11 settembre, torna alla ribalta Michael Ledeen
La polemica tra Gabriele Adinolfi e Luca Telese data da qualche anno: da "Cuori neri", per la precisione. Con il pensatore "nero" scatenato contro la logica vittimizzante del libro e del suo autore. E non se le sono mandate a dire, anzi. Anche stavolta, ad attaccare, è Adinolfi, dal suo personale quotidiano on line, No reporter, con un corsivo al vetriolo:
Ieri le comicheUdite gente, udite. Come ha celebrato la Sette la grande commedia del decennale dell'11 settembre? Luca Telese, il genero di Enrico Berlinguer che ha fatto soldi e carriera sfruttando la memoria dei caduti degli anni di piombo, ha pensato bene d'interpellare come autorità Michael Ledeen, il factotum americano organico alla Cia che fu il gran supervisore dei principali depistaggi di Bologna e che per le sue molteplici attività indecenti fu espulso dall'Italia come persona indesiderata dal governo di Bettino Craxi. Lo stile è stile.
Adinolfi su tale punto ha ragione da vendere; sbaglia solo su un punto essenziale della nostra battaglia(e poiché persiste pure direi diabolicamente)e cioè sulla grande avventura intellettuale del secolo: il revisionismo. Strano che un cervello lucido, capace di grandi e acute sintesi interpretative, attacchi con accuse infamanti e volgari Olivier Mathieu e il docente universitario Claudio Moffa,dimostrando di non aver capito l'importanza strategica del revisionismo. In poche parole Adinolfi è paragonabile al marito che si evira per fare un dispetto alla moglie o della scimmia che sega il ramo dell'albero su cui è seduta! TV
RispondiEliminaCredo che Adinolfi sia il più intelligente nella "fascisteria"... ma nessuno è perfetto!
RispondiEliminaParola di "revisionista di sinistra". Questo sito ha questo grande merito: da estraneo, posso farmi un'idea del quoziente d'intelligenza complessivo dell'ambiente. Adinolfi svetta di molti piani, ma su quel punto - con ottime ragioni, ci mancherebbe - non c'è...