Torino, lo stupro inventato scatena la caccia allo zingaro: distrutto il campo Rom
Si è trasformata in un raid violentissimo la manifestazione contro la criminalità, organizzata alla periferia di Torino per protestare dopo la violenza sessuale denunciata da una sedicenne nella zona della Continassa. La ragazza aveva indicato come sospetti aggressori due nomadi. Lei stessa, spaventata dalla violenza scatenata, ha smentito lo stupro: "Mi sono inventata tutto, sono stata con un ragazzo".
L'episodio lo aveva segnalato già stamattina, in termini abbastanza vaghi, la stessa edizione online di La Repubblica che ora al pogrom scatenato dedica l'apertura del giornale. La ragazzina, nella prima ricostruzione, sarebbe stata trascinata in un portone vicino casa da due presunti stranieri e ritrovata con gli abiti laceri, dopo lo stupro, dal fratello. La (falsa) notizia ha innescato una reazione esplosiva in un contesto già di grande tensione. Questa la ricostruzione del raid nel servizio di Erica Di Blasi:
"Poco prima delle 20 un gruppo di residenti armati di bastoni ha dato l'assalto al campo nomadi abusivo, dandogli fuoco. Poco fa il fratello della vittima è riuscito a riportare la calma. La manifestazione era cominciata pacificamente, con i familiari della ragazzina in corteo con circa 500 abitanti della zona. La sfilata è partita da piazza Montale. I fotografi e gli operatori tv sono stati allontanati in malo modo, uno di loro è stato anche schiaffeggiato. Poco dopo, una parte dei manifestanti si è incappucciata e con mazze, bastoni, spranghe e bombe carta è andata all'assalto del campo abusivo. Allontanato a calci l'unico nomade rimasto nelle vicinanze, hanno sfasciato tutto e bruciato baracche, auto e roulotte: almeno una ventina. Presi alla sprovvista carabinieri e polizia che soltanto più tardi sono schierati in forze. Il fratello dellla vittima, accompagnato ai carabinieri, ha parlato al gruppo di devastatori spiegando loro che non erano stati i nomadi a aggredire sua sorella, ma che la storia doveva ancora essere chiarita. Poco dopo la smentita definitiva della ragazza: "Non sono stata violentata, mi sono inventata tutto". I rivoltosi si sono così calmati e allontanati alla spicciolata. Fermato uno dei manifestanti. Un'altra ventina di persone che avrebbero partecipato all'assalto sono state identificate".
Non è il primo caso di raid anti-rom: nella primavera 2008 particolarmente brutale fu l'assalto a una baraccopoli di Ponticelli, dopo il presunto rapimento nelle vicine case popolari, di una neonata da parte di una minorenne rom. Nel quartiere, un tempo roccaforte operaia e comunista ma dallo smantellamento della periferia industriale napoletana trasformatosi in roccaforte camorrista, a scatenare la violenza razzista sarebbero stati gli appetiti speculativi di affaristi senza scrupoli interessati alla liberazione del terreno occupato dai nomadi. Sul ruolo dei "cumparielli" del clan Sarno nell'istigare e scatenare la violenza e sugli interessi economici nell'area di imprese di Casapesenna, il paese del boss Zagaria (sì, il superlatitante arrestato proprio l'altro giorno), dapprima escluse dagli appalti per le norme antimafia ma poi riammesse grazie a un ricorso al Tar, c'è un bel reportage di Emiliano di Marco per global project.
Ugo, ma questa "manifestazione contro la criminalità, organizzata alla periferia di Torino" chi l'ha messa in piedi?
RispondiElimina45 ergastoli a testa a questi fascisti
RispondiEliminaMicio, non ti hanno spiegato ancora che un ergastolo dovrebbe bastare? E dai, il solito esagerato ...
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