Martorana annuncia la fine della Confederatio
Articolo a firma di Giuseppe Martorana, Paolo Perri, Francesco Volpintesta pubblicato sul Popolo d'Italia. Qui la replica di Linea Ovest
L'idea di Paolo Signorelli non ha retto più di un anno nonostante i principi fondamentali fossero radicati in un contesto decisamente diverso dalla bolgia esistente all'interno della cosiddetta area.
Il fascismo bucolico, così come lo aveva definito Fioravanti, e che Confederatio doveva rappresentare, si è modificato nel giro di breve tempo diventando il ricettacolo per persone in cerca di gloria.
Confederatio era nata in base ad un principio semplice ma, allo stesso tempo, rivoluzionario. Doveva avere una forma dirigenziale orizzontale. L'assenza del comando imposto dal solito segretario di movimento sarebbe stato sostituito da un semplice portavoce con il compito di rappresentare le scelte politico-sociali decise da tutti i confederati. Scelte che dovevano essere espresse con un voto, la cui somma avrebbe indicato il si o il no ad una iniziativa, ad una modifica interna o all'entrata di un nuovo confederato a cui sarebbe stato demandato il compito di aprire un "presidio" (virtuale). Una forma di democrazia - se così vogliamo chiamarla - che avrebbe dovuto gestire senza alcun vincolo gerarchico l'intera vita della comunità.
Ma qualcosa non ha quadrato già dall'inizio. Tra i gruppi fondatori di Confederatio c'è stato chi si è adoperato per frenare ogni iniziativa di carattere pubblico. Socialismo Nazionale ha voluto ad ogni costo dare vita ad un cosiddetto "laboratorio di idee" che fungesse solo come tale, cioè esente da ogni qualsiasi applicazione pratica di ciò che si sarebbe elaborato, cosa che ha portato i primi disaccordi conditi da malumori e qualche scaramuccia interna. Nel giro di pochi mesi l'idea virtuale di SN aveva prodotto una forma di inerzia totale seguita da un continuo boicottaggio su ogni azione pubblica che si intendeva intraprendere. Confederatio si era arenata in una palude stantia, dove il virus di una burocrazia ottusa e inanimata stava corrodendo la volontà degli altri gruppi fondatori. In più SN si era dimostrata molto più attenta a reclutare i già pochi militanti dei movimenti confederati che non a mantenere i buono rapporti con le sigle che animavano la comunità.
Per questi motivi Socialismo Nazionale usciva di scena portandosi dietro la sua burocrate ottusità. Ma una volta conclusa la parabola poco edificante di SN si sono accesi altri fronti più pericolosi dei precedenti. Una forma nazistoide e caotica aveva preso il sopravvento dell'intero comparto dettando leggi, proclami, modalità di comportamento e arrivando a decidere persino sulla qualità del pensiero di ogni singolo presidio.
Dopo pochi mesi dalla dipartita del movimento burocrate per eccellenza, si erano ribaltati completamente i principi fondamentali per i quali era nata Confederatio. La funzione di portavoce era andata persa, sostituita da un cieco e becero comando ancora più ottuso della mentalità vigente in SN, le principali funzioni erano state demandate ai presidi legati a Linea Ovest, (stesso raggruppamento nel quale militava, e milita, anche il portavoce). Come se non bastasse, le direttive, le informazioni, i cambiamenti, le accettazioni dei nuovi presidi, le proposte di base, se prima seguivano la linea del voto espresso da tutti i presidi, cominciavano a defluire solo verso coloro i quali la neonata dirigenza era certa di ottenere il consenso, dimenticando volutamente di mettere a conoscenza degli eventi gli altri presidi a cui automaticamente veniva negata la possibilità di esprimere il proprio voto.
In sostanza si può affermare senza tema di essere smentiti che in Confederato vi è stato un golpe in piena regola. Il fatto, poi, che nessun presidio avesse più il diritto di commentare gli avvenimenti, non faceva altro che confermare il cambiamento. Tanto è vero che le osservazioni di chi si era accorto del profondo ribaltamento venivano subito additate come disfattiste e distruttive per poterle poi censurare e creare il "fumus" necessario all'adozione di una politica di isolamento nei confronti di chi non aveva voluto abbassato il capo dinnanzi ad una dirigenza auto impostasi con il doppiogiochismo, il sotterfugio e il silenzio omertoso di chi, pur sapendo, aveva taciuto.
Ma fin qui niente di nuovo sotto il sole. L'arroganza dei soliti ricercatori di gloria non è cosa nuova nel nostro ambiente dove, tra l'altro, non sono mai mancati quei personaggi che per sfogare il loro carico di frustrazione hanno sentito il bisogno di trovare quelle tre o quattro persone con cui giocare nel ruolo di generale d'armata.
Il fatto è che dentro Confederatio vi è stato di più. Ad una schizofrenia ossessiva, fatta di comandi, ordini e imposizioni spesso caotici e contraddittori, è subentrata anche la violenza verbale, l'offesa, il tentativo di distruggere psicologicamente coloro che non avevano accettato i diktat di chi aveva erroneamente creduto di poter comandare usando solo il pugno di ferro, benché non disponesse né del diritto, né dell'autorità per imporre le proprie volontà che spesso si scontravano con chi cercava di far rispettare i fondamentali principi confederativi.
Così tra frasi da gergo militare, discorsi da generale di brigata della Whermacht , e previsioni lungimiranti di sciagure inumane a cui prepararsi armi alla mano, iniziavano le provocazioni nei confronti degli "isolati", cioè di quelli che avevano constatato l'esistenza illecita di una dirigenza smaniosa di comandare.
E qui arriviamo al cuore della nuova struttura confederativa, ovvero alla natura della dirigenza golpista che ha dimostrato di essere tra le più ciniche e ottuse, esistenti.
Le provocazioni e le offese partite dal nuovo nucleo dirigenziale hanno mirato a colpire ogni singolo presidio "ribelle" nella persona e fuori da ogni contesto politico. Una fra le tante è stata la considerazione espressa nei confronti di un presidio il quale faceva presente che la propria assenza da Facebook (che si pretendeva costante), era causata unicamente da una serie di grossi problemi lavorativi che si erano manifestati improvvisi ed inaspettati. L'imprevedibilità degli eventi, pertanto, non gli consentivano più di avere un'assidua presenza sul network, almeno fino a quando le cose non si fossero un po' sistemate.
Agli occhi della nuova dirigenza il presidio in questione stava passando i suoi guai lavorativi perché era stato "incapace di relazionarsi con l'esterno". Un modo folle e malato di valutare un problema serio che aveva ben altre origini. Per l'elite aristocratica - come amano definirsi i confederati - chi aveva avuto la sfortuna di perdere il proprio lavoro non poteva che essere considerato un elemento asociale, non una vittima di questa crisi nera e funesta. Davanti a simili affermazioni risulta difficile non pensare che Confederatio abbia perso il senso dell'orientamento e il lume della ragione.
Giudicare in quel modo spietato, cinico, ma soprattutto, demenziale, una persona a cui era capitata una sciagura del genere stava a significare che Confederatio giudicava asociali decine di milioni di persone che nell'Occidente avevano avuto lo stesso problema, mentre passavano come elementi di secondaria importanza, se non nessuna, le cause che avevano creato il buco nero della disoccupazione. Motivo più che valido, già questo, per allontanarsi rapidamente da una comunità che interpretava le vicende del mondo guardandole al contrario.
Una simile affermazione sarebbe stata sufficiente per far cadere dal trono dittatori di ben altro calibro. Ma per quanto riguarda il nostro caso non può che esserci una commiserevole compassione per chi non ha problemi di questo genere, per chi può permettersi di prendere aerei e navi senza badare a spese, per chi è abituato a vivere all'interno di un'area aristocraticamente asettica da cui sparare giudizi avventati e non controllati dalle proprie sinapsi. Nel '700 una certa Maria Antonietta, per aver aver risposto nello stesso modo avventato perse la testa. Si dice che la frase sulle brioches fosse stata inventata. Ma vera o no che sia stata, oggi, per queste cose la testa non la si perde più. Ma la dignità si!
Alle offese e alle provocazioni si sono aggiunte poi le minacce fisiche di rotture di rotule, di grilletti che scattano, di pistole che sparano. Insomma più che una associazione politica, Confederatio è arrivata ad essere un'associazione a delinquere. E di tutti i bei propositi, come il progetto Perseo, che prevedeva la costituzione di una comunità reale dove creare i politici di domani, dove inserire già da subito le famiglie dei presidi, dove iniziare a strutturare un nuovo scenario sociale e politico, o del progetto Leonida, che avrebbe dovuto salvaguardare la sopravvivenza della specie (politicamente intesa) nel marasma di un apocalisse naturale o da guerra nucleare, se ne sono perse le tracce. Tutto sparito, tutto cancellato per dare posto alla brama di comando, agli ordini in stile militare che prevedono la ferma e impassibile presenza " al pezzo" (cioè al monitor per spedire i manifestini su Facebook), alla nauseante e spregevole commedia che ha per tema sempre lo stesso copione, lasciare in disparte chi non si reputa affidabile per il conseguimento delle proprie ambizioni e comunicare solo con chi si è dimostrato docile, accondiscendente e fedele alle volontà di un solo padrone indiscusso.
E come sempre accade, anche in questo caso coloro che sono stati presi dalla smania di comandare non si sono accorti che Confederatio è composta da sette presidi, ovvero da sette persone, tre delle quali appartengono a Linea Ovest ( a cui è affidato il comando) e da altri quattro singoli elementi che fino ad oggi hanno sempre detto "Jawohl mein Fuhrer".
L'armata Confederatio è tutta qui. Altro non c'è.
L'idea di Paolo Signorelli non ha retto più di un anno nonostante i principi fondamentali fossero radicati in un contesto decisamente diverso dalla bolgia esistente all'interno della cosiddetta area.
Il fascismo bucolico, così come lo aveva definito Fioravanti, e che Confederatio doveva rappresentare, si è modificato nel giro di breve tempo diventando il ricettacolo per persone in cerca di gloria.
Confederatio era nata in base ad un principio semplice ma, allo stesso tempo, rivoluzionario. Doveva avere una forma dirigenziale orizzontale. L'assenza del comando imposto dal solito segretario di movimento sarebbe stato sostituito da un semplice portavoce con il compito di rappresentare le scelte politico-sociali decise da tutti i confederati. Scelte che dovevano essere espresse con un voto, la cui somma avrebbe indicato il si o il no ad una iniziativa, ad una modifica interna o all'entrata di un nuovo confederato a cui sarebbe stato demandato il compito di aprire un "presidio" (virtuale). Una forma di democrazia - se così vogliamo chiamarla - che avrebbe dovuto gestire senza alcun vincolo gerarchico l'intera vita della comunità.
Ma qualcosa non ha quadrato già dall'inizio. Tra i gruppi fondatori di Confederatio c'è stato chi si è adoperato per frenare ogni iniziativa di carattere pubblico. Socialismo Nazionale ha voluto ad ogni costo dare vita ad un cosiddetto "laboratorio di idee" che fungesse solo come tale, cioè esente da ogni qualsiasi applicazione pratica di ciò che si sarebbe elaborato, cosa che ha portato i primi disaccordi conditi da malumori e qualche scaramuccia interna. Nel giro di pochi mesi l'idea virtuale di SN aveva prodotto una forma di inerzia totale seguita da un continuo boicottaggio su ogni azione pubblica che si intendeva intraprendere. Confederatio si era arenata in una palude stantia, dove il virus di una burocrazia ottusa e inanimata stava corrodendo la volontà degli altri gruppi fondatori. In più SN si era dimostrata molto più attenta a reclutare i già pochi militanti dei movimenti confederati che non a mantenere i buono rapporti con le sigle che animavano la comunità.
Per questi motivi Socialismo Nazionale usciva di scena portandosi dietro la sua burocrate ottusità. Ma una volta conclusa la parabola poco edificante di SN si sono accesi altri fronti più pericolosi dei precedenti. Una forma nazistoide e caotica aveva preso il sopravvento dell'intero comparto dettando leggi, proclami, modalità di comportamento e arrivando a decidere persino sulla qualità del pensiero di ogni singolo presidio.
Dopo pochi mesi dalla dipartita del movimento burocrate per eccellenza, si erano ribaltati completamente i principi fondamentali per i quali era nata Confederatio. La funzione di portavoce era andata persa, sostituita da un cieco e becero comando ancora più ottuso della mentalità vigente in SN, le principali funzioni erano state demandate ai presidi legati a Linea Ovest, (stesso raggruppamento nel quale militava, e milita, anche il portavoce). Come se non bastasse, le direttive, le informazioni, i cambiamenti, le accettazioni dei nuovi presidi, le proposte di base, se prima seguivano la linea del voto espresso da tutti i presidi, cominciavano a defluire solo verso coloro i quali la neonata dirigenza era certa di ottenere il consenso, dimenticando volutamente di mettere a conoscenza degli eventi gli altri presidi a cui automaticamente veniva negata la possibilità di esprimere il proprio voto.
In sostanza si può affermare senza tema di essere smentiti che in Confederato vi è stato un golpe in piena regola. Il fatto, poi, che nessun presidio avesse più il diritto di commentare gli avvenimenti, non faceva altro che confermare il cambiamento. Tanto è vero che le osservazioni di chi si era accorto del profondo ribaltamento venivano subito additate come disfattiste e distruttive per poterle poi censurare e creare il "fumus" necessario all'adozione di una politica di isolamento nei confronti di chi non aveva voluto abbassato il capo dinnanzi ad una dirigenza auto impostasi con il doppiogiochismo, il sotterfugio e il silenzio omertoso di chi, pur sapendo, aveva taciuto.
Ma fin qui niente di nuovo sotto il sole. L'arroganza dei soliti ricercatori di gloria non è cosa nuova nel nostro ambiente dove, tra l'altro, non sono mai mancati quei personaggi che per sfogare il loro carico di frustrazione hanno sentito il bisogno di trovare quelle tre o quattro persone con cui giocare nel ruolo di generale d'armata.
Il fatto è che dentro Confederatio vi è stato di più. Ad una schizofrenia ossessiva, fatta di comandi, ordini e imposizioni spesso caotici e contraddittori, è subentrata anche la violenza verbale, l'offesa, il tentativo di distruggere psicologicamente coloro che non avevano accettato i diktat di chi aveva erroneamente creduto di poter comandare usando solo il pugno di ferro, benché non disponesse né del diritto, né dell'autorità per imporre le proprie volontà che spesso si scontravano con chi cercava di far rispettare i fondamentali principi confederativi.
Così tra frasi da gergo militare, discorsi da generale di brigata della Whermacht , e previsioni lungimiranti di sciagure inumane a cui prepararsi armi alla mano, iniziavano le provocazioni nei confronti degli "isolati", cioè di quelli che avevano constatato l'esistenza illecita di una dirigenza smaniosa di comandare.
E qui arriviamo al cuore della nuova struttura confederativa, ovvero alla natura della dirigenza golpista che ha dimostrato di essere tra le più ciniche e ottuse, esistenti.
Le provocazioni e le offese partite dal nuovo nucleo dirigenziale hanno mirato a colpire ogni singolo presidio "ribelle" nella persona e fuori da ogni contesto politico. Una fra le tante è stata la considerazione espressa nei confronti di un presidio il quale faceva presente che la propria assenza da Facebook (che si pretendeva costante), era causata unicamente da una serie di grossi problemi lavorativi che si erano manifestati improvvisi ed inaspettati. L'imprevedibilità degli eventi, pertanto, non gli consentivano più di avere un'assidua presenza sul network, almeno fino a quando le cose non si fossero un po' sistemate.
Agli occhi della nuova dirigenza il presidio in questione stava passando i suoi guai lavorativi perché era stato "incapace di relazionarsi con l'esterno". Un modo folle e malato di valutare un problema serio che aveva ben altre origini. Per l'elite aristocratica - come amano definirsi i confederati - chi aveva avuto la sfortuna di perdere il proprio lavoro non poteva che essere considerato un elemento asociale, non una vittima di questa crisi nera e funesta. Davanti a simili affermazioni risulta difficile non pensare che Confederatio abbia perso il senso dell'orientamento e il lume della ragione.
Giudicare in quel modo spietato, cinico, ma soprattutto, demenziale, una persona a cui era capitata una sciagura del genere stava a significare che Confederatio giudicava asociali decine di milioni di persone che nell'Occidente avevano avuto lo stesso problema, mentre passavano come elementi di secondaria importanza, se non nessuna, le cause che avevano creato il buco nero della disoccupazione. Motivo più che valido, già questo, per allontanarsi rapidamente da una comunità che interpretava le vicende del mondo guardandole al contrario.
Una simile affermazione sarebbe stata sufficiente per far cadere dal trono dittatori di ben altro calibro. Ma per quanto riguarda il nostro caso non può che esserci una commiserevole compassione per chi non ha problemi di questo genere, per chi può permettersi di prendere aerei e navi senza badare a spese, per chi è abituato a vivere all'interno di un'area aristocraticamente asettica da cui sparare giudizi avventati e non controllati dalle proprie sinapsi. Nel '700 una certa Maria Antonietta, per aver aver risposto nello stesso modo avventato perse la testa. Si dice che la frase sulle brioches fosse stata inventata. Ma vera o no che sia stata, oggi, per queste cose la testa non la si perde più. Ma la dignità si!
Alle offese e alle provocazioni si sono aggiunte poi le minacce fisiche di rotture di rotule, di grilletti che scattano, di pistole che sparano. Insomma più che una associazione politica, Confederatio è arrivata ad essere un'associazione a delinquere. E di tutti i bei propositi, come il progetto Perseo, che prevedeva la costituzione di una comunità reale dove creare i politici di domani, dove inserire già da subito le famiglie dei presidi, dove iniziare a strutturare un nuovo scenario sociale e politico, o del progetto Leonida, che avrebbe dovuto salvaguardare la sopravvivenza della specie (politicamente intesa) nel marasma di un apocalisse naturale o da guerra nucleare, se ne sono perse le tracce. Tutto sparito, tutto cancellato per dare posto alla brama di comando, agli ordini in stile militare che prevedono la ferma e impassibile presenza " al pezzo" (cioè al monitor per spedire i manifestini su Facebook), alla nauseante e spregevole commedia che ha per tema sempre lo stesso copione, lasciare in disparte chi non si reputa affidabile per il conseguimento delle proprie ambizioni e comunicare solo con chi si è dimostrato docile, accondiscendente e fedele alle volontà di un solo padrone indiscusso.
E come sempre accade, anche in questo caso coloro che sono stati presi dalla smania di comandare non si sono accorti che Confederatio è composta da sette presidi, ovvero da sette persone, tre delle quali appartengono a Linea Ovest ( a cui è affidato il comando) e da altri quattro singoli elementi che fino ad oggi hanno sempre detto "Jawohl mein Fuhrer".
L'armata Confederatio è tutta qui. Altro non c'è.
Doverosamente riporto il commento rilasciato sullo stesso post del Popolo d'Italia:
RispondiEliminaNon entriamo oltre nel merito delle Vostre considerazioni su ciò che é divenuta "Confederatio" dopo la nostra volontà (meritoria a questo punto) di non essere più parte del tavolo di quel "laboratorio di idee" che se fosse rimasto tale probabilmente avrebbe proprio evitato tutto il sciagurato seguito. Ma non possiamo accettare di essere definiti coloro che "avevano prodotto una forma di inerzia totale seguita da un continuo boicottaggio su ogni azione pubblica che si intendeva intraprendere" perché di fatto quel poco che era riuscito a essere dinamico in Confederatio era dovuto solo ed esclusivamente a militanti SN. E non é un caso che proprio uscendo dall'apatia di Confederatio il nostro Centro Studi sia in piena attività con banchetti e raccolta firme di una importantissima petizione portata nei due rami del parlamento per la denuclearizzazione del territorio nazionale da armamenti NATO.
Rispetto poi alla fuoriuscita di tesserati da movimenti evidentemente statici che si sono appoggiati alla nostra struttura ciò significa solo che una calamita funziona meglio di tante altre, e non di "scippi" o "concorrenza sleale", se il fine strategico é simile.
Infine non dimentichiamo mai che gli scriventi dell'articolo con Paolo Signorelli non hanno mai avuto contatti (e nemmeno i neonazisti de noantri) e tutto ciò che era Confederatio, dopo la prima fase in cui se erano persi altri, era rappresentato da SN e da alcuni componenti di essa che con Paolo avevano avuto sinceri legami camerateschi.
In ogni caso siamo lieti che siate usciti anche Voi fuori da una situazione non consona e Vi auguriamo migliori fortune.
Il collante all'inizio dell'avventura cofederale fu Paolo Sognorelli, un grande personaggio che impropriamente continua ad essere citato da taluni personaggi che non l'hanno conosciuto, ne tantomeno ne hanno interpretato lo spirito eretico.
RispondiEliminaIl secondo esperimento confederativo, nel quale Signorelli non ha mai operato, si poggiava essenzialmente sulle idee e sulla militanza di Socialismo Nazionale, senza che questo abbia mai costituito la base pretenziosa per utilizzare leve di comando. In questo periodo Socialimo Nazionale è stato l'equilibrio razionale tra fascisterie terminali reazionarie e nazistame utopico.
La nostra fuoriuscita, cosa assolutamente positiva, ha determinato la perdita della coesione, altro che "inerzia" operativa !
Noi ci muovevamo e ci muoviamo, ora meglio di prima, evidentemente liberi oltre che mentalmente dai soliti schemi sistemici, anche da pesi morti.
Se otteniamo dei risultati è per il nostro operare trasparente e con umiltà, non certo per l'aroganza cattedratica di chi vanta curriculum magari di tutto rispetto ma passati, e non è capace di vivere nel presenta (ammesso che il curiculum stesso non sia invenzione...).
Alessio Provaroni
CSSN - Raggruppamento Romano "Bombacci"
Ma Confederatio è al corrente che è finita?
RispondiEliminaMi piace sempre la lucidità, la brevità, il non prendersi sul serio dei dirigenti del NON. Questo stile è un esempio per tutta l'area. Nobis
RispondiEliminaE' facile notare, anche solo leggendo il sito,
RispondiEliminacome i Socialisti Nazionali stiano crescendo quantitavimente e qualitativamente giorno dopo giorno,pur nella loro intransigenza dottrinaria (come spesso asserito giustamente da Tassinari),
e hanno superato con maturità lo steccato destra sinistra pronti per andare oltre la solita destra neofascista reazionaria e nostalgica.
Guelfo Nero
Non occorre essere stati fratelli di Paolo Signoorelli per nominarlo dandogli la paternità di una sua creatura. Pertanto è irrilevante e fuori luogo la questione sulla mancanza di conoscenza diretta. Diverso quando si parla di interpretazione del suo spirito etico perché esso non è finito con la morte di Signorelli e tanto meno può essere soggetto ad egoismi monopolizzanti. Esso continua ad essere vivo e presente attraverso i suoi libri ed i suoi insegnamenti che persistono duraturi nel tempo.
RispondiEliminaComunque sia, imperniare il discorso su Signorelli equivale ad uscire fuori tema, anche se si comprende il vanto che necessariamente si deve sbandierare per meri motivi di superiorità, anche questi fuori luogo.
La "dinamicità" di SN, invece, è pertinente. Ma in Confederatio non è stata mai dimostrata. Anzi, l'inerzia ha regnato sovrana, forse per timore di donare alla confederazione qualche privilegio sul campo. E questa è una valutazione che ha trovato il consenso di tutte le altre sigle rimaste, LO compresa.
Se dopo la parentesi Confederatio, SN ha saputo dimostrare di essere il contrario, ben per lei. Ma in quel frangente anch'essa ha fatto la sua parte affinché il progetto di Signorelli, di cui vanta ostentatamente ed in ogni circostanza affinità, fratellanza e conoscenza , naufragasse nel peggiore dei modi. E' probabile che lo scricchiolio iniziale sia stato causato proprio da chi, uscendo per primo, ha poi cambiato atteggiamenti nella conduzione pubblica della propria politica.
Confederatio era l' idea condivisa da molti che finisce per colpa di uno, ovvero Linea Ovest, che si ricordino questi NON camerati, più simili ad una setta massonica-pagana che a dei fascisti del nuovo millennio, che si ricordino dicevo per la loro bassezza, ma su questo rifiutando l' ingresso in confederatio anche se suggerito a me da un ottimo camerata, prevedendo alla vista di alcuni suoi componenti, il facile presagio finale, ovvero la fine certa del bel progetto di Paolo Signorelli, e non di qualsiasi pinco pallino che se ne arroga con poco serietà il possesso.
RispondiEliminaMassimo Arnoldi
PORACCI, IN DIECI GRUPPI FATE SETTE MILITANTI: MA FATE ALTRO....... LAVORO, FAMIGLIA, SPORT CHE NE SO.......... TOVATEVE UNA SISTEMAZIONE!
RispondiElimina;-)
Siamo tutti profondamente addolorati...
RispondiEliminasì, mò sta a vedere che la colpa è di chi se nè andato per primo, ossia quelli più svegli.
RispondiEliminaGuelfo Nero
non so se riuscirò a dormire stanotte...
RispondiEliminaQUANDO INIZIASTE QUESTA STORIA VI SI PRENDEVA IN GIRO E POI LA STORIA E' ANDATA COSI' COME PREVEDEVAMO
RispondiEliminaMA COSA PENSAVATE DI FARE ? MA DAVVERO PENSAVATE CON DIECI PERSONE MASSIMO DI FARE QUALCOSA ?
PENSAVATE DAVVERO CHE POTEVATE TRA MILLE MICROSIGLE ESSERE QUELLA DECISIVA ?
MA QUANDO QUALCUNO FARA' QUALCOSA SUL SERIO SENZA TANTI PROCLAMI DI NASCITE DI SIGLE NUOVE PROMETTENTI ??
NERO ROSSO
piaccia o non piaccia solo Storace e Fiore hanno l'organizzazione per fare le liste.
RispondiEliminaA proposito di Storace, l'evento non è passato inosservato neanche a lui:
RispondiEliminahttp://www.atuttadestra.net/?p=99211
e che centra Sorace?
RispondiEliminaAltro "esperimento" andato male. Come al solito l'"Area" è formata da tanti ducetti e pochissime truppe. Colpa ddei ducetti o delle truppe?
RispondiEliminaSaluti
GC
questi qui' si riunivano a parlare di hitler e del duce mentre l'Italia affonda
RispondiEliminamk
ottimi "commenti a comando" fatti sempre dietro diktat del buon Canosci, peccato per voi, ci siamo, Confederatio c'è e continuerà ad esserci.
RispondiEliminaSaluti
Confederatio Presidio Aries
A noi pare che Confederatio esista eccome!
RispondiEliminaCoraggio! Fate di meglio!
Confederatio Presidio VIR
Veramente in questo momento sono in Toscana con altri tre presidi per organizzare un forum ad ottobre e sono stata tutto il giorno in contatto telefonico con altri cinque presidi.
RispondiEliminaPeressere disciolta mi pare che Confederatio sia piuttosto attiva!
Sandra Diana
Confederatio Presidio Imperium
Ps.se qualcuno desidera maggiori informazioni circa lo scioglimento sono a sua disposizione
presidio.imperium.lo@gmail.com oppure www.confederatio.info
Tentativo andato male... provate con la magia nera, la prossima volta.
RispondiEliminaPresidio Passaquindici
Portavoce di Confederatio Comunità di Popolo
Presidio.Confederatio.ap15@gmail.com
Ma chi dichiara Confederatio sciolta , rappresenta qualcosa o qualcuno? Su la base di quale dati? A me risulta funzionante e attiva. Ci lavoro ogni giorno!!!
RispondiEliminaChe si vergognino! Esistono metodi piu' onesti per contrastare un avversario.
Davide Vianello
Confederatio
Presidio J.V.Borghese Viterbo
confederatio.presidio.j.v.borghese@live.it
Come e' vero che gli uomini non sono tutti uguali. C'e' chi combatte con Onore e chi......
RispondiEliminaComunque , CONFEDERATIO sono anch'io e non sono ne' anonimo ne' virtuale!
Boia chi Molla !
Cristian Surface
Confederatio Presidio Brixia
Brescia
confederatio.presidio.brixia@gmail.com
Ma scusate , se Confederatio e' disciolta , cosa e' tutto questo interessamento?
RispondiEliminaLasciateci in pace , sciacalli!!!!!
Franco Azzini
Confederatio Presidio Italo Balbo
Montichiari
presidioitalobalbo@gmail.com
"Quando la volpe non arriva all'uva , dice che e' acerba!"
RispondiEliminaInvece di sciogliere i movimenti altrui che dimostrino di fare qualcosa contro il sistema!
VERGOGNA!!!!!!!!
Confederatio sono anch'io!
A.Brizzi
Confederatio Presidio Extrema Ratio
buddace-ki-molla@virgilio.it
Come Donna mi vergogno di certi uomini!
RispondiEliminaProvate a sciogliermi....se ci riuscite!
Cristina
Confederatio Presidio Vril
confederatio.vril@gmail.com
ecco uno ad uno tutti i componenti di confederatio si sono contati da soli 8 e dico 8, ma trovatevi un lavoro nazi-freschisti, se tutti vi abbandonano (i topi) è segno che la nave sta affondando, quante risate grazie Ugo Maria non ridevo così da molto tempo
RispondiEliminaGradirei che nelle beghe di Confederatio non venisse usato a sproloquio il mio nome visto e considerato che la sedia dal tavolo l'ho tolta a tempo debito non ritenendolo funzionale ad alcuna strategia di libera espressione delle idee nell'ambito di una alternativa al sistema "occidentale". Così é se vi pare ed anche se non vi pare.
RispondiElimina