Riapre la Fiamma a Milano e scatta subito la contestazione antifa
La Fiamma tricolore riapre domani a Milano una sede, a via Franco Tosi, 11 (periferia sud del capoluogo lombardo), alla presenza del leader nazionale Luca Romagnoli. Uno spazio ampio e completamente ristrutturato, con sala conferenze, un vero bar e un megaschermo video, con l'obiettivo di avere non solo una federazione provinciale (rinata grazie all'afflusso di nuovi e vecchi militanti), ma uno spazio a disposizione di tutta l'area per incontri politici e culturali, iniziative sociali e di volontariato ma anche di momenti aggregativi, ricreativi e di festa.
L'ampiezza del panel degli invitati e dei partecipanti dà appunto il senso di questa scelta, a partire dalle due figure chiave dell'operazione di rilancio: Attilio Carelli (dirigente nazionale e responsabile del settore cultura) e il nuovo federale milanese, l'avvocato Gabriele Leccisi (nella foto), figlio di Domenico, figura leggendaria del primo neofascismo meneghino, protagonista della "liberazione" della salma di Mussolini e poi fuoriuscito dal Msi per dare vita a un gruppo di "Sinistra nazionale". In questo caso, però, è prevalente il peso della componente della destra aristocratica. Con loro, infatti, interverranno il conte Gianluca Bonazzi di Sannicandro (segretario lombardo della Fiamma), il conte Alessandro Romeni Longhena (che sarà il vicedi Leccisi), Armando Santoro (presidente della Unione nazionale combattenti della Rsi), il capitano Francesco Lauri (Associazione nazionale Arditi d'Italia), il cavaliere di Gran croce Stefano Di Martino (già vice-Presidente del Consiglio Comunale di Milano, in rappresentanza dell'Unione sabauda), Giovanni Fiore (Unione Generale del Lavoro), il barone Roberto Jonghi Lavarini (presidente della Destra per Milano) e Carlo Lasi (segretario del movimento Patria Sociale). Sono stati invitati tutti i consiglieri comunali e circoscrizionali del centro-destra, i locali vertici del PDL, della Lega Nord e di tutti i movimenti della destra radicale. Interverrà una rappresentanza ufficiale della Falange Nazionale spagnola.
L'ampiezza del panel degli invitati e dei partecipanti dà appunto il senso di questa scelta, a partire dalle due figure chiave dell'operazione di rilancio: Attilio Carelli (dirigente nazionale e responsabile del settore cultura) e il nuovo federale milanese, l'avvocato Gabriele Leccisi (nella foto), figlio di Domenico, figura leggendaria del primo neofascismo meneghino, protagonista della "liberazione" della salma di Mussolini e poi fuoriuscito dal Msi per dare vita a un gruppo di "Sinistra nazionale". In questo caso, però, è prevalente il peso della componente della destra aristocratica. Con loro, infatti, interverranno il conte Gianluca Bonazzi di Sannicandro (segretario lombardo della Fiamma), il conte Alessandro Romeni Longhena (che sarà il vicedi Leccisi), Armando Santoro (presidente della Unione nazionale combattenti della Rsi), il capitano Francesco Lauri (Associazione nazionale Arditi d'Italia), il cavaliere di Gran croce Stefano Di Martino (già vice-Presidente del Consiglio Comunale di Milano, in rappresentanza dell'Unione sabauda), Giovanni Fiore (Unione Generale del Lavoro), il barone Roberto Jonghi Lavarini (presidente della Destra per Milano) e Carlo Lasi (segretario del movimento Patria Sociale). Sono stati invitati tutti i consiglieri comunali e circoscrizionali del centro-destra, i locali vertici del PDL, della Lega Nord e di tutti i movimenti della destra radicale. Interverrà una rappresentanza ufficiale della Falange Nazionale spagnola.
Un'iniziativa che "la città Medaglia d'Oro per la Resistenza non può accettare vista la chiara ispirazione fascista del partito", attacca il consigliere comunale di Sel Luca Gibillini che parteciperà al presidio di protesta organizzato dall'Anpi di zona 6 e dal Comitato Antifascista nella vicina via Watt.
La legittimità dell'iniziativa è indiscutibile, mantengo tuttavia fortissime perplessità sulla sopravvivenza di una formazione politica come quella di FT. Mi risulta che in lombardia siano pressochè totalmente assenti dall'agone politico, ma potrei anche sbagliarmi. Confermate questa mia impressione?
RispondiEliminasì, non esistono.
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