Il dibattito sul Che/2: Nel divieto di De Magistris c'è una logica da guerra civile
De Magistris, Che stai 'a dì? (foto Mattiacci) |
di Umberto Adinolfi
«Salerno non è fortunatamente Napoli, qui CasaPound parla liberamente di Che Guevara». Dalla città che negli anni ’80 osannava Giorgio Almirante con adunate oceaniche in piazza della Concordia, arriva la piccata risposta al sindaco di Napoli Luigi de Magistris. La Salerno «in camicia nera» sdogana la figura di Ernesto Che Guevara e attacca il primo cittadino di Napoli, che vorrebbe vietare la manifestazione anti-crisi di CasaPound, indetta per il prossimo 26 novembre, e che – sempre a detta di de Magistris – non avrebbe mai permesso che nella sua città si potesse organizzare un convegno come quello di ieri sera. In una sala gremitissima di militanti e simpatizzanti, l’associazione ha rievocato le gesta del rivoluzionario argentino. Ad infiammare la sala ci ha pensato lo scrittore e giornalista Ugo Maria Tassinari, che non ha risparmiato affondi al sindaco di Napoli per le parole pronunciate nel pomeriggio.
«In Italia c’è ancora una logica della guerra civile – ha esordito Tassinari – lo dimostra de Magistris, pessimo magistrato ma politico sveglio e sapiente, come dimostra la sua vittoria nelle elezioni a Napoli. Lui nasce politicamente con la logica della rottura degli schemi e ha un elettorato trasversale, oggi però ha detto una cosa sciagurata. In un convegno di Magistratura Democratica ha annunciato che vieterà la manifestazione di CasaPound prevista a Napoli, inventandosi la titolarità di un provvedimento di ordine pubblico che non possiede, infatti queste decisioni spettano al questore e al prefetto. Lo ha detto – continua Tassinari – perché Napoli è la città delle 4 giornate, ma a 70 anni dalla guerra civile non è possibile parlare così, la democrazia la si rispetta e la si onora garantendo anche ai fascisti di poter manifestare pacificamente e di esprimere le proprie idee, e questo lo dico dalla mia posizione di sinistra. Se passasse l’idea del sindaco di Napoli, vorrebbe dire che nel 70% del territorio italiano non si può manifestare se si è di CasaPound o fascisti».
Il pezzo del Roma
«In Italia c’è ancora una logica della guerra civile – ha esordito Tassinari – lo dimostra de Magistris, pessimo magistrato ma politico sveglio e sapiente, come dimostra la sua vittoria nelle elezioni a Napoli. Lui nasce politicamente con la logica della rottura degli schemi e ha un elettorato trasversale, oggi però ha detto una cosa sciagurata. In un convegno di Magistratura Democratica ha annunciato che vieterà la manifestazione di CasaPound prevista a Napoli, inventandosi la titolarità di un provvedimento di ordine pubblico che non possiede, infatti queste decisioni spettano al questore e al prefetto. Lo ha detto – continua Tassinari – perché Napoli è la città delle 4 giornate, ma a 70 anni dalla guerra civile non è possibile parlare così, la democrazia la si rispetta e la si onora garantendo anche ai fascisti di poter manifestare pacificamente e di esprimere le proprie idee, e questo lo dico dalla mia posizione di sinistra. Se passasse l’idea del sindaco di Napoli, vorrebbe dire che nel 70% del territorio italiano non si può manifestare se si è di CasaPound o fascisti».
Il pezzo del Roma
Complimenti sinceri a Tassinari per l'equilibrio e l'obiettività dimostrata
RispondiEliminatutt'al più andrebbe vietata la contro-manifestazione, che ha lo scopo preciso di impedire l'esercizio di un diritto costituzionalmente garantito... ma con De Magistris...
RispondiEliminase hanno i coglioni devono manifestare ugualmente!
RispondiEliminaCaro Tassinari ti stai accorgendo, finalmente, chi è De Magistris
RispondiEliminaMa l'ho sempre saputo ...
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