Lucca, difende la ragazza aggredita usando il pugnale: arrestato ultrà

LUCCA. Dovrà essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico all'occhio destro per la rottura dell'orbita un operaio di 42 anni accoltellato - assieme a un amico che ha riportato ferite da arma da taglio alla testa e al naso - da un ex ultrà della Lucchese colpito da Daspo triennale e già condannato quasi un anno fa a 12 mesi di reclusione e duemila euro di multa nell'ambito di un tentativo di agguato vicino allo stadio nei confronti dei tifosi del Pisa. 

Mirko Schiavelli, 25 anni, operaio, residente a Fagnano è ai domiciliari dopo la convalida dell'arresto da parte del giudice Stefano Billet con l'accusa di lesioni gravi con sfregio permanente. Il gravissimo episodio di violenza è avvenuto l'altra notte poco dopo l'una fuori dal bar Dolce Amaro a Marlia (nella foto del Tirreno). Vittime dell'aggressione Albano Paladini, 42 anni, che ha riportato ferite giudicate guaribili in un mese e Giuseppe Mazzoni, 28 anni, che se la caverà in 20 giorni. 

Stando al racconto fornito dai carabinieri - che hanno ascoltato diversi testimoni - i due sono stati aggrediti dall'ex appartenente al gruppo ultras di estrema destra uscito fuori dal locale per difendere la fidanzata che si era messa a urlare. Stando agli inquirenti prima ha colpito Paladini con un pugno in faccia e poi ha tirato fuori un pugnale e ha iniziato a sferrare fendenti sul volto dei due malcapitati. A quel punto è fuggito con la ragazza salendo su un'auto il cui numero di targa è stato preso da un testimone oculare che si trovava nel bar e consegnato ai carabinieri arrivati sul posto nel giro di pochi minuti. Schiavelli è stato arrestato verso le 2 mentre si trovava in macchina nelle vicinanze della sua abitazione. Nel corso dell'udienza di convalida ha negato ogni addebito sostenendo di essere stato aggredito con il coltello dai due operai che avevano molestato la sua ragazza, di averli disarmati e di aver reagito ferendoli. Nei suoi confronti il pubblico ministero Antonio Mariotti aveva chiesto la detenzione in carcere in attesa del processo che si terrà giovedì. Il giudice invece ha optato per i domiciliari.

fonte: il tirreno