Sala negata a Milano, la Capotosti contro la Comunità ebraica
Sfocia sul terreno giudiziario la polemica intorno alla sala concessa dalla Provincia di Milano al gruppo del Pdl per presentare il libro di Adriano Scianca e poi revocata dopo il pressing dell'antifascisteria e dell'assessore al Comune Boeri.
Ma seguiamo nel dettaglio l'escalation delle dichiarazioni di Roberta Capotosti, la battagliera consigliera del Pdl che ancora una volta scende in campo contro i diktat politico-culturali del centrosinistra (e le calate di braghe del centrodestra)
Il primo intervento è contro la discesa in campo dell'assessore Boeri: "Mi fa specie di come un Assessore alla cultura si esprima con toni che suonano come una minaccia dimostrando di essere del tutto ignorante sulla realtà di CasaPound. Mascherare dietro il solito motivetto trito e ritrito del richiamo all'antifascismo militante la dittatura del pensiero unico marxista mi fa rivoltare lo stomaco. Lezioni di democrazia da chi "chiama alle armi" una mobilitazione "partigiana e antifascista" ci riporta indietro negli anni bui in cui i compagni di merenda di Boeri urlavano: "uccidere un fascista non è reato". CasaPound è un' associazione di promozione sociale legalmente riconosciuta che svolge attività di volontariato in tutti i settori. Quanto al presunto razzismo del quale la accusa, lo invito a confrontarsi con la sua collega di partito, l'Onorevole Paola Concia, la quale è stata ospite di una iniziativa sui diritti civili contro l'omofobia, organizzata da CasaPound nella sua sede romana e fra i firmatari di un appello in favore di CasaPound, insieme a giornalisti da sempre schierati a sinistra, come Ritanna Armeni, Lanfranco Pace e Pietro Sansonetti, in cui sostenevano 'Il diritto di manifestare deve essere difeso e garantito sempre, indipendentemente dal giudizio che si dà sui contenuti o sui promotori delle singole manifestazioni. Questo a Roma a Milano invece l'aria è cambiata ed è completamente diversa: qui tira aria di dittatura della sinistra."
Il secondo intervento è contro "la inaspettata quanto scandalosa decisione assunta dal Presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, di revocare la sala concessa al Gruppo PDL per una iniziativa il 3 dicembre all’interno della quale si sarebbe dovuto presentare un libro scritto da Adriano Scianca su questa realtà “Nonconforme. Il Presidente della Provincia adducendo improbabili giustificazioni procedurali e burocratiche, si è piegato, in realtà, al bavaglio che la sinistra, con il supporto della Comunità Ebraica intende mettere alla città. I dittatori della democrazia a senso unico trionfano ancora una volta trovando in Podestà un fiero alleato.”
Immediata la replica del vicepresidente della comunità ebraica milanese, Daniele Nahum: ''Siamo certi che le decisioni del presidente Podesta' sono state prese in coerenza e in continuita' con le proprie idee . Chiediamo alla consigliera Capotosti di esplicitare qual e' il bavaglio che la Comunita' Ebraica di Milano intende mettere alla citta'. Dalle sue dichiarazioni emergono stereotipi dell'antisemitismo classico che ci preoccupano molto.
Chiediamo alla Capotosti una rettifica delle sue dichiarazioni con le relative scuse nei confronti della nostra comunita'. Inoltre chiediamo a Romano La Russa, coordinatore provinciale del Pdl milanese, di prendere dei seri provvedimenti nei confronti della loro rappresentante''.
Roberta Capotosti si è ben guardata dallo scusarsi. Anzi: "Querelero' il signor Nahum per le arbitrarie conclusioni che ha tratto sulla sottoscritta e, se scuse ci devono essere, per quanto mi riguarda, mi aspetto che arrivino dalla Comunita' Ebraica. Siamo arrivati al paradosso: la Comunita' Ebraica di Milano, dopo aver richiesto al presidente della Provincia Guido Podesta', con una nota di agenzia di ieri, di annullare il convegno del 3 di dicembre su Casa Pound, mettendo di fatto il bavaglio ad una associazione di promozione sociale, oggi pretende di ingerire nelle questioni interne del partito di cui faccio parte. La Comunita' Ebraica continui ad occuparsi delle questioni che le competono evitando intromissioni fuori luogo relativamente alle attivita' politiche-istituzionali"
Roberta Capotosti si è ben guardata dallo scusarsi. Anzi: "Querelero' il signor Nahum per le arbitrarie conclusioni che ha tratto sulla sottoscritta e, se scuse ci devono essere, per quanto mi riguarda, mi aspetto che arrivino dalla Comunita' Ebraica. Siamo arrivati al paradosso: la Comunita' Ebraica di Milano, dopo aver richiesto al presidente della Provincia Guido Podesta', con una nota di agenzia di ieri, di annullare il convegno del 3 di dicembre su Casa Pound, mettendo di fatto il bavaglio ad una associazione di promozione sociale, oggi pretende di ingerire nelle questioni interne del partito di cui faccio parte. La Comunita' Ebraica continui ad occuparsi delle questioni che le competono evitando intromissioni fuori luogo relativamente alle attivita' politiche-istituzionali"
Brava, bella e molto coraggiosa.
RispondiEliminaCi vuole molto coraggio - ripeto: molto coraggio - per affrontare i "fratelli maggiori". Forse non se ne rende nemmeno conto.
La ammiro per ciò che ha detto, ma sono pronto a scommettere che per non aver ingerito le flatulenze del giudeo e non essersi messa a 90° verrà presto silurata!
RispondiEliminaLa mia solidarietà, Capotosti.
RispondiEliminaA parte la solidarietà per la Capotosti, va detto che il mondo non si è perso nulla senza la presentazione del libro scritto dal sedicente filosofo di Casa Pound. Farebbe meglio, la Capotosti, a spendersi per qualcuno di più qualificato senza rischiare inutili diatribe legali per chi non ha uno spessore editoriale tale da meritare simili battaglie.
RispondiEliminaDavvero una donna adorabile.
RispondiEliminaMa sono certo che i deprepuziati non la mandano giu'....la castagna!
"uomini siate...e non pecore matte...
Si che 'll giudeo tra voi,di voi non rida",
Dante Alighieri- Divina Commedia
V canto del Paradiso.
Per l'amico delle 2.14:
RispondiEliminaa) La presentazione ci sarà lo stesso, quindi il mondo dovrà portare pazienza.
b) Non mi sono mai definito "filosofo" se non per ridere. Quando me l'hanno chiesto ho semmai detto di essere laureato in filosofia, cosa che credo sia documentata anche in rete, se proprio ti interessa.
c) Quale parte del libro, in particolare, ha suscitato questo tuo sdegno?
d) Sei veramente sicuro che le battaglie di libertà debbano valere solo per i buoni libri e non in generale, anche per quelli inutili, stupidi, malscritti?
Il sedicente filosofo
Brava la CAPATOSTA ma isolata, penosi tutti gli altri del pdl, ridicoli i compagni antifascisti ma anche i casapoundisti asserviti ai peggiori politicanti berlusconiani: la solo alternativa al sistema, si chiama FORZA NUOVA!
RispondiEliminaPer il sedicente filosofo: non si tratta del contenuto del libro - sul quale non mi esprimo per mancanza di conoscenza - ma è sull'autore che verte il disappunto, perché da un albero che non da frutti, nonostante le sue radici filosofiche, non si può sperare di ottenerne di buoni. Il concetto va di pari passo con un esempio lampante: non prenderei mai per buono uno scrittore come Dennis Mack Smith conoscendo la sua faziosità politica. E poco importano i premi che ha ricevuto per i libri pubblicati, perché anche quelli sono stati dati in base alle radici politiche del personaggio e non già per la sua onestà intellettuale.
RispondiEliminaPer l'anonimo delle 12:33: non esiste alcuna singola alternativa. Ad oggi non c'e' un solo movimento che possa oltrepassare la cortina di ferro imposta da una democrazia che non è più da considerarsi nazionale, ma mondiale. E se CPI ed FN, nonostante il tempo trascorso, le possibilità economiche e le conoscenze politiche non sono riuscite ad andare oltre il loro limite, vuol dire che occorre cambiare sia la strategia che la tattica. Pensare ancora di essere gli unici capaci di affrontare un mostro sociale ed economico di simile portata vuol dire essere ottusi ed incapaci di andare oltre la faziosità personale. Capisco che è difficile accettarlo, ma questa è la realtà dei fatti.
Ah, ok. Non hai letto il libro ma hai capito tutto di me lo stesso perché mi conosci. Solo che in realtà non mi conosci. Perfetto.
RispondiEliminaSei filosofo ma vedo che hai qualche problema di comprensione della lingua italiana. Lo ripeto con termini più semplici. Il contenuto del tuo libro mi interessa poco perché, vista la tua posizione di militanza, non può essere né obiettivo, né intellettualmente onesto.
RispondiEliminaAltra cosa verso cui dimostri una particolare mancanza di logica è l'assimilazione della conoscenza del contenuto di un libro alla conoscenza della persona che l'ha scritto. Se si dovesse avere la pretesa di conoscere qualcuno solo attraverso ciò che scrive, avremmo un mondo composto da persone dalla triplice se non quadrupla personalità. La persona vera, quella che mangia, caca, respira e dorme, è quasi sempre diversa, ( o se preferisci più "intera") fuori dalle circostanze dei testi editoriali. Che io poi non ti conosca, è una deduzione tua che lascia il tempo che trova. Se non ti conoscessi quanto mi basta per sapere come ragioni, non avrei scritto quello che hai letto. Ora puoi giocare con i tuoi cruciverba da filosofo intellettuale nel manipolare parole e contenuti delle frasi come ti pare. Ma il concetto per i non filosofi di CPI, penso sia stato chiaro.
Sì, ma poiché un anonimo per sua libera scelta è una non persona, in una polemica non può citare i difetti personali dell'avversario, che non può combattere ad armi pari. E quindi sarebbe buona regola attenersi solo a quello che ha scritto, per un elementare principio di reciprocità.
RispondiEliminaUgo, se tu ci capisci qualcosa fammelo sapere
RispondiEliminaIl sedicente filosofo
Cosa c'entra la questione del "anonimo" con una considerazione su una persona. Come se chi non si firma non avesse diritto ad esprimersi anche quando le considerazioni non sono offensive ma, tutt'al più, rientranti in un ottica che potrebbe essere condivisa anche da altri senza la necessità di presentare la propria carta d'identità.
RispondiEliminaLa mia è questa, una considerazione personale che può essere condivisa o contestata. E visto che il punto non è il dimostrare di essere migliori o peggiori di colui al quale sono dirette le considerazioni, l'anonimato è quasi d'obbligo perché si conoscono bene i metodi che si mettono subito in moto per avvalorare o distruggere l'avversario. Si inizia ad insultare, a dire che tizio non vale un cazzo perché non ha milioni di seguaci, o perché non è entrato in qualche lista elettorale, perché era assente in un determinato luogo o altre trovate che inaspriscono solo il dialogo. Insomma si finisce nella solita violenza verbale che non porta a nulla se non a far decadere il tema principale su cui verte la questione.
Però, se gli anonimi dovessero rientrare tra coloro che non hanno diritto ad esprimere una propria opinione perché si da a costoro la possibilità di scrivere? Se, di contro, questa possibilità esiste, allora perché si devono considerare delle non persone? In ogni caso mi pare che ci sia una forte contraddizione.
...inoltre quanto ho detto al filosofo di CPI, non è riferibile solo al soggetto in questione ma verso tutti coloro che militando in un movimento cercano di dare una loro versione sui fatti. La questione è quindi generica e non selettiva o faziosa. Un comunista che parla di fascismo o un fascista che parla di comunismo potrebbe mai dire bene della controparte? Con i loro testi si prenderebbero la responsabilità di sdoganare la parte politica avversaria? Io non credo. E se lo facessero il loro isolamento, se non peggio, sarebbe inevitabile. Questo è il punto focale del mio intervento.
RispondiEliminaIl filosofo di CPI in quanto persona non rientra in un mio particolare interesse privato, anzi, non mi interessa affatto. Ed ecco perché, caro UMT non esiste la questione persona o non persona. Ma quando una persona tende a voler diventare di dominio pubblico, allora non può sottrarsi a critiche o approvazioni solo perché provengono da un anonimo. Credo che la cosa essenziale non sia il nome e cognome a firma di un testo, ma la civiltà, l'educazione ed il rispetto reciproci che ogni forma comunicativa dovrebbe avere e che non necessita obbligatoriamente di documenti di riconoscimento.
Caro anonimo, la questione è molto semplice.
RispondiEliminaIo non so chi sei. Potresti essere uno sbirro, un provocatore, un mangiatore di merda. Per cui mi sembra una regola elementare di civiltà internettistica che nel momento in cui tu scegli di prendere la parola nascondendoti dietro l'anonimato ti attenga strettamente all'oggetto del post (la censura politica dentro il Pdl) senza esprimere giudizi di merito sulla qualità del lavoro di Scianca.
Per capirci: se io faccio il semiologo un conto è che Umberto eco mi dice che sono una pippa (perché mi devo stare e mi sto) e un conto è che Peppe Introcchia mi chiama stronzo ma in realtà rosica perché l'ho battuto a freccette ed è malmostoso.
Nel dubbio meglio non alimentare cattivi pensieri.
Starei ore a seguire le elucubrazioni pazzoidi e sconnesse di questo curioso personaggio ma credo che NON ci perderò altro tempo...
RispondiEliminaIl sedicente filosofo
Perfetto. Ognuno rimane sul sacro gradrino delle proprie ragioni senza neanche tentare di capire i concetti altrui. Fate come vi pare!
RispondiElimina...UMT, il mio ultimo commento di anonimo composto da 4 righe 4 che hai censurato, fa parte del tuo disegno divino in base al quale ti ergi a divino giudice anche quando non vi sono riportate offese? Capisco che qui si sta in casa d'altri, ma se il padrone di casa lascia aperta la porta a tutti, non può poi permettersi di fare discriminazioni nei confronti di questo o quello a proprio piacimento e non in base a motivi logici e/o morali inerenti la discussione. D'accordo anche che da un po di tempo la pubblicità (gratuita?) che stai facendo a CPI sembra quasi rientrare nella sindrome di Stoccolma, ma arrivare a difendere il filosofo di CPI usando perfino la censura mi pare un azione piu da "Ceka" che da democratico di sinistra di cui ti sei sempre vantato di far parte.
RispondiEliminaLa coerenza pare essere una virtù assente in molte teste.
Anonimo, non ti viene il sospetto, banalmente, che io non abbia aperto il computer da ieri pomeriggio?
RispondiEliminaSe così è chiedo venia....
RispondiEliminaDott. Tassinari, mi perdoni la curiosità:
RispondiEliminama chi cazzo è Peppe Introcchia...?
Ma come, non conosci Peppe Introcchia. Mi meraviglio...
RispondiEliminaCapotosti un nome una garanzia.
RispondiEliminaMa come si meraviglia...?
RispondiEliminaLei che ci ha studiato a fondo dovrebbe saperlo che noi faCisti siamo ignoranti...
A parte gli scherzi: Peppe Introcchia è un modo di dire vero...?
Per l'esattezza Peppe 'a 'ntrocchia ero lo stopper della nazionale in una radiocranaca fasulla della partita persa con la Corea ai mondiali del '66 che spopolava sulle bancarelle. La mediana era completata da Ciccio 'o stuorto e Tirame o' pere ...
RispondiEliminaMa la Capotosti l'ha poi querelato il signor Nahum?
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