Cardini: l'intellettualismo frustrato di Casseri e gli omicidi di Firenze
(umt) Nei giorni scorsi segnalavo la sciagurato articolo del Corriere Fiorentino che mi accusava di aver esaltato Casseri per averlo definito un intellettuale. Ora leggo in uno scritto polemico del professor Cardini (indignato con "La Repubblica" per una grafica corretta nei contenuti ma inquietante per la contestualizzazione e i nessi) una riflessione proprio sul rapporto tra la frustrazione intellettuale dello scrittore e il suo gesto estremo. La cosa, ovviamente, mi conforta ...
di Franco Cardini (...) Il bello è che da questo quadro finisce con lo scomparire perfino il triste protagonista immediato, lo sciagurato omicida-suicida. Poco e distrattamente si è indagato anche su di lui: qualche nota di colore, come i cimeli fascisti che teneva in casa. Poco è trapelato della sua personalità, oscura e contorta forse, ma di non trascurabile spessore. Nel 2010 Gianluca Casseri aveva pubblicato insieme con Enrico Rulli (un altro battitore intellettuale libero, impiegato delle ferrovie e simpatizzante di sinistra) un romanzo di tipo fantaesoterico edito dal vicentino Punto d’Incontro, La chiave del Caos, ambientato nella Praga magica dell’imperatore Rodolfo II, pieno di straordinarie e inquietanti somiglianze con Il cimitero di Praga di Umberto Eco, edito dalla Bompiani proprio nello stesso anno; mentre nell’ottobre successivo usciva a Parigi Le Kabbaliste de Prague, di Marek Halter, di tema affine. Una stranissima coincidenza, sulla quale sarebbe interessante se lo stesso Eco potesse dire una parola. Ma a proposito di un altro tema echiano, nucleo appunto dell’ultimo romanzo del semiologo alessandrino, cioè la genesi dei celebri Protocolli dei Savi Anziani di Sion, Gianluca Casseri scrisse e nel novembre 2010 pubblicò e diffuse in proprio, sul suo sito chiave_caos@libero.it, un interessante saggio dal titolo I Protocolli del Savio di Alessandria.
La lettura di questi scritti, alla luce del folle gesto del 13 dicembre scorso, proietta sulla personalità dello sfortunato, sciagurato Gianluca Casseri una luce livida, di erudizione fumosa e disordinata eppure intensa: una personalità controversa, turbata, infelice. Da questo intellettualismo frustrato – nulla, nella società dell’immagine e del successo, è meno tollerabile del non sentirsi notati e riconosciuti – possono esser nati e cresciuti la forsennata mania razzista degli ultimi tempi e il cupo desiderio di vendicarsi di una società distratta e ingrata ripetendo il gesto di Erostrato, l’incendio del tempio di Artemide in Efeso perpetrato affinché la gente parli, sappia, riconosca. L’inferno della perpetua damnatio memoriae preferibile alla morte lenta e silenziosa dell’anonimato. Una tragedia nella tragedia, che purtroppo non restituisce le vite innocenti dei senegalesi uccisi, che non reca sollievo alle loro famiglie, ma che a sua volta è suscettibile di un pensiero meno convenzionale, meno distrattamente condannatorio. La riduzione di tutto alla rinnovata condanna della follìa fascista, per giunta comodo passepartout per sottrarsi ad analisi più impegnative, capro espiatorio per tutte le stagioni, exutoire chiamato frettolosamente in causa per cavalcare strumentalmente la contingenza e magari distrarre l’attenzione dalla ricerca dei responsabili principali della crisi nella quale attualmente l’Europa e il mondo si dibattono, è intollerabile.
Sull'intellettualismo frustrato non sono d'accordo con Cardini.
RispondiEliminaTutti coloro che studiano, fanno ricerca, se sono sconosciuti o non sgomitano per apparire, per pubblicare, per farsi intervistare, per conquistare cattedre, possono essere assoggettati a questa miserabile categoria. C'è un riflesso condizionato di carattere corporativo da parte della casta dei professori universitari che già si espresse chiaramente contro i libri di Pansa (frustrato anche lui?).
Io sono un intellettuale frustrato, cornuto e mazziato, al pari di tanti altri che stimo, e ci terrei, in un paese come il nostro, che a differenza della Francia, disonora i suoi intellettuali (spesso, purtroppo, a ragione, soprattutto oggi, tempo di intellettuali di regime), difendere coloro che studiano, scrivono, leggono buoni libri e, se ammazzano senegalesi, non lo fanno perché i senegalesi sono belli, bellissimi, parlano le lingua anche quando fuggono con la lora paccottiglia, come ha scritto miserabilmente Sofri, che facendo parte della corporazione per cooptazione, ed essendo stato eletto a interprete morale di una generazione di pentiti per bene e come si deve, può grottescamente scrivere puttanate sulla prima pagina di Repubblica ricevendo l'approvazione del ceto di appartenenza.
Capisco Cardini: bisogna bruciare un po' di incenso ai piedi del Moloch per poi dire alcune sentite parole...
Alessandro Pavolini era un intellettuale con i fiocchi, come Goffredo Coppola: in questo caso si parla di "tradimento della cultura" e la corporazione è salva!
Mi e vi chiedo: ma che "intellettualismo" è scrivere un romanzo di fantasy?E poi cosa c'entra con la follia omcida-suicida?
RispondiEliminaCasseri non ha pubblicato solo un romanzo fantasy ma anche numerosi saggi ...
RispondiEliminacasseri era sicuramente un intellettuale, palesemente fuori di testa, come è possibile che ad un tipo del genere abbiano dato un regolare porto d'armi?
RispondiEliminaIn tutti i casi, mi dicono che "Repubblica" ha pubblicato nel fascicolo nazionale - rubrica delle lettere - una precisazione di Cardini del tutto diversa, molto più breve. Per quanto posso vedere a schermo, su "Repubblica/Firenze" non compare nulla in prima pagina... nell'interno?
RispondiEliminala legge sulle rettifiche limita il testo a 1800 caratteri.
RispondiEliminaecco tutto il testo di Cardini:
RispondiEliminahttp://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=70331:franco-cardini-vittima-degli-sciacalli-di-de-benedetti&catid=83:free&Itemid=100021
caro anonimo, ti ringrazio per la buona volontà ma per i primitivi come te che non conoscono il concetto di link attivo segnalo che è sufficiente cliccare sulle parole evidenziate in rosso nel testo "scritto polemico" per leggere l'intero intervento di Cardini
RispondiEliminaindicare come sito un indirizzo email è davvero agghiacciante, nonché privativo di un senso compiuto per la frase!
RispondiEliminahai ragione ma possiamo concedere all'anziano professore un minimo di imbranataggine tecnologica e a me la fissazione filologica di rispettare i testi compresi gli errori?
RispondiEliminaRibadisco che la fisiognomica e le fattezze corporali di Gianluca Casseri, lo penalizzavano assai;sembrava più un beone avvinazzato, che un intellettuale erudito, i cui scritti erano di uno spessore culturale di taglio superiore, quasi scritti da un professionista e non da un autodidatta, come sembrava che fosse stato in vita.Notevole è l'opera di demolizione del semiologo Umberto Eco da parte sua, ricordando l'articolo apparso sul rotocalco L'Espresso, ove il romanziere scriveva che i proclami dei brigatisti non erano altro che proclami di ...brigadieri.D'altro canto se si osservava l'avatar indiano Sai Baba, che fisicamente era repellente, tutto a questo mondo è possibile.Comunque l'epilogo e soprattutto il falso obiettivo, scelto per chiudere la sua esistenza, squalificando se stesso e i suoi scritti che rimangono comunque pregevoli, autorizzano a ipotizzare che ci fosse qualcuno alle sue spalle.Non c'è posto per gli autodidatti e gli eruditi come Casseri, le corporazioni professionali varie, gelose delle proprie prerogative, non cedono di un millimetro, ma anche le mafie accademiche, che sono una casta di privilegiati al pari dei farmacisti.Che sia stato questo a spingere verso il tragico epilogo l'intellettuale frustrato? TV
RispondiEliminaSenti, caro Tv, perché "intellettuale frustrato"?
RispondiEliminaPenso che sia ora di smetterla con questa storia dell'intellettuale frustrato, della frustrazione, dell'invidia per l'orribile francese dei senegalesi, e puttanate varie. Esiste la follia: basta e avanza. Negli anni Settanta e Ottanta, ancora sotto l'influsso del'enorme dibattito culturale sulla legge Basaglia, la follia era un tema meno spinoso di oggi, quando il "politicamente corretto" ha divorato anche il tema della follia: una delle punte migliori del dibattito di quegli anni... ma prevale il colore della pelle delle vittime e scatta il riflesso condizionato del totalitarismo di sinistra che si applica, non a caso, alla psicologia e non più alla critica delle forme culturali del tardo-capitalismo.
Ribadisco: se gli assassinati fossero stati bianchi, si sarebbe avuto un fuoco fatuo sulla fine delle strutture assistenziali psichiatriche di base legate alle ASL... così, ovviamente no! Ci sono di mezzo gli idoli del "politicamente corretto" e della falsa coscienza della sinistra: i neri di Sofri.
E' notorio che Tv e io passiamo il tempo a litigare, ma in questo caso Andrea dovresti prendertela con Cardini. E spiegarmi come fai a decidere che Casseri è folle. Per il gesto in sé? E allora anche Olindo e Rosa sono folli? E Setola che fa ammazzare sei africani per affermare il controllo su un territorio che la camorra già domina non è folle? Il pregio dell'analisi di Cardini è proprio quello di tentare di restituire senso a una tragedia a partire dal grumo di dolore e di sofferenza che arma la mano di Casseri che è, appunto uno che per una vita ha usato la tastiera per esprimersi e poi passa alla pistola ...
RispondiEliminaTu lo dici. Nell'ultimo periodo dai una definizione plausibile di ciò che dubiti esserici nel secondo periodo, attribuendolo a me. Dolore e sofferenza sono gli ingredienti indispensabili della sintesi psicotica, sinonimo di follia. Cardini (ho già avuto occasione di scriverlo) brucia un po' di incenso al Moloch dei tempi che malauguratamente stiamo vivendo: strategia difensiva elementare e sempre valida per poter poi dire una discreta parte di verità.
RispondiEliminaIo sono stato in analisi sei anni: faceva ancora molto figo negli anni Ottanta, per un intellettuale di sinistra, andare in analisi.
Stavo piuttosto male. A Casseri avrebbe fatto molto bene, ma nella destra, non è figo.
Io ho sognato di uccidere chi mi ha rovinato il lavoro da dieci anni a questa parte. Anch'io non ci sto con la testa, vedi?
Ribadisco che non basta una fisiognomica e delle fattezze corporali brutte, per avere sfiga nella vita;come pare ne avesse avuta il pistolero di Firenze,altrimenti Rapagnetta in arte Gabriele D'Annunzio, come lo spieghiamo.No, io ho azzardato una ipotesi circa il folle epilogo della vita di Casseri, che ovviamente può valere tanto, poco o niente, a seconda dei punti di vista.Avendo rintracciato tramite Indymedia, tutti i suoi scritti e dopo averli letti, ne ho apprezzato il rigore, il suo retroterra culturale, soprattutto ove con sarcasmo, prendeva di mira un mostro sacro come Umberto Eco.Credo che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio erudito, capace di analisi politiche e storiche di alto livello.Quindi resta un mistero, la conclusione ( con il falso obiettivo) che ha voluto dare alla sua vita.Credo invece che la sua frustrazione, sia dovuta al fatto che nessuno (o pochissimi) lo avessero apprezzato come scrittore di talento, in quanto corporazioni culturali, ordini professionali, mafie accademiche, sono solo delle caste di privilegiati,intente a sponsorizzare i soliti noti,o per vincoli di sangue o per politica, saturando l'editoria di paccottiglia libraria .Il talento non interessa a costoro, penso che Casseri, possa essere uscito di melone, anche per questo. TV
RispondiEliminaQuindi Leopardi era psicotico?
RispondiEliminaUgo, non fare così. Offri il destro per essere valutato a spanne e non sarebbe giusto. Lasciamo perdere.
RispondiEliminaGiusto protestare per la faciloneria dei quotidiani mainstream, però non sono d'accordo con Cardini sull'intellettuale frustrato. Questo Casseri portava una cultura di tipo evidentemente nazista-magica, che ha voluto poi tradurre in pratica. La frustrazione dello scrittore fallito non basta proprio, forse è solo un'aggiunta. Fra i suoi scritti e il suo gesto una logica esiste e io non la sottovaluterei.
RispondiEliminaAlessandro
Alessandro, certo che esiste un legame - non una logica - fra l'una e l'altra cosa.
RispondiEliminaEsiste anche un legame fra essere di sinistra come la Rossanda e proporre la creazione di "brigate internazionali" per combattere Gheddafi, come sostenne la gran dama, la gran sacerdotessa del comunismo italiano.
Vogliamo sottovalutare la Rossanda e la china filo-americana e filo-occidentale della sinistra italiana?... e l'affermazione di Kissinger sul "mio comunista preferito" riferita all'attuale inquilino del Quirinale, che rapporto ha con il fatto che Napolitano ritiene che anche i più deboli debbono fare sacrifici per salvare l'euro e sul forzare il governo precedente a "rispettare" gli accordi internazionali presi con la Nato, dunque... giù a bombardare più di tutti gli altri i libici? Certo che il legame c'è!
Rossanda in verità criticava la limitatezza delle corrispondenze da Tripoli e gli editoriali di Castellina (pure problematica) e di Parlato (più pro-Gheddafi) sul proprio stesso giornale, "Il Manifesto". Li criticava per non saper dire che (semplifico) la lotta anti-imperialista degli anni '70 di Gheddafi era divenuta un regime oppressivo. Non ci vedo nessun filo-americanismo, il suo era un lamento perchè la sinistra non è più in grado, in Europa, di proporre qualcosa come quelle che furono le "brigate internazionali" in Spagna nel '36. E mi sembra che il suo intervento sul giornale venisse PRIMA dell'intervento militare francese e delle altre potenze, nè lo sollecitava o sosteneva.
RispondiEliminaPer Napolitano, sì, non è un mistero per nessuno che sia sempre stato nel PCI un socialdemocratico, e non è un insulto. Anch'io non sono d'accordo con le sue posizioni sulla guerra in Libia. Fermo restando però il disgusto per il vero voltafaccia nelle relazioni Italia-Libia che è stato quello dell'ex-governo.
Ma questo non c'entra nulla col discorso che facevo su Casseri. Io ho scritto solo che secondo me non basta la frustrazione da scrittore fallito per spiegare il gesto omicida. Lui ha coltivato una cultura che definisco nazista e magica. I suoi articoli ancora si potevano leggere in rete fino a pochi giorni fa, in copia cache, nonostante le cancellazioni. Tex come campione invitto contro i mostri infernali (e fra i mostri ci metteva anche "negri" voodoo di episodi di Tex, scrivendo questo nell'ottobre 2011!), Conan come rappresentante di una mitica razza celtica europea, i Protocolli dei Savi di Sion come programma di una realtà di crisi che si sta avverando, l'Ucronia come prova di una realtà diversa dai tempi attuali...
Niente certo porta a pensare che chi scrive questo poi vada senz'altro a sparare a senegalesi, ci vuole un passaggio ulteriore psicotico e psichiatricamente malato, ma certo le due cose si alimentano fra sè.
Alessandro
Non sono d'accordo con Alessandro, tra il legame che a suo dire, intercorre tra gli scritti di Casseri e le pistolettate di Firenze. Vedo solo un grave disturbo psicotico nel Casseri.Perché allora il presidente della Fondazione Evola, Gianfranco De Turris, che ha stilato la prefazione di un libro di Casseri, anche lui esperto di esoterismo e dei relativi legami con il nazifascismo,dovrebbe prendere a pistolettate degli africani. Per non parlare del noto sociologo Giorgio Galli, autore del libro "il nazismo magico", primo divulgatore conosciuto a svelare l'arcano, che prima di lui era solo appannaggio di circoli ristretti.Come voglio ricordare il giornalista Marco Dolcetta e le sue ricerche sul nazismo esoterico,diffuso al grande pubblico,anni addietro in decine di cassette VHS.Secondo Alessandro tutti costoro dovremmo sottoporli a TSO (trattamento sanitario obbligatorio, unico caso in Italia, cui uno viene curato anche contro la sua volontà).Non basta occuparsi di magia, esoterismo, di cabala, di nazismo, per poi andare in piazza a sparare a dei senegalesi. Piuttosto è strano che gli sia stato dato il porto d'arma, lui che era stato schedato come estremista di destra.Il suo folle epilogo ricorda i tanti serial killer statunitensi, uno in particolare Mc Kinley, espulso dal partito nazista americano, perché troppo estremista, che sparò un colpo di calibro 22 al Presidente Ronald Regan,dopo aver perso una decina di chili a seguito di una drastica cura dimagrante e aver scritto centinaia di lettere d'amore (non corrisposto) alla brava attrice Jodie Foster. TV
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