Domani a piazza Vescovio un meeting per Cecchin
Dopo una abboffata di indignazione, il blog torna alla sua missione naturale, anche se in serata ci sarà ancora spazio per qualche approfondimento. Domani alle 18 è in programma ai giardinetti Cecchin di piazza Vescovio l' incontro comunitario organizzato da un fronte ampio di camerati dopo le polemiche per l'anniversario di Walter Rossi. Uno degli organizzatori - insiste - "non è un appuntamento contro nessuno. Mi raccomando": "E' un incontro di Comunità,senza simboli di partito, dove la nostra presenza consacrerà la simbolicità del luogo, in risposta a chi a suo tempo lo definì "a democrazia limitata". Ci saranno tre interventi: uno del Comitato promotore del Giardino che sarà fatto probabilmente da Giancarlo Monti, ex segretario FdG della Sezione diVle Somalia in cui Francesco militava, uno di Nessuno Resti Indieto, parlerà presumibilmente Carlo Breschi, e uno di Gabriele Adinolfi.
Oltre a manifestare la nostra presenza (NOI SIAMO), ribadiremo il concetto che non esistono morti di serie A e B, che rivendichiamo il diritto di celebrare i nostri caduti, che siamo anche disponibili all'individuazione di un luogo altamente simbolico (anzi, l'ho già trovato) dove deporre un simbolo di memoria condivisa per celebrare tutti coloro che da una parte e dall'altra caddero neli anni di piombo, a condizione però che verità e giustizia camminino sulo stesso binario. Ai tre interventi seguirà un mini-concerto di Fabian che farà una diecina di pezzi".
Oltre a manifestare la nostra presenza (NOI SIAMO), ribadiremo il concetto che non esistono morti di serie A e B, che rivendichiamo il diritto di celebrare i nostri caduti, che siamo anche disponibili all'individuazione di un luogo altamente simbolico (anzi, l'ho già trovato) dove deporre un simbolo di memoria condivisa per celebrare tutti coloro che da una parte e dall'altra caddero neli anni di piombo, a condizione però che verità e giustizia camminino sulo stesso binario. Ai tre interventi seguirà un mini-concerto di Fabian che farà una diecina di pezzi".
Ecco il testo dell'invito, che riprende un intervento di Adinolfi in occasione delle polemiche di giugno e che riassume benissimo il senso dell'iniziativa:
"Sapete chi siamo?" di Gabriele Adinolfi
Ricordate, signori maestri? Siamo quelli che definiste “con una Ciavatta in meno”; siamo quelli del “99 e il resto Mancia”.
Siamo quelli cui il ghigno beffardo degli assassini non è mai riuscito a corrompere l'anima.
Siamo infatti quelli che non hanno mai chiesto che piazza Walter Rossi venisse ribattezzata.
Siamo infatti quelli che non hanno nulla in contrario a che un parco o un giardino venga dedicato a Ivo Zini, a Roberto Scialabba o a Giorgiana Masi.
E siamo quelli che sono d'accordo a che venga eretto un monumento a Valle Giulia per ricordare tutti i Caduti degli anni di piombo, ma proprio tutti, senza distinguo e senza classifiche o preferenze. Ma soprattutto senza nessuno che si metta in cattedra a fare la morale sulla vita e sulla morte altrui.
Siamo quelli che proprio non capiscono perché mai qualcuno possa chiedersi se sia opportuno o meno onorare la memoria di un diciassettenne morto dopo lunga agonia per esser precipitato da un muretto, con le chiavi di casa strette in mano, nel tentativo di sfuggire all'agguato mortale di più adulti.
Siamo però quelli che temono di averlo capito questo perché.
Forse non ci perdonate di esser quelli che hanno una percezione metafisica, che vibrano con i loro morti, che li onorano ogni anno, generazione dopo generazione, rigenerandosi con essi. Perché siamo quelli che non costruiscono paradisi artificiali in terra e perciò sentono i legami sottili con le dimensioni profonde. Perché siamo quelli che sanno che il sangue è spirito e siamo quelli che non scordano e non dimenticano i loro morti.
E se altri, meno sanguigni e più cerebrali di noi, non riescono a farlo, ci dispiace per loro.
Siamo comunque quelli che non hanno mai rotto una targa commemorativa di un Caduto che ci fu avverso e che non ne hanno mai deriso la memoria.
E sapete perché abbiam fatto così malgrado gli sfavorevoli rapporti di forza a nonostante i vostri insulti e il vostro livore? Perchè ci siamo comportati così nei tempi che rimpiangete tanto in cui “uccidere un fascista” - ricordate - “non era reato”?
Perché saremo anche stati allievi ribelli, irrequieti, turbolenti, pessimi, magari pericolosi, ma non abbiamo mai avuto cattivi maestri e, se li avessimo avuti, li avremmo cacciati a pedate.
Perché siamo quelli che ragionano con il cuore.
Siamo quelli che hanno provato a tutti che l'amore (l'a-mor) è più forte dell'odio.
Siamo quelli cui le grinfie ringhianti dei commissari politici, dei censori, dei custodi dell'Ade, non hanno mai spento il sorriso.
Il sorriso in cui ci confondiamo con Francesco e con tutti i nostri Angeli Custodi che sono tra noi e traboccano felicità"
NOI SIAMO, lunedi 17 ottobre, dalle 18,00 alle 21,00 Giardino Francesco Cecchin
"Sapete chi siamo?" di Gabriele Adinolfi
Ricordate, signori maestri? Siamo quelli che definiste “con una Ciavatta in meno”; siamo quelli del “99 e il resto Mancia”.
Siamo quelli cui il ghigno beffardo degli assassini non è mai riuscito a corrompere l'anima.
Siamo infatti quelli che non hanno mai chiesto che piazza Walter Rossi venisse ribattezzata.
Siamo infatti quelli che non hanno nulla in contrario a che un parco o un giardino venga dedicato a Ivo Zini, a Roberto Scialabba o a Giorgiana Masi.
E siamo quelli che sono d'accordo a che venga eretto un monumento a Valle Giulia per ricordare tutti i Caduti degli anni di piombo, ma proprio tutti, senza distinguo e senza classifiche o preferenze. Ma soprattutto senza nessuno che si metta in cattedra a fare la morale sulla vita e sulla morte altrui.
Siamo quelli che proprio non capiscono perché mai qualcuno possa chiedersi se sia opportuno o meno onorare la memoria di un diciassettenne morto dopo lunga agonia per esser precipitato da un muretto, con le chiavi di casa strette in mano, nel tentativo di sfuggire all'agguato mortale di più adulti.
Siamo però quelli che temono di averlo capito questo perché.
Forse non ci perdonate di esser quelli che hanno una percezione metafisica, che vibrano con i loro morti, che li onorano ogni anno, generazione dopo generazione, rigenerandosi con essi. Perché siamo quelli che non costruiscono paradisi artificiali in terra e perciò sentono i legami sottili con le dimensioni profonde. Perché siamo quelli che sanno che il sangue è spirito e siamo quelli che non scordano e non dimenticano i loro morti.
E se altri, meno sanguigni e più cerebrali di noi, non riescono a farlo, ci dispiace per loro.
Siamo comunque quelli che non hanno mai rotto una targa commemorativa di un Caduto che ci fu avverso e che non ne hanno mai deriso la memoria.
E sapete perché abbiam fatto così malgrado gli sfavorevoli rapporti di forza a nonostante i vostri insulti e il vostro livore? Perchè ci siamo comportati così nei tempi che rimpiangete tanto in cui “uccidere un fascista” - ricordate - “non era reato”?
Perché saremo anche stati allievi ribelli, irrequieti, turbolenti, pessimi, magari pericolosi, ma non abbiamo mai avuto cattivi maestri e, se li avessimo avuti, li avremmo cacciati a pedate.
Perché siamo quelli che ragionano con il cuore.
Siamo quelli che hanno provato a tutti che l'amore (l'a-mor) è più forte dell'odio.
Siamo quelli cui le grinfie ringhianti dei commissari politici, dei censori, dei custodi dell'Ade, non hanno mai spento il sorriso.
Il sorriso in cui ci confondiamo con Francesco e con tutti i nostri Angeli Custodi che sono tra noi e traboccano felicità"
NOI SIAMO, lunedi 17 ottobre, dalle 18,00 alle 21,00 Giardino Francesco Cecchin
Bravo Adinolfi.
RispondiEliminaGC
ottimo intervento.. Complimenti Gabriele..
RispondiEliminaGP