Nel santuario della Lega i giardini Gentile, il padre della scuola italiana
Inaugurato lo spazio verde fuori dal liceo classico di Varese. La motivazione: “Gentile ha contribuito all'unità d'Italia"
di Marco Tavazzi
Da ieri Varese ha i giardini Giovanni Gentile. L'intitolazione della discordia è stata fatta ufficialmente sabato mattina, alla presenza della autorità: Stefano Clerici, assessore e promotore, esponente del Pdl, ha officiato la cerimonia, facendo le veci del sindaco. Era presente per l'occasione anche il deputato del Pdl Paola Frassinetti, vicepresidente della commissione Istruzione della Camera, esponente storico del Fronte della Gioventù di Milano. Hanno partecipato l'ex consigliere di circoscrizione di An Silvio Marzoli, che nel 2005 portà la proposta ai voti ed esponenti del Pdl. Extra berlusconiani, solo il leghista Giulio Moroni.
Sulla targa compare la dedica: “A Giovanni Gentile, filosofo e padre della scuola italiana, assassinato il 15 aprile 1944, negli anni tristi della guerra civile e della divisione fra gli italiani”.
E sotto una sua citazione: “Lo Stato non si restaura se non si restaura la famiglia, e nella famiglia l'uomo, che è la sostanza della famiglia, della scuola e dello Stato”. Firmato Giovanni Gentile. In alto alla targa lo stemma del Comune di Varese e il simbolo del 150esimo dell'unità d'Italia.
Stefano Clerici: “Un atto dovuto per un grande italiano, che ha dato un contributo determinante per l'unità d'Italia. La sua riforma ha unito gli italiani dal punto di vista linguistico. Gentile riposa nella chiesa di Santa Croce, accanto ai grandi italiani che hanno fatto la storia”.
Silvio Marzoli: “Io avevo proposto ai tempi che sulla targa comparisse: Filosofo assassinato dai partigiani comunisti. Una tale dicitura, anche se vera, avrebbe alimentato polemiche. Quindi ho preferito cambiarla”.
Paola Frassinetti: “Gentile è l'inventore del liceo classico, per la prima volta a tutti la possibilità di accedere in base al merito e non la portafoglio ad un'istruzione adeguata. Ma ha anche aperto gli istituti tecnici e le prime scuole per disabili. E anche la prima scuola femminile”.
Carlo Scardeoni, ex candidato sindaco della Federazione della sinistra, era l'unico oppositore presente: “Può essere stato un filosofo, ma negativo e spaventoso. Riscrivere una pagina di storia in questo modo significa non avere più memoria di cosa sia stato il fascismo in vent'anni. Un'intitolazione ideologica. Il sindaco avrebbe dovuto riflettere di più”.
fonte: www.ininsubria.it
L'ex candidato sindaco di SEL posi il bicchiere e si informi di piu'. E te pareva che qualche progressista non tiri in ballo le solite e ben note dietrologie infantili. D'altronde in mancanza d'argomenti progettualitta' e idee si puo' comprendere................
RispondiEliminaOttima inziativa, tanto di cappello ...
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