Letture d'occasione/1 - Il dibattito sul Che a Salerno e un'antica polemica frediana
(umt) La conferenza salernitana sul Che ha creato grande attenzione mediatica. Ma al di là della contingenza, è evidente che il tema non ha nessuna originalità. Tant'è che un amico esponente del centrodestra napoletano, Salvo Iavarone, mi segnala che aveva sollevato la questione qualche anno fa, dalle colonne del "Roma", suscitando per lo più reazioni inacidite. Così come, per chi (e sono tanti, visto che era un testo base nelle scuole quadri di Terza posizione) ha avuto modo di leggere un pamphlet de chevet del movimentismo fascista degli anni Settanta, La dottrina aria di lotta e vittoria (Edizioni di Ar, 1a edizione 1970), è evidente che una riflessione mitopoietica sul Che era già stata sollevata da Freda, più di quarant'anni fa. Insomma nulla è più inedito della carta stampata.
Anche perché, qualche anno fa, sull'onda d'urto della polemica post G8, il "libraio di Ar", l'eroico Piero Carini [la libreria di Ar, ad Avellino, da sola meriterebbe quello che, in gergo giornalistico, si chiama un "pezzo di scrittura", ndb], curò un provocatorio volumetto Evola no global? (Edizioni di Ar, 2005), in cui tra gli altri materiali, riportava sia l'avvertenza di Freda sia la replica un po' stizzita e decisamente evolomane di Ordine nuovo.
Anche perché, qualche anno fa, sull'onda d'urto della polemica post G8, il "libraio di Ar", l'eroico Piero Carini [la libreria di Ar, ad Avellino, da sola meriterebbe quello che, in gergo giornalistico, si chiama un "pezzo di scrittura", ndb], curò un provocatorio volumetto Evola no global? (Edizioni di Ar, 2005), in cui tra gli altri materiali, riportava sia l'avvertenza di Freda sia la replica un po' stizzita e decisamente evolomane di Ordine nuovo.
Da Evola no-global? (Edizioni di Ar)
1970: presentando la prima edizione del libro evoliano ‘La dottrina aria di lotta e vittoria’, un anonimo redattore di Ar (che, da documenti di un successivo processo penale, si scoprirà essere l’editore stesso) segna i limiti di un accoglimento ‘acusmatico’ dell’opera di Julius Evola e, invitando ad un ascolto operativo, media questa esortazione con un proponimento del Che.
Trent’anni fa, come oggi, la levata di scudi intervenne in nome del ‘tradizionalismo’, allora, inoltre, tale tradizionalismo fu giustificato politicamente con il pretesto di ‘tenere certe posizioni’. […]
Avvertenza [ a La dottrina aria di lotta e vittoria] di FGF
[…] Abbiamo ora considerato il carattere normativo de ‘La dottrina aria di lotta e vittoria’. E per quel che riguarda le possibilità operative che gli insegnamenti contenuti nel testo hanno proposto allora o propongono attualmente?
[…] quanto al momento presente, il panorama è squallido e lo spettacolo desolante – ma esiste pur sempre in Italia la possibilità di una Guerriglia urbana!...
“Trovare la formula per perpetuare nella vita quotidiana il comportamento eroico della guerriglia è dal punto di vista ideologico, una delle nostre missioni fondamentali… Lo strumento per mobilitare il popolo deve essere fondamentalmente di ordine morale”.
Abbiamo voluto concludere questa breve introduzione con la frase contenuta in uno scritto inviato nel 1964 Da Ernesto ‘Che’ Guevara al settimanale uruguaiano ‘Marcha’.
*Il testo della conferenza evoliana, ‘La dottrina aria di lotta e vittoria’, è ora presente, nuovamente tradotto, nel libro di Julius Evola, ‘Metafisica della guerra’ (Edizioni di Ar)
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