno centro cittadino, abbiamo visto la bandiera del Pd appallottolata per terra e bruciacchiata – afferma Galbiati – appesa al posto della nostra bandiera, di fianco a quella italiana e quella dell'Anpi, era appesa una bandiera di Forza Nuova con al centro una croce celtica su uno sfondo nero. Oltre a questo c'è stato anche un tentativo di effrazione della bacheca posta all'ingresso della sede del partito».
Visto l'atto intimidatorio, i dirigenti del Pd hanno deciso la stessa domenica di esporre denuncia contro ignoti presso la stazione dei Carabinieri di Agrate Brianza, che hanno sequestrato il vessillo di Forza Nuova.
«È la prima volta che ci capita una cosa del genere in città – conclude la Galbiati – e purtroppo non si tratta di un azione di tipo vandalico ma di un vero e proprio atto intimidatorio a sfondo politico. La denuncia ai carabinieri è stata dovuta, anche perchè si tratta di qualcosa che riteniamo molto preoccupante»
fonte: mbnews
REVINE LAGO - "Come se fao a tirarla zo?" Un anziano guarda esterrefatto il cielo azzurrissimo di Revine Lago. Non vorrebbe credere ai suoi occhi, ma la bandiera è lì. Issata su un pennone alto quasi quanto il vecchio campanile, che svetta poco lontano.
La bandiera che getta una triste ombra di costernazione nello sguardo dell'anziano ha al centro una svastica: nera su sfondo bianco. Da stamattina il vessillo del Nazismo sventola sopra una delle abitazioni di sassi di via Marconi, la strada principale di Revine, quella che unisce le tre frazioni di Lago, Revine e Santa Maria, la "strada della Vallata".
Ed è impossibile non notare quel simbolo. Non vederlo gonfiare dal vento. Posta sul tetto di una casa privata, la bandiera rischia di allungare sul piccolo comune pedemontano quelle ombre di simpatia nazista, che anche recentemente non hanno mancato di suscitare polemiche.
Ricordiamo infatti che Revine è stata sede, anche la scorsa estate, di un raduno di skinheads, che pur dichiarandosi lontani dall'ideologia nazifascista, non hanno certo goduto delle simpatie della popolazione locale.
E, poche settimane fa, anche don Ezio Segat, il parroco di Revine, ha avuto la sua parte di grane, finendo nella lista nera dei "delinquenti italiani" pubblicata dal sito online Stormfront, per aver accettato dagli skinehaeads una generosa "elemosina" a favore di immigrati e indigenti.
fonte: treviso oggi
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