A proposito del libro di Tarantino: Lotta di popolo, Giovane Europa e la Nuova destra
Nel suo blog internet-tuale (molto bello: usa lo stesso template di Fascinazione) Puccio Spezzaferro, uno dei protagonisti della grande avventura di Lotta di popolo, dedica un lungo articolo di garbata e puntuale messa a punto sul volume di Tarantino "Da Giovane Europa ai Campi Hobbit", di cui ci siamo già occupati. Il testo integrale (che merita) lo potete leggere qui. Intanto io vi anticipo il paragrafo su Lotta di popolo.
Rossi e neri di Puccio Spezzaferro
Parlando dei movimenti sorti intorno al Sessantotto, Tarantino cita anche “Lotta di Popolo”. Dice cose stranote, compresa la vulgata della spaccatura, nel 1973, tra una linea “rossa” e una “nera”. Non va crocifisso per questo. Mica è colpa sua se quella è oramai una verità rivelata. Intendo soltanto fare una precisazione che forse potrebbe servire. Un domani, hai visto mai?, a qualcun altro risulterebbe utile avere una notizia del genere.
Il giovane narratore ad un certo punto schiaffa il sottoscritto nel gruppo dei “neri” e Claudio Mutti in quello dei “rossi”. Poi aggiunge, testuale, che «i “neri” animeranno il Comitato Pro Freda…».
Caro Tarantino devi sapere che il manifesto di solidarietà per Freda, messo in mezzo per la strage di Piazza Fontana, lo abbiamo scritto Claudio Mutti e io. Per la verità era prevista anche la partecipazione di qualcun altro (non ne faccio il nome per inveterata abitudine a citare l’anagrafe soltanto dopo che altri l’hanno fatto) il quale preferì andare a vedersi una partita di pallone (era un agguerrito laziale) invece di darci una mano secondo gli impegni presi.
Come minimo andrebbe aggiustata la classificazione: o ero un “rosso” anch’io oppure era un “nero” Claudio. La mia non è una rivelazione sconvolgente, non è la scoperta della stele di rosetta, ma credo che per i cultori della materia non sia roba da poco.
A proposito, poi, di “Lotta di Popolo” è un peccato che Tarantini non si sia meglio informato perché avrebbe scoperto che a Valle Giulia e dintorni c’erano forse un paio di ragazzi di “Giovane Europa”, mentre di giovani che avrebbero poi fondato “Olp” (la sigla fu scelta per “simpatia” con l’Organizzazione per la liberazione della Palestina) ce ne furono tantissimi.
La nostra azione politica, poi, non fu mai contigua ai missini: noi non siamo entrati e usciti da quel partito seguendo aspirazioni tradite o non so che altro. Noi, semplicemente, non avemmo alcun rapporto. Anzi, Giorgio Almirante ci attaccò pesantemente alla Camera insinuando terribili trame e ambigui finanziamenti a proposito della “Libreria Romana” (e qui c’è tutta una storia finora non raccontata).
Dall’occupazione di Giurisprudenza alla Sapienza in avanti, il nostro percorso a volte si incrociò (per motivi tattici di controllo del territorio) con Adriano Tilgher e con Lello Graziani, ma fu costantemente indirizzato verso una “terza posizione” oltre gli steccati del comunismo-anticomunismo, del fascismo-antifascismo. Né fronte rosso, né reazione, insomma.
Il giovane narratore ad un certo punto schiaffa il sottoscritto nel gruppo dei “neri” e Claudio Mutti in quello dei “rossi”. Poi aggiunge, testuale, che «i “neri” animeranno il Comitato Pro Freda…».
Caro Tarantino devi sapere che il manifesto di solidarietà per Freda, messo in mezzo per la strage di Piazza Fontana, lo abbiamo scritto Claudio Mutti e io. Per la verità era prevista anche la partecipazione di qualcun altro (non ne faccio il nome per inveterata abitudine a citare l’anagrafe soltanto dopo che altri l’hanno fatto) il quale preferì andare a vedersi una partita di pallone (era un agguerrito laziale) invece di darci una mano secondo gli impegni presi.
Come minimo andrebbe aggiustata la classificazione: o ero un “rosso” anch’io oppure era un “nero” Claudio. La mia non è una rivelazione sconvolgente, non è la scoperta della stele di rosetta, ma credo che per i cultori della materia non sia roba da poco.
A proposito, poi, di “Lotta di Popolo” è un peccato che Tarantini non si sia meglio informato perché avrebbe scoperto che a Valle Giulia e dintorni c’erano forse un paio di ragazzi di “Giovane Europa”, mentre di giovani che avrebbero poi fondato “Olp” (la sigla fu scelta per “simpatia” con l’Organizzazione per la liberazione della Palestina) ce ne furono tantissimi.
La nostra azione politica, poi, non fu mai contigua ai missini: noi non siamo entrati e usciti da quel partito seguendo aspirazioni tradite o non so che altro. Noi, semplicemente, non avemmo alcun rapporto. Anzi, Giorgio Almirante ci attaccò pesantemente alla Camera insinuando terribili trame e ambigui finanziamenti a proposito della “Libreria Romana” (e qui c’è tutta una storia finora non raccontata).
Dall’occupazione di Giurisprudenza alla Sapienza in avanti, il nostro percorso a volte si incrociò (per motivi tattici di controllo del territorio) con Adriano Tilgher e con Lello Graziani, ma fu costantemente indirizzato verso una “terza posizione” oltre gli steccati del comunismo-anticomunismo, del fascismo-antifascismo. Né fronte rosso, né reazione, insomma.
E comunque come già postato piu' volte, la Nuova Destra nasce all'interno del MSI ed la potremmo definire una filiazione indiretta culturale di tipo " Ordinovista " .... Infatti il suo cuore è Via degli Scipioni.
RispondiEliminaNiente a che vedere nè con GIOVANE EUROPA nè con la sinistra nazionale storica che aveva in OLP e casoami nell'Istututo Studi Corporativi ( i gentiliani e la fondazione Ugo Spirito per capirci ... ) i riferimenti ideologici e storici.
Sempre per chiarimento e mai per polemica.