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11 settembre, la destra bigotta Usa si ricicla contro l'Islam


(umt) L'ultima teoria cospirativa diffusa nella destra paranoica americana è l'infiltrazione dei musulmani nei gangli del potere per trasformare il governo federale in un califfato. Una paura alimentata dal sospetto che il primo presidente nero sia anche un criptoislamico. Una variante post-11 settembre della vecchia dottrina dello ZOG (Governo di occupazione sionista) che ha innervato per oltre vent'anni la militanza più radicale, dalla Fratellanza silenziosa alle frange più estremiste dei movimenti anti-fiscali e per il diritto alle armi. 
Nonostante la sua evidente assurdità questo timore prende piede, tanto che ci sono stati che, nonostante la Costituzione già la escluda esplicitamente, abbiano avvertito la necessità di legiferare sul divieto di usare la Shariah nei tribunali nazionali: il battistrada è stato l'Oklahoma seguito da altri due stati del profondo Sud, Tennessee e Louisiana. E un'altra dozzina di Stati stanno prendendo in considerazione altre leggi simili.  Certe campagne italiane contro il burka sembrano così confermare l'ispirazione d'Oltreoceano. 
Negli ultimi due anni, infatti, l'agenda politica della destra bigotta americana ha subito significativi cambiamenti. La forma tradizionalmente liquida dei grandi partiti, che sono poco più di comitati elettorali permanenti, fa sì che una delle modalità tipiche dell'impegno politico negli Stati Uniti sia non la militanza organizzata in gruppi strutturati ma la partecipazione a comitati ad hoc specializzati in campagne a tema (aborto-diritto alla vita, gay, immigrati). Secondo l'Intelligence report del Splc, un centro specializzato nel monitoraggio dei gruppi razzisti e dell'odio, “mentre in alcuni casi questo cambio di rilevanze è senza dubbio dovuto alla percezione della presenza islamica come di una minaccia reale, può anche far parte di un cinico tentativo di rimanere politicamente rilevanti e finanziariamente solventi”. 

Un tema come quello dell'aborto, che ha costituito uno dei punti di coagulo della nuova destra conservatrice dalle battaglie di strada degli anni 90 all'ingresso nel Palazzo con l'amministrazione Bush, ha infatti perso gran parte del suo appeal.
La prima ondata di rabbia anti-musulmana che travolse il paese dopo gli attacchi all'America dell'11 settembre si concluse rapidamente, come mostrano le statistiche su quelli che gli americani classificano come crimini dell'odio (violenze contro minoranze etniche, religiose, sessuali).

L'attuale ondata di isteria è diversa – sottolinea l'Splc - ha preso fuoco lo scorso anno, spinto da sobillatori professionisti come Pamela Geller e politici opportunisti come Newt Gingrich che ha sollevato una tempesta su Park 51, un centro islamico in programma per Lower Manhattan, a due isolati dalle Due Torri”. 
La Coalizione dei Valori Tradizionali ​​(TVC), che sostiene improbabilmente di rappresentare 43.000 chiese, si è distinta nella persecuzione delle comunità LGBT come minacce alla morale cristiana e della famiglia ed è classificato come “gruppo dell'odio” per il suo uso di routine di propaganda diffamatoria contro gay e lesbiche. Ma questo mese di aprile, TVC ha risciacquato i panni nel golfo arabico,, lanciando una campagna anti-Shariah legato ad un appello per le donazioni. In una mailing di massa dal titolo "Se la legge islamica fosse ammessa in America?", La presidente Andrea Lafferty ha scritto che la Shariah "è la più grande minaccia alla nostra nazione che abbiamo mai affrontato! Io so di prima mano.  Da oltre cinque anni ho studiato, indagato e infiltrato il mondo segreto dell'Islam e la crescente influenza della legge islamica in America ". Lafferty non ha però spiegato come una donna bionda bianca si sia potuta infiltrare nelle confraternite islamiche più chiuse. (1-continua).

5 commenti:

  1. Qui bisogna operare dei distinguo assolutamente necessari: spacciare la potente lobby sionista statunitense(la più economicamente ricca e politicamente influente dei gruppi di potere presente negli USA)come inesistente, magari asserendo che sia il demenziale e inventato finale mistificatorio,della frangia lunatica (come lo definisce il FBI) partito nazista americano è mentire sapendo di mentire.Negli USA una lobby islamica paragonabile a quella sionista, non esiste, né mai potrà esistere. Senza scordare che non bisogna varcare l'oceano per trovare, una simile campagna mediatica di odio, anzi possiamo dire che gli statunitensi antislamici, possano trovare la loro musa ispiratrice nella celebre giornalista antifascista italiana, femminista arrabbiata, single e sterile per scelta,quindi mai madre mai sposa, che viveva in un attico di New York, degna personificazione della donna occidentale emancipata ed evoluta, ferocemente antislamica. TV

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  2. Per TV

    Credo che il discorso abbia diversi livelli, come ovunque.

    L'SPLC pecca un po' del difetto di certo antifascismo italiano, che se la prende con lo skinhead disoccupato e lascia perdere Ferruccio de Bortoli, il signore che ha prodotto e venduto Oriana Fallaci.

    Ma nel suo campo, ha ragione: c'è anche il riciclaggio di un certo tipo di estrema destra repubblicana, che naviga nella facile scia dell'islamofobia prodotta dai neocon, dai media e dai think tank.

    Poi ci sono elementi nel panorama statunitense che sono difficili da capire in Italia, come il ruolo delle chiese evangeliche, e di chi le manipola: ricordiamo che il fundamentalism, al contrario di ciò che pensano da noi, è in origine del tutto apolitico.

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  3. Miguel, lo sai che ho sempre riconosciuto una sorta di debito intellettuale nei tuoi confronti sulla questione del fondamentalismo Usa ( e tu hai riconosciuto a tuo volte di essere tributario di Giammarco) ma stavolta il tuo mi sembra un bizantinismo. In questo caso, infatti, il ragionamento essenziale, e consonante con certi nostri discorsi, del Splc è che certa destra radicale americana si è riciclata in chiave antislamica per pure ragioni di cassetta. E la cosa mi sembra avere grande attinenza con derive europee e de' noantri...

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  4. Io reputo opportuno anche richiamare l'attenzione di tutti su un punto fondamentale, che a mio avviso è una componente importante dell'attuale isteria antislamica montante in occidente.La presenza di militanti femministe tra le più accanite nemiche dell'islam.Per restare in Italia e denunciare questa psicosi mediatica, ricorro ancora una volta ad un esempio la Santanchè. Costei è nota frequentatrice di dibattiti televisivi e interventi parlamentari, in chiave antislamica. Non paga ha dato vita anche a pesanti provocazioni contro le donne islamiche, strappando il velo che indossavano all'entrata di una moschea milanese e definendo pubblicamente, durante un dibattito televisivo, Maometto un pedofilo, poiché aveva una moglie giovinetta.Ecco chi c'è dietro la campagna di odio contro gli islamici; due donne occidentali emblematiche la Fallaci mai madre mai sposa, la Santanchè divorziata con un figlio unico, cresciuto senza padre,ex nota animatrice delle notti brave in Costa Smeralda, dei vip; due donne che rappresentano degnamente la decadenza occidentale; io aggiungo solo una ulteriore provocazione:venite amiche barche e gommoni, scaricate a decine di migliaia gli immigrati islamici, affinché l'occidente porcilaia venga spazzato via, come merita di esserlo! TV

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  5. Per Ugo

    Sono io che mi sono espresso male. Volevo dire - la questione islamofobia ha due aspetti: ci sono quelli che l'hanno in qualche modo lanciata, come De Bortoli da noi, i finanziatori del film Obsession negli Stati Uniti (28 milioni di DVD consegnati nelle case degli americani assieme al quotidiano), i think tank ecc.

    Poi c'è il piano dei destri radicali, di specie italica e di specie yankee, che navigano in questa scia.

    Ora, tu giustamente ti occupi da una vita, con una preparazione senza pari, del secondo aspetto, e quindi fai benissimo a parlare di questo aspetto.

    Insomma, concordavo con TV che esiste l'aspetto macro, ma difendevo la tua scelta di occuparti dell'altro aspetto.

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