Oggi la fiaccolata per Zippo. Giustizia giusta: arresto punitivo

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(umt) E' in programma oggi la fiaccolata di solidarietà che i "ragazzi di Ezra" organizzano al Gianicolo per "Zippo", il militante del IV municipio arrestato per l'aggressione a un gruppo di giovani attacchini del Pd pestati la notte del 3 novembre scorso. La vicenda è abbondantemente nota ai lettori di questo blog, tra lo sdegno dei suoi camerati di CasaPound e la scelta (per me disgustosa) di certi compagni che hanno applaudito al tintinnar di manette. Diverso è, ovviamente, il discorso per i dirigenti del Pd che hanno rivendicato collettivamente una denuncia che sul terreno stretto dei fatti lascia più di una perplessità: almeno loro rivendicano il quadro della legalità repubblicana come orizzonte. 

Una riflessione più seria, che travalica le logiche da curve da stadio, la tenta "Giustizia giusta", l'associazione che porta avanti l'impegno di uno dei più famosi "imputati per professione", Paolo Signorelli, e sottolinea il pericoloso precedente costituito da questo arresto.

Il giorno 29 novembre al ritorno da un viaggio in Birmania viene arrestato Alberto Palladino giovane militante dell’organizzazione “CasaPound”, con l’accusa principalmente di lesioni aggravate, perpetrate ai danni di giovani del Partito Democratico. Non entrando in merito ai fatti, ci preme sottolineare il trattamento punitivo eccessivo e sommario, riservato ad Alberto Palladino dal Gip, il quale motiva la reclusione presso la casa circondariale di Regina Coeli adducendo ipotesi di reiterazione del reato, non lasciando sotto intendere che Palladino è incensurato e che l’accusa arriva esclusivamente da avversari politici. Anzi è stato previsto il limite temporale massimo previsto dalla legge per l’interrogatorio di garanzia, che Palladino affronterà il 5 dicembre, quasi a voler ostentare il sistema punitivo usato nei riguardi di un “presunto colpovele”. Continua a recitare la nostra tanto odiata magistratura italiana il ruolo del leone, quando c’è una facile preda sull’altra sponda del fiume, mentre le inchieste serie, quelle che punirebbero la svendita dell’Italia alle solite lobbies finanziarie oppure che farebbero luce su atteggiamenti violenti e illeciti dei corpi dello stato continuano a rimanere nell’ombra. E così Spaccarotella si merita solo sei anni di carcere per aver ucciso un ragazzo disarmato, mentre Palladino si merita un carcere preventivo e punitivo perché potrebbe, ripetiamo potrebbe, usare violenza contro ignoti e per ignote

motivazioni.

Una riflessione sulla dimensione umana della vicenda è invece offerta da Davide De Stefano che con Palladino ha condiviso la leadership del Blocco Studentesco

Titoloni sui giornali. Con articoli, come sul Corriere della Sera, che iniziano così: "Dopo le mazzate a cinque militanti del Pd che affiggevano manifesti contro la mafia, si è concesso una soleggiata vacanza in Thailandia". Addio presunzione d'innocenza, benvenute illazioni su "vacanze soleggiate". Alberto tornava da una missione umanitaria, dove con altri volontari aveva aiutato il popolo Karen a creare campi di riso e caffè vitali per la loro sopravvivenza, visitato scuole e cliniche dove molti bambini hanno potuto ricevere cure mediche.  L'importante però, è che chi deve, sappia che NOI di questo tipo di repressione e di ingiustizie, ce ne freghiamo. Perché chi come Zippo si assume nella vita tutta la gravità delle proprie scelte e il peso di una lotta, riesce a vivere con leggerezza queste che restano finte "tragedie", che scivolano addosso senza provocare nessun dolore. E' con tutta questa "leggerezza" che continuiamo a dire ME NE FREGO.

PS: A proposito della logica da stadio imperante (che si esprime nelle scritte "Marchionne infame" e negli appelli apparsi su Indymedia a mandare cartoline di dileggio all'avversario detenuto) nessuno parli di "ritorno agli anni '70". Perché allora si ragionava in un altro modo: "l'Msi fuorilegge ce lo mettiamo noi e non chi lo protegge" ...