E' morto Erra, un padre nobile della destra radicale italiana
(umt) E' morto all'età di 85 anni Enzo Erra. La notizia flash è secca e senza particolari (la leggo su Vivamafarka e non trovo riscontro web, ma chi la dà è un giovane serio). Lo scomparso è una personalità cardine per la storia della destra radicale. Fu allievo di Massimo Scaligero, il maestro dell'antroposofia italiana che costituì il ponte tra i giovani reduci di Salò e Julius Evola.
Erra, volontario nella Divisione San Marco, scampato alla giustizia sommaria dei partigiani nelle "giornate d'aprile" si distinse ben presto tra i leader della gioventù missina, nell'immediato dopoguerra.
Divenne, infatti, con Pino Rauti la figura politica più nota del cenacolo dei discepoli di Evola che animavano l'esperienza sapienzale dei Figli del Sole e il progetto editoriale di Imperium. Coinvolto, all'inizio degli anni '50, nel blitz giudiziario contro la Legione nera, che vide alla sbarra, con decine di giovani nazionalrivoluzionari, anche il Maestro, fu assolto al processo e un anno dopo fu promosso segretario nazionale del raggruppamento giovanile.
Divenne, infatti, con Pino Rauti la figura politica più nota del cenacolo dei discepoli di Evola che animavano l'esperienza sapienzale dei Figli del Sole e il progetto editoriale di Imperium. Coinvolto, all'inizio degli anni '50, nel blitz giudiziario contro la Legione nera, che vide alla sbarra, con decine di giovani nazionalrivoluzionari, anche il Maestro, fu assolto al processo e un anno dopo fu promosso segretario nazionale del raggruppamento giovanile.
La sua rottura con la corrente evoliana in occasione del congresso di Milano del 1954, con il passaggio dalla destra spiritualista alla destra realista degli Ernesto De Marzio e dei Pino Romualdi si rivelerà decisiva nel congresso successivo di Milano del 1956.
Erra si schiera con Arturo Michelini contro Giorgio Almirante e ne determina la vittoria all'ultimo voto. La debacle della "sinistra" determina la fuoriuscita dal partito sia degli spiritualisti evoliani, che fondano il Centro studi Ordine nuovo sia dei "socializzatori" della sinistra di Ernesto Massi. Ma a sua volta anche Erra uscirà dal Msi, promuovendo l'esperienza del Movimento nazionale italiano, insieme a Nicola Foschini (il padre di Lorenza, la bella e famosa giornalista Rai), ben presto risucchiato in orbita laurina.
Dopo una lunga immersione giornalistica Erra tornerà alla militanza politica trent'anni dopo, nella fase terminale del Msi e poi resterà impegnato nelle battaglie e nelle campagne per la continuità ideale missina e neofascista - tra cui all'inizio del secolo il tentativo di riaggregazione della cosidetta "cosa nera" - contro le iniziative liquidatorie dell'esperienza dei "ragazzi di Salò".
PS: Questa nota è scritta a braccio, senza materiale d'archivio. Toccherà tornarci sopra, sicuramente. Tra i suoi allievi giornalisti uno dei miei pochi maestri, Emidio Novi, a lungo parlamentare di Forza Italia. Il fatto che su Google immagini non si trovi una fetente di foto di Erra la dice lunga sulla damnatio memoriae del personaggio.
Una sola foto ma c'è: http://www.secoloditalia.it/media/2011/09/p10a01____medium.jpg
RispondiEliminaPer un altro suo ricordo vedi anche qui: http://alexfocus.blogspot.com/2011/09/omaggio-ad-enzo-erra-uno-che-non-si-e.html
Sebbene Enzo Erra abbia rappresentato una figura un po' controversa, pongo le mie condoglianze. Piu' che per la scelta del 1956 di appoggio al liberalconservatore Michelini , mi piace moltissimo ricordarlo per le sua coraggiosa scelta nella Fiamma tricolore di contrastare le derive conservatrice di Rauti , tanto da uscirne qualche anno. E mi piace pure ricordarlo come Promotore per la " costituente Unita' dell'area" nel 2000 con Staiti, Signorelli e Delle Chaie ( di cui comunque c'e' ben poco da fidarsi.......). Un progetto fallito perche' Rauti non volle mai rinunzire alle sue quote di potere e ai suoi accordi sottobanco coi liberalmassoni pidiellini.
RispondiEliminaInfine , tornando indietro nel tempo lo ricordo molto volentieri come uno dei pochissimi gentiliani ( come me!!) che gravitava nella componente rautiana del MSI.
Ancora condoglianze per Enzo, dunque.
Ago
Sono stato amico di Enzo,dall'età di vent'anni,oggi ne ho 57.Abito a tre minuti da casa sua,e, solo oggi 3/12/2011 ho appreso la notizia da suo figlio Dario.Questo avviene per la vita che si fa,e perchè nessun mezzo di comunicazione visivo concede queste informazioni di questi oscuri tempi!Anche io sono stato un seguace di Massimo Scaligero e coltivo tutt'ora l'Antroposofia in solitudine.Ricordo i tempi trascorsi con Enzo a Sabaudia,sotto il suo ombrellone a discutere per ore..praticamente di tutto.Dobbiamo ricordarlo non solo come giornalista,ma anche come prezioso traduttore di opere di Steiner,che tardavano ad essere tradotte in italiano dalla Editrice Antroposofica.Ma sopra ogni cosa voglio ricordare la Sua tempra morale,la sua continuità con una fede politica e spirituale per una Destra che in fondo ci fu soltanto nell'era fascista.Ma,Enzo Erra non era un nostalgico,aveva la lucidità del presente,combatteva per una Italia migliore che non era quella della allora Alleanza Nazionale,e si vede come è finita.La sua adesione all'Antroposofia,lo aveva fatto uomo dal pensiero forte,lontano da compromessi.Ora è nel pieno del Suo viaggio spirituale in attesa di reincarnarsi per realizzare tutti i suoi obiettivi sociali e spirituali!
RispondiEliminaEnrico Mealli,docente di Conservatorio statale di musica.Sono su Facebook.