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A ciascuno i suoi morti: e il Che?

Rieccomi. Dopo due giorni intensi e appassionanti di tour romano, in cui non mi sono fatto mancare quasi niente, compresa una cafastrofe ambientale. Intorno al convegno sulla "memoria non condivisa" si sono intrecciati incontri, progetti, grandi revival. Intanto, l'impietoso automatismno di facebook faceva i suoi danni.
L'annuncio di una conferenza sul Che, organizzata da CasaPound Salerno, con la mia partecipazione il 12 novembre prossimo, ha innescato sulla pagina del gruppo una furiosa polemica che è arrivata in un batter d'occhio a 150 commenti. Così il Corriere del Mezzogiorno le ha dedicato il taglio basso di prima pagina (la polemica culturale) e un articolo corposo a pagina 7. Ho appena finito una lunga intervista con il collega Gabriele Bojano, un giornalista colto e raffinato. Immagino che non tutto quello di cui abbiamo parlato entrerà nell'articolo e quindi vi rimando a domani per rimbalzi e integrazioni. Intanto però mi consento di anticipare un dubbio: come si fa al tempo stesso a rifiutare la memoria condivisa (vedi caso Cecchin) e al tempo stesso rivendicare il diritto a fare incursioni tra i morti degli altri?

23 commenti:

  1. Ne a destra ne a sinistra. L'unica patria del CHE fu LA RIVOLUZIONE !

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  2. Nessuno fa i presente a Che Guevara. Ci si limita a dare le ragioni per cui, in quanto militanti di CP, apprezziamo l'uomo, l'opera e la condotta esistenziale. Tutto questo senza volerlo ascrivere in una generica categoria (politicamente corretta) di "morti della violenza politica" o altre cagate simili, ma riconoscendoli sempre e comunque il suo ruolo di martire della rivoluzione comunista mondiale.

    LB

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  3. Dubbio più che giusto e leggittimo Ugo.. Ernesto Che guevara non appartiene alla cultura politica di quella che definisci Fasciteria, per cui non sarebbe manco giusto fare incursioni tra i morti dell'altra parte politica.
    Ma come ben sai,i giovani di Casa Pound, sono ideologicamente bizzari, ed affermare il proprio apprezzamento per il Che per la sua lotta all'imperialismo americano, sa davvero di luogo comune,ricordare inoltre che Guevara non ha mai combattuto alcun regime fascista, anzi era amico personale di Peron in Argentina, mi sembra la classica toppa a colori...
    G.P

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  4. C'è che il Che è morto combattendo..e chi non è affascinato da un bell'uomo che, come Alessandro Magno combatteva in prima linea...è questo il mistero, è un uomo affascinante. Come Mussolini, che era in verità molto più latino di lui. più buono.
    Forse il sangue celtico lo faceva più freddo del Nostro. Chiudo dicendo, a scanso di equivoci :-) : vadete retro prociones!

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  5. Tassinari prova a chiedere a Gaudenzi chi furono i primi in Italia a commemorare la morte di Guevara.«Uno dei nostri obiettivi fondamentali è trovare la formula per perpetuare nella vita quotidiana il nostro atteggiamento eroico. Il guerriero deve tenere una condotta morale che lo presenti come un sacerdote delle riforme che chiede, il guerrigliero deve essere un asceta»
    Nel Fascismo la componente Socialista( non corporativista) era ben presente basti pensare a Bombacci o alla nascita della cigl che, se non figlia, si rifà agli esordi del grande lavoro svolto dal sindacato Fascista. Allora, come ora, ognuno ha scelto la propria strada. Mi riesce difficile comprendere che Guevara sia
    Gli altri chi? I "picciini" filo imperlsovietici, i compagni che hanno dato la sua immagine al libero mercato!!!

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  6. ...e la bellezza è apprezzabile universalmente quindi Che Guevara ci piace, ma poi personalmente ribadisco che come in Spagna ci vorrebbe un monumento condiviso,così in Italia, dopo attenta e veritiera conferenza politica di riesamina storica del periodo risorgimentale,fascista,fratricida del 43-46...fratricida del 1972-1982 approssimativamente...e dato che a Roma i comunisti un monumento ce l'hanno già, uno anche a noi per i martiri di Acca Larentia.

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  7. Un gran condottiero ma un pessimo politico

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  8. Al Bagaglino...cabaret pieno di camaret...dopo la sua morte molti lo omaggiarono, si invaghirono...Gabriella Ferri, lo cantava. "Noi" si rispondeva col "mercenario" di Lucera ma il fascino rosso era più forte...
    la fascinazione si trasforma in rossaltare....

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  9. La rivoluzione marxista però, quella della lotta continua e senza quartiere. Quella che non conosce casi personali ma solo il contesto generale, quella che a Padova ammazza nelle sedi del MSI...

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  10. Essere comunisti, aggiunge poi, "ha significato essere iscritti ad un partito, il Pci. Non ha altro significato che questo, non era una fede religiosa. Il Pci non c'è più e quindi non siamo più comunisti. Questo non vuol dire naturalmente negare di esserlo stati".

    (D'Alema a Bologna, oggi 20 ottobre, da "Repubblica.Bologna")

    Io ho versato 10 euro a CPI perché mi sono simpatici: dunque, sono iscritto a CPI e sono fascista... capperi! Ma è facile!

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  11. E magari sentire due parole dei dissidenti cubani sulla luminosa immagine del condottiero? ma no...i miti per noi sono tali appunto (completamente svincolati da ogni rapporto con il reale)

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  12. scusate,
    ma qui mi pare ci sia una certa confusione.

    Da un lato si sta parlando di onorare i propri morti intesi come Pantheon di caduti e per quel che ci riguarda "corpo mistico" di una parte.
    In questo senso "memoria condivisa" è una frse senza senso. Il che non vuol dire comunque che non ci possa essere anche rispetto per "gli altri"!

    ma dall'altro lato non vedo assolutamente il problema ad additare taluni di quegli altri, ove ve ne siano le condizioni, come uomini di valore, ed in alcuni casi esempi ed in qualche caso addirittura eroi. Se ve ne sono le condizioni. E questo senza nessuna facile captatio, puro e semplice riconoscimento di qualità umane che certo non cancella le differenze...
    può valere per Che Guevare, può valere per Peppino Impastato, può valere e basta.

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  13. La faccenda dei morti non regge, Ugo.

    Walter Rossi, come Sergio Ramelli, sono due caduti su fronti opposti. Ciò che li rende speciali è proprio la circostanza della loro morte, che li rende numi tutelari di due opposte comunità.

    Che Guevara è troppo noto, troppo incardinato nella storia anche per le sue gesta da vivo, per essere considerato *solo* un "caduto per la rivoluzione socialista".

    Io mi oppongo al buonismo sui morti che confonde gli schieramenti, ma non potrei oppormi se qualche gruppo di sinistra facesse un convegno su Berto Ricci, che è *anche* un caduto per la rivoluzione fascista ma è pure molto di più.

    Che poi "di là" nessuno abbia l'anticonformismo di approfondire la figura di Ricci è un altro discorso...

    Adriano

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  14. La seconda parte della domanda, e del ragionamento che ho sviluppato con il cronista del Cormezz (ma non c'è traccia nell'intervista) è perché anche a sinistra ci devono andare cauti con la rivendicazione dell'esclusiva, perché chi si strappa le vesti per un cassonetto che brucia, sta sputando sulla sua tomba ...
    ma ne parlo nel prossimo post

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  15. Ma il Che non è morto per mano nostra né ha combattuto contro di noi.
    Ecco perché possiamo onorarlo senza creare ambiguità.
    Potremmo anche onorare qualche morto rosso delle nostre guerre civili ma quello sì che sarebbe inelegante.

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  16. Per l'anonimo che vorrebbe interpellare i dissidenti cubani sul Che (e immagino su Castro) siamo alle solite, come nel 68 combattiamo l'ennesima battaglia di retroguardia.I cubani dissidenti, in specie quelli rifugiati in Florida, sono la feccia di Cuba, ex proprietari terrieri, terroristi armati e al soldo della CIA; malviventi fuggiti in USA per non finire nelle patrie galere, legati attraverso le case da gioco e alla prostituzione alla mafia siculo-statunitense di Cosa Nostra, che aveva trasformato la Cuba di Fulgencio Battista in un postribolo e in una enorme casa da gioco. Vomito, spazzatura, sterco, contro il quale il Che ha combattuto valorosamente. Certo non era un politicante che ambiva a ricoprire qualche importante carica istituzionale, ha preferito fare il militante fino alla morte; averceli "compagni" così nelle nostre fila. TV,

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  17. Incredibile...le stesse cose che i compagni dicono di noi qualcuno le ha già dette dei dissidenti cubani. E Valladares? certamente un agente della CIA o dei servizi pure lui del resto come Rauti, Fiore, Tilgher, Morsello, ecc..

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  18. Dio benedica le retroguardie, sono quelle che prendono mazzate permettendo al resto dell'esercito di salvare la vita :)

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  19. Celebrare Che Guevara da "destra" ha senso a mio avviso per tre motivi: 1)Perchè la vita del Comandante è un esempio fulgido di un atteggiamento antiborghese, anticapitalista ed antiimperialista direttamente collegato alle migliori esperienze del primo fascismo e di movimenti di avanguardia dell'are della destra radicale (vedi Terza Posizione); 2) perché la morte del Che è un esempio, come e più della sua vita, per chi fa della fedeltà ad un'Idea un valore immensamente superiore a beni materiali e alle soddisfazioni terrene; 3) Perchè... immaginatevi le facce dei compagni (di nome) ma piccolo borghesi (di fatto) che hanno (nella migliore delle ipotesi) dimeticato un simbolo di libertà di cui si erano appropriati. Oppure che l'hanno trasformato nell'ennesimo "brand" per far arricchire qualche furbo capitalista selvaggio. Tutti spunti interessanti per venire ad ascoltare il convegno del 12 novembre.
    Mario De Fazio

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  20. Non è che se piove e lo affermano i compagni, noi necessariamente lo dobbiamo negare, negando l'evidenza del temporale, con fulmini e saette.I dissidenti cubani residenti in Florida, sono feccia,vomito,sterco al soldo della CIA.Il Che è stato onorato dal generale Peron, da Walter Spedicato di Terza Posizione, comunisti anche loro?.Mentre è stato disprezzato da un boss comunista imborghesito del PCI, come Giorgio Amendola, che lo definiva con disprezzo, un farmacista velleitario.Rifiutò la nomina a ministro e continuò la battaglia contro l'imperialismo statunitense.Per noi conta lo stile spartano di vita, la lotta intesa come milizia sulla terra, lo affermava anche San Bernardo da Chiaravalle, comunista anche lui?Certo non era un politicante di professione, forse un po ingenuo, ma per questo che merita il nostro rispetto.TV

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  21. Vomito, feccia, sterco al soldo della CIA...mica male. La fonte di tanta scienza quale sarebbe? Nelle tue parole c'è tutto l'odio che ha gonfiato il novecento. Tutto questo indignazione aspetta soltanto un nemico di classe su cui scagliarsi, se non si trova un kulako magari andrà bene anche un polacco, un ebreo, un armeno od un irlandese. Qua dalle mie parti le parole che ti scappano dalla bocca le dicono di CP come di FN gli antagonisti dei CSA. Avete ragione a celebrare assieme i riti funebri. Antropologicamente siete fatti della stessa pasta.

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  22. Quando Lenin apprese della espulsione dal partito socialista di Mussolini, disse che si erano lasciato scappare l'unico uomo politico, capace di fare la rivoluzione in Italia. Hai colto nel segno siamo antropologicamente della stessa razza!Chi conduce una squallida vita inutile, tesa solo a mangiare, defecare e riprodursi come animali,insomma una vita da benpensante, non può assolutamente capirci, siamo di un altra razza! TV

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